Capitolo 33

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I giorni passavano, le mie unghie erano poche, e non avevo niente da mordicchiare per farmi passare l'ansia. Aveva detto che ci saremmo rivisti, ma non sapevo quando. Passavo le mie giornate attaccata al telefono, delle volte svegliandomi nel cuore della notte sentendolo vibrare, ma non vedendo nessun messaggio. Dopo che se n'era andato ero tornata frastornata e con le gambe molli a festeggiare con i miei, Denny mi guardava malissimo, ma sorrisi abbracciandolo per non fargli capire nulla. Aprii il suo regalo, e anche lui mi aveva regalato una collana uguale alla sua con una rosa incisa. 'Per la mia compagna di botte.' Scoppiai a ridere, picchiandolo per il doppio senso, e alla fine demoralizzato prese una penna tracciando una x su 'botte' e scrivendoci sopra 'krav maga'. Sinceramente non volevo metterla su quella che mi aveva regalato Ash, ero già gelosa possessiva di quella collana, ma la indossai per poi toglierla per andare a dormire, tenendo solo la mezza chiave di Ash, che si muoveva sul mio petto ad ogni mio respiro.
Ma nonostante l'ansia, il vibrare immaginario del cellulare, mi ero ripresa. Avevo anche rivisto Clary e l'indomani ci saremmo viste per un appuntamento particolare e anche un pò illegale, ma chi se ne fregava!
I miei genitori mi avevano regalato anche una macchina! Urlai per tutta la serata, era una cinquecento azzurra, guarda un pò il caso. Solo che non avevano voluto farmela provare per via del Pastisse che avevo bevuto per quasi tutta la serata.
Ero tranquilla mentre sfrecciavo con quel gioiellino nuovo per andare al garage di Denny a fare lezione, dopo un discorso lunghissimo con mia madre mi ero rubata le chiavi scappando via. Era stato tipo
Lei 'Rose, sta attenta okay? Non ce ne sarà un'altra e ti strappo la patente a morsi!' Mi porgeva la chiave e poi se la ritirava verso di se.
Io ' si mamma, ti voglio bene. Anzi vi amo, amo te e papà da morire' mi stavano sicuramente uscendo gli occhi dalle orbite mentre tendevo le mani su quelle chiavi alla Gollum ilmiotesssssoooooooroooooo.
Ma lei ' Hai sentito quello che ho detto Mary Rose Court?' E nel mezzo del cammin che lei gesticolava, mi ritrovai a rubarle le chiavi con il mio nuovo gioiellino che sgommava.
Ma, scherzi a parte, mi sentivo meglio. Al ricordo della piccola serata passata con Ash, arrossivo e sorridevo da sola come un ebete.
Parcheggiai davanti a casa di Denny, scendendo con la borsa sportiva con i panni di ricambio. Mi incamminai nel garage, sentivo dei colpi, sicuramente si stava allenando col sacco.
-Allora pappamolle, iniziamo?- mollai la borsa vicino la gomma di un auto, mettendo le braccia sui fianchi.
-Nuova lezione oggi, piccoletta.- mi misi in posizione davanti a lui.
-Ora fatti colpire e stendere a terra.-
Una parola, pensai, mi ero abituata a scattare anche quando alzava la mano per salutarmi, bloccandogli il braccio dietro la schiena. Parve capire la mia preoccupazione -Ce la farai.- disse mettendosi dietro di me. I miei sensi erano tutti all'erta, soprattutto l'udito, cercai di calmarmi, per non scattare al primo fruscio. Con un gesto fulmineo, circondò il mio collo con il braccio, facendomi inarcare la schiena per poi darmi un calcio dietro le ginocchia. Sentii un male cane, sia per il calcio, sia per la botta a terra. Ma non fiatai, non ero una femminuccia.
-Stai giù.- il suo piede bloccava il mio petto, lo guardai in cagnesco, sbruffando aria dal naso.
-Ora, devi fare finta di essere morta.-
Cosa? Stava scherzando? Chiunque l'avrebbe capito che non lo ero.
-Quando succede un qualcosa di questo genere, quando cadi, devi preparare la posizione di caduta.- non capivo, quindi alzai un sopracciglio.
-Alzati, ti spiego meglio. Aggrediscimi da dietro.- mi alzai di scatto, mettendomi dietro le sue spalle, dalla canotta intravedevo le spalle possenti e marchiate dai muscoli. Se ci fosse stata Sil avrebbe detto che le sarebbe piaciuto conficcargli le unghie lasciandoci i segni. Tornai a quello che avevo davanti, circondandogli il collo come aveva fatto lui, sbattendolo a terra più forte di quanto volevo.
