Capitolo 16

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*coff* la foto *coff*

Era l'ora di pranzo e il mio stomaco si fece sentire.
- Ti va se cuciniamo qualcosa da me?- Ash mi scrutò, attento.
Annuii, avevo una fame da lupi. Poi dove potevo andare senza pantaloni? I miei erano ancora fradici, e stavano li a scolare acqua sul tappetino ai miei piedi.
Non era molto lontana da dove avevamo fatto la cazzata del bungee jumping, e mi stupì di notare la delicatezza di quella casetta. Due piani, tutta bianca, solo qualche fiorellino cresceva li e la, dandole un pò di colore. Di certo Ash non era un tipo appariscente, ma un colore alla casa poteva anche darlo! Lasciò la sua immensa auto nel vialetto, scesi scalza, portando con me le scarpe, arrivai sullo zerbino pulendomi i piedi dai sassolini dell'asfalto. Mi feci da parte, lasciando che Ash aprisse la porta, con uno scatto questa si aprì.
Un odore di vaniglia colpì delicato le mie narici, facendomi chiudere gli occhi. Amavo l'aroma di vaniglia, lui se ne accorse, mi prese il mento fra le dita, facendo scontrare il suo sguardo scuro con il mio. Si avvicinò talmente piano, da farmi stringere lo stomaco dall'attesa. Sfiorò il suo naso col mio, mi aggrappai con la mano alla sua maglietta, stropicciandola mentre lo tiravo più vicino. C'era qualcosa, dentro di me che stava cambiando, la potevo sentire e toccare mentre ero con Ash. Era stato l'unico finora a farmi sentire così, ed ogni volta che si avvicinava mi faceva morire dentro, facendomi perdere la parte razionale. Lo volevo, e lui voleva me. Sapevo che era presto, mi tormentavo ogni volta che mi toccava o mi baciava in modo insistente. Sapevo benissimo che avrei dovuto aspettare, ma avevo aspettato abbastanza. Le sue labbra, fresche e lisce si scontrarono con le mie, indietreggiammo e mi fermai con la schiena a quella che sembrava una ringhiera. Le sue braccia nude, si posarono ai lati della mia testa, prendendo le sbarre fra le mani. Il mio tocco leggero lo fece sospirare nella mia bocca, mentre si staccava e scendeva al collo. Mi aggrappai a lui, tirandogli i capelli, tirando il suo viso verso il mio. Sentivo i suoi muscoli tendersi e rilassarsi, passai la mano sul suo addome, portando le dita sotto la maglia per sentirlo di più.
Le su mani si impossessarono delle mie cosce, emisi un gridolino di sorpresa.
-Ash... Devo dirti una cosa..- farfugliai, mentre faceva scendere ancora una volta le sue labbra sul collo. Non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Il caldo che avevo era opprimente, come la voglia di lui e di lasciarmi andare.
-Mhh..- mugolò lui, facendosi più vicino, restai senza fiato spalancando gli occhi al contatto. I suoi occhi mi guardavano dall'incavo del mio collo.
-H-ho fame..- farfugliai mordicchiandogli  il lobo.
Lo sentì tremare.. Stava ridendo?
-Sul serio?- non faceva altro che ridacchiare mentre io ancora avevo la mente annebbiata dai suoi tocchi.
Mi sentii avvampare, e abbassai la testa mettendomi tutti i capelli davanti alla faccia.
-Okay Felpa Blu, facciamo la pappa.- scherzò lui, trascinandomi in cucina con lui, sembravo un koala con i capelli in faccia. Vista da fuori la scena sarebbe potuta sembrare divertente, invece io ero solo imbarazzata.

-Okay ragazza, ora ti dico io cosa so fare!- dice lui indicandomi e mettendosi davanti al bancone di marmo bianco, la cucina era piccola ma accogliente, le tonalità del bianco e del grigio scuro formavano effetti straordinari di giorno. Una vetrata dava la vista di un piccolo giardino, con un dondolo al centro. Tutto era molto calmo, e i fiori che spuntavano dalle siepi ben curate, davano l'aspetto di un dipinto di Monet, colori scuri con svariate sfumature create dalla luce del sole.
Ash richiamò la mia attenzione, mi toccava passargli gli ingredienti.
-Uova! Formaggio! Prosciutto!- urlò lui con fare militare facendomi piegare dal ridere. Io gli lanciavo le cose come se fossi un lanciatore di baseball, ed ogni cosa che afferrava faceva uno schiocco a contatto con la sua mano. Capitava che qualcosa gli sfuggiva e andava a finire contro i mobili o per terra, ma  questi sono dettagli. Mi stavo divertendo e mi faceva male la pancia tanto dalle risate.