-Me lo sono meritato.- disse con i denti serrati facendomi sorridere.
-Ora- mentre parlava era steso a terra con gli arti che sembravano staccati dal corpo, le braccia girate in un modo che faceva quasi senso, come le gambe - devi trovare una posizione scomoda, dove sembri tipo... Pieno di contusioni. Se noti il braccio, pare rotto, mentre la gamba lesa. L'aggressore penserà che anche se tu dovessi riprenderti, non ce la farai mai a difenderti. E qui scatta il bello.- disse chiudendo gli occhi.
Lo fissai, girandogli intorno, non aveva tutti i torti, sembrava proprio se non morto, almeno svenuto. Non vedevo nemmeno il suo petto alzarsi e abbassarsi.
Mi accovacciai vicino la sua testa, scrutandolo.
In un secondo mi ritrovai le sue mani che mi tiravano da collo, facendomi fare una mezza capriola sbattendomi infine con la schiena sul tappetino.
-E qui scatta il bello.- sorrise trionfante, mentre cercavo di riprendere fiato dalla botta.
-Stronzo.- sputai divertita mentre ricominciavamo da capo, e la vedetta è un piatto che va servito freddo, ma io la servii con un calcio nel suo inguine.
Mentre ce ne davamo di santa ragione e il mio corpo era coperto del novantanove percento di sudore, si sentii un applauso provenire dall'entrata del garage.
Mi voltai a vedere chi fosse, nonostante la figura fosse in controluce e non riuscivo a vedere il volto.
-Rose, sono contento di rivederti.- quelle parole, quella voce, mi riportò alla cena della Vigilia di Natale. Il padre di Denny.
-Salve Mitch.- non far trapelare nulla, non fare la maleducata... E no, non pensarci nemmeno a prenderlo a pugni!
-Tutta tua madre quando ti alleni.- si avvicinò con le mani dietro la schiena.
Cosa? Ma o aveva problemi o era coglione di nascita.
-Cosa c'entra mia madre adesso?- incrociai le braccia, scrutandolo.
Cosa voleva da lei?
-Sai, non solo abbiamo frequentato la stessa scuola e lavorato per un pò assieme, era la migliore nelle arti marziali.- le sue iridi bianche puntarono i miei occhi come chiodi affilati, ma non  pensai minimamente di interrompere lo sguardo, non avevo paura.
-Ah davvero?- dissi fingendo incredulità - Te ne ha date di santa ragione?- Denny si grattava la testa, in imbarazzo.
-Anche, ma nel nostro lavoro serviva saper proteggersi.- il suo ghigno mi fece fare un passo in avanti.
-E.. Di che lavoro si trattava?- stringevo e rilassavo i pugni, sentivo Denny dietro di me, pronto a tenermi in caso scattassi.
-Non è importante questo- allargò le braccia, come se stesse dicendo una cosa ovvia. -Poi si licenziò, quando scoprì di essere incinta e anche perché frequentava medicina.-
Mia madre era già laureata quando venni al mondo io, quindi non capivo cosa stesse dicendo.
-Io me ne vado.- dissi a Denny ma guardando quella feccia che avevo di fronte. Afferrai la mia borsa, spingendolo di lato con una spallata.
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Dopo una lunga doccia dove non avevo fatto altro che pensare ad Ash e mi sentivo più tranquilla scordandomi completamente di Mitch, raggiunsi i miei che erano in cucina mentre parlavano. -Lo sai che porta solo guai Daisy, te ne ricordi?.-  mi intromisi nel discorso con bel -EHI CARA FAMIGLIA, QUI C'E' ROSE LA BELLA FIGLIA! DITE MARY- misi le mani a coppa sulla bocca per fare un finto coro, urlando 'MAAARYY' indicai mio padre -DITE ROOOOOSEEE-Rimasi col dito puntato verso mio padre che era rimasto con il boccone di pasta a mezz'aria mentre mi fissava, la mamma con il contenitore dell'insalata in mano. Scrollai le spalle -Forse era meglio evitare di entrare in scena così.- andai a sedermi vicino a mio padre. Scoppiò a ridere ed io con lui, mia madre mi guardava con un sopracciglio alzato. 'Non alzare il sopracciglio con me, signorina!' le parole di Ash mi ritornarono in mente, facendomi ridere di più. -Ti adoro Rose!- mio padre mi stampò un bacio sulla fronte mentre si alzava dal tavolo per accendere la tv -Come non potresti? Sono tua figlia!- dissi azzannando un pezzo di pane, avevo fame. -Allora come va con la scuola? Hai fatto i compiti delle vacanze?- chiese mia madre, mentre sorseggiava un bicchiere d'acqua squadrandomi. -La scuola va come dovrebbe andare ad una adolescente con una vita monotona. E si, li ho finiti tutti, ora mi godo questa vacanza in pace.- mio padrè scoppiò a ridere di nuovo ma l'occhiataccia di mia madre, lo fece tossire e tornare a mangiare. -MARY ROSE COURT!- urlò mia madre facendomi sussultare. Drizzai la schiena mettendo una mano sulla fronte -SI SIGNOR CAPITANO!- urlai. poggiò i gomiti sul tavolo, posando il mento sulle mani, avvicinandosi. -SEI INNAMORATA.- a mio padre andò l'acqua di traverso. -COSA?? no, ti sbagli, sono solo....contenta?!- mi giustificai. Mia madre scosse la testa   -No carina, quegli occhietti li ho già visti.- Cercai di mantenere la calma -Daisy, ma cosa vai pensando? Rose è ancora una bambina. Giusto tesoro?- mio padre mi guardò dritto negli occhi mentre gli annuivo e sussurravo -Sono ancora piccolina, già, diciassette anni e mamma mi fa il latte nel biberon ancora. Già.- imboccai una forchettata di pasta per avere la bocca occupata per un pò di tempo.
A fine cena, mio padre mi abbracciò stritolandomi, dicendo che sarebbe andato un pò nel suo studio a fare non so che con l'agenzia di non so chi per non so cosa. Io e mia madre sparecchiammo ed io lavai i piatti, mentre lei era poggiata al lavello intenta ad asciugare le posate che le passavo.
-Sai..- non sapevo se dirglielo, ma alla fine visto che quella testa di cazzo mi aveva riempito di dubbi, lo feci -oggi ho incontrato Mitch, da Denny.- la guardai, buttando lì la cosa, con noncuranza.
-Davvero? Ti ha detto qualcosa?- anche lei faceva lo stesso, per cui continuai.
-Mi ha detto che eri la migliore nelle arti marziali, che lavoravate assieme dove bisognava saper combattere e che poi te ne sei andata perché eri incinta e perché frequentavi medicina.- continuai a fissarla, un tremore delle sue mani mi fece scattare un sopracciglio fino al soffitto.
-Ma..- continuai, se c'era qualcuno che poteva dirmi qualcosa di vero e farmi capire qualcosa, quella era mia madre -io sono nata quando tu eri già laureata, quindi che ha voluto dire?- sciacquai il bicchiere pieno di schiuma, mettendolo al suo posto, aspettando una risposta.
-Appunto.- disse fissandomi -Mitch ha sofferto per un paio d'anni di depressione, prendeva anche medicine- giocherellava con lo strofinaccio gettandomi di tanto in tanto un'occhiata veloce -non so, alcuni farmaci invertono i ricordi oppure li trasformano. Quindi boh.- alzò le spalle. Questa parte non la sapevo, ma di certo mi bastava solo un pochino e non avrebbe cambiato il mio giudizio su di lui, per ora. Non avrei fatto il pupazzo di pezza con Mitch che mi tirava da un lato e mia madre dall'altro, perciò una volta eliminato quel dubbio, credetti a mia madre. Non mi avrebbe mai mentito, o almeno, lo speravo.
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Camera mia era un disastro, nonostante fossero le nove legai i capelli in una crocchia e sistemai tutte le cose. Posizionai i libri in ordine di grandezza, i quaderni ed i libri scolastici negli appositi cassetti. Tutte le penne e matite e gli evidenziatori nel portapenne a forma di cuore che mi aveva regalato Sil in quinta elementare. Piegai i vestiti sulla sedia, li rimisi a posto aprendo l'armadio. Li sistemai per bene schiacciandoli un pò sulla superficie, sentendo un rumore di carta. Accesi la luce, non sapendo se essere elettrizzata o spaventata. Presi la scatola, impacchettata a dovere. Era incartata come la scatolina che Ash mi aveva dato a Natale: blu con un fiocco verde acqua.
Un bigliettino perlato con sopra la calligrafia veloce di Ash diceva: 'Aprimi ed indossami domani. A.'