Avevamo mangiato di tutto, io avevo fatto la pasta con il sugo, lui aveva preparato il secondo. Ero strapiena ed ero stravaccata sul divano, aspettando Ash che finisse di lavarsi, poi toccava a me. Avevo bisogno di una doccia urgente, l'acqua del lago cominciava a darmi fastidio.
Pensai ch Ash, avesse il vizio di farmi morire di tachicardia. Si presentò nella stanza con solo un asciugamano che gli copriva la vita.
-Non guardarmi i capezzoli.- urlò lui, con fare femminile facendomi ridere.
Ma guardavo tutt'altro. Oltre alla marea di tatuaggi che lo rendevano selvaggio e sicuro al tempo stesso, la sua schiena scolpita si curvò appena per cercare qualcosa nel frigo, i bicipiti disegnati perfettamente. I muscoli scolpiti sul suo addome mi fecero diventare la gola secca, mentre lui, beveva dalla bottiglia qualcosa che dal colore arancione dedussi che era forse  qualcosa all'arancia. Io stavo per morire, e lui beveva un fottuto succo d'arancia! Alzò un sopracciglio nella mia direzione, sospirò staccandosi dalla bottiglia e poggiandola sul tavolo.
-Ti piace quel che vedi Rose?- sussurrò lui, ma nonostante la distanza la sua voce si irradiò in tutto il mio corpo, facendomi restare immobile. Mi passai la lingua sulle labbra per bagnarle un pò, anche se mi sentivo disidratata, il suo sguardo si accese, seguendo il movimento della mia lingua. Cominciò ad avvicinarsi, come un ghepardo, il labbro ancora ferito, ma andava già meglio di prima.
Era a pochi passi da me, e non facevo altro che sbattere le palpebre, accecata da quella figura che mi stava davanti. Il cuore palpitava forte, avrebbe potuto sentirlo anche lui.
-D-devo fare la doccia.-
E corsi via. Lo sentì ridacchiare e poi fischiettare.
Mi poggiai con la schiena alla porta del bagno. Mi toccai la fronte cercando di tornare a respirare bene, scacciai il pensiero di lui mezzo nudo e mi infilai nella doccia dopo essermi spogliata in un baleno. L'acqua calda mi rilassò immediatamente, mi insaponai col primo bagnoschiuma che vidi. Il profumo invase tutto quanto, rilassandomi all'istante. Sciacquai i capelli, non avevo il mio shampoo, per cui avevo deciso di lavarmi di nuovo a casa. Uscì e trovai un accappatoio attaccato accanto al box. Mi asciugai velocemente. Un paio di boxer e una camicia bianca erano poggiati sul ripiano vicino ai profumi di Ash. Sperai che non fosse trasparente, mi vestì e tamponai i capelli, cercando di legarli tra loro. Mi guardai allo specchio appannato da mille goccioline, e sospirai. Avevo le guance rosa, colpa dell'acqua troppo calda.
-Ash?- lo chiamai.
-Sono qui.- cercai la voce nel piccolo corridoio, arrivando nella sua stanza, il letto occupava la maggior parte dello spazio, aveva i miei jeans ed erano poggiati sul termosifone per asciugarsi. Stava in mutande e tutto tornò caldo e soffocante. Mi morsi il labbro, imbarazzata mentre squadrava ogni singolo centimetro della mia pelle scoperta e coperta dai suoi vestiti. Mi si avvicinò, veloce e prepotente e prese a baciarmi, senza dire nulla, come se baciarmi fosse la cosa più giusta in quel momento. Lo sentivo da come poggiava le sue labbra sulle mie, prepotenti ma delicate.
Le sue mani finirono sui bottoni della camicia, cominciando a slacciarla, piano piano, notai le mie cose poggiate sul letto, mentre le sue mani scendevamo, concentrate su quello che voleva, e voleva me. Ed io ero disposta a darmi a lui, non potevo non farlo ormai. Era stato catapultato nella mia vita come un meteorite, facendo esplodere tutto in poco tempo. Tremai quando aprì la camicia, cominciando a fissarmi intensamente.
-S-sei stupenda Rose.- il suo pollice era sulla mia guancia, mentre mi accarezzava piano, come se potessi rompermi. Sfiorai con le dita i suoi muscoli, sul petto, scendendo fino alla sua tartaruga accennata, giocherellando nervosa con l'elastico dei suoi boxer. Mi morse il labbro inferiore, facendomi sospirare rumorosamente, mentre mi cingeva un fianco con un braccio. Con l'altro, seguì il profilo delle mie cosce, spostandosi verso il centro, senza mai smettere di baciarmi. Spostò la stoffa che copriva la mia parte più  nascosta. Urlai a contatto col suo dito, sentendolo ringhiare, mentre mi teneva stretta a se.
Si muoveva velocemente, non riuscivo a pensare a nulla se non alle sue mani esperte che in quel momento facevamo passare il fastidio che avevo  provato all'inizio. Mi aggrappai al suo collo, cercando di non sospirare in modo rumoroso, ma le sue mani me lo impedivano.
Il mio telefono squillò. Non riuscivo a staccarmi dalle sue mani.
-A-Ash.. Devo ri-rispondere.- farfugliai baciando il suo collo, la presa su di me si fece più forte.
-Ash, t-ti prego.- mi scappò un mugolio.
-Aspetta.- ringhiò lui, graffiandomi gli zigomi con i denti.
Cercai di protestare, spingendolo via debolmente.
-Aspetta.- ripeté, spingendomi la lingua, calda e insistente in bocca. Mosse più velocemente le dita. Le mie unghie erano conficcate nelle sue spalle mentre cercavo di frenare tutto quello che avevo dentro.
Una sensazione mi esplose, facendomi emettere un urlo strozzato contro il suo petto.
-Così, Rose.- mi baciò i capelli, mentre tremavo e il telefono squillava in modo fastidioso. Non riuscivo a staccare gli occhi dai suoi, languidi e scintillanti.
-Ti stanno bene le mie cose addosso..- mi baciò il naso e mi sorrise malizioso.
Oddio, non capivo più un cazzo!
Il mio telefono vibrò.

Ehi, il corso è tra mezz'ora. Passo a perderti? :)

Denny! Il corso! Oh merda!

🌻🌻🌻🌻🌻🌻🌻🌻🌻

Eccoci qua, con un nuovo capitoloneee, gn.
Spero vi piaccia, vi lovvo tutte💕💕💕
Bacioni, e si, ho scritto queste cose poco caste a scuola loool.
Fatemi sapere!!🌺🌺🌟🌟
-Esse😘😘❤️

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