Oh santi nubi! Mi tremavano le mani, e corsi a sedermi sul letto. Era pazzo, completamente. Aveva l'aria costosa e un pizzico di fastidio mi pervase, non volevo che spendesse denaro per me.
Lo guardai per un pò, impaurita, ma poi cominciai a scartarlo. Una scatola bianca come la neve e fonda mi fece capire un pò di cosa si trattasse.
Molto lentamente, alzai il coperchio, piano piano. Quello che vidi mi fece sorridere e spuntare le lacrime per la gioia e la pazzia che amavo di Ash.
Era un baby-doll blu notte, con fiocchettini verde acqua perlati, con tanto di.. Oh mio dio era un tanga? Oh no no no! Guardai meglio l'intimo, e sospirai nel vedere che era il modello a brasiliana. Avrei potuto sopportarlo, ma il tanga assolutamente no. Un altro bigliettino era all'interno, sul fondo. Scartai la busta, con le mani tremanti stringendo la collana che mi aveva regalato.
'Non sono pervertito, lo sai.' Me lo immaginavo mentre scriveva quelle righe, magari sorridendo immaginandomi arrabbiata 'L'ho preso blu, perché so che ami quel colore. 'Penso che Dio già lo sapesse, donandoti quelle pozze di oceano che hai al posto degli occhi.' Alzai gli occhi al cielo, mordendomi il labbro per non ridere come una cretina, il cuore mi scoppiava dalla gioia. C'è la potevamo fare, pensai. 'Lo so che faccio schifo nel dire cose come queste, e che non sei la tipa da rose e gioielli, ma da pugni e cattivi ragazzi che ti seguono nelle discoteche' già, pensai scuotendo la testa 'ed è per questo, che ti amo. Te l'ho già detto quella sera sul tetto, hai visto la luce che c'è in me e ti dico anche un'altra cosa: non lascerò che gli altri me la rubino. Voglio che tu, quando mi guardi, veda sempre quella luce, almeno se non brillerò come il sole allora lo farò come la luna. Ma brillerò, Rose, solo per te e per tenerti al sicuro. Ti amo Felpa Blu, a domani.' Mi si strinse il petto, girai il foglietto e notai un post scriptum 'Ps: mi sono infiltrato dentro la tua stanza durante la notte, mentre dormivi. Eri bellissima, ma russavi un pochino. Ma io ti amo comunque.' Risi ancora, prendendo il baby-doll tra le mani, era morbidissimo, ora dovevo solo trovare un vestito dove metterlo.
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Camminavo per le strade, con il mio zainetto sulle spalle, avevo parcheggiato la macchina un pò lontana dal posto in cui Clary mi aveva detto di aspettarmi. Mi affrettai, essendo un pò in ritardo. Il freddo di Londra era indescrivibile, il mio cappotto impacciava i movimenti e la sciarpa mi circondava metà faccia. Avevo dimenticato il cappello, e i fiocchi di neve che scendevano lenti mi avrebbero inzuppato i capelli, per cui corsi prestando attenzione alle lastre di ghiaccio evitandole per non arrivare col sedere nel bar davanti.
Il Greyz era tutto addobbato, entrai sentendo il campanellino suonare con una melodia di Natale, era caldo ed accogliente, tolsi la sciarpa e scossi i capelli per togliere le goccioline fredde.
La vidi seduta ad un tavolino, era sempre impeccabile Clary, con un maglione extralarge porpora e gli skinny neri. Il cappellino largo pendeva un pò dietro la sua testa.
-Ehi Clary! Auguri per Natale, non ci siamo viste!- l'abbracciai forte, mi mancava avere la mia migliore amica.
Ordinammo due tazze di cioccolata calda con panna, mentre mi sfilavo il cappotto.
-Hai notizie di Sil?- mi chiese lei preoccupata, e quando scossi la testa la sentii sospirare.
- Mi hanno detto che lavora in una discoteca che appartiene a quel cretino del suo presunto ragazzo. Alcuni amici di scuola, Matt, del quinto, hai presente? L'ha vista strafatta mentre era lì poco vestita che serviva ai tavoli.- il suo tono preoccupato mi fece salire l'ansia.
-Non mi ha ascoltata, non vuole che l'aiuti Cla, ed io non so che fare! Sono la sua migliore amica!- arrivarono le nostre ordinazioni ed accennai un sorriso alla cameriera gentile con in testa cerchietto natalizio.
-È stata una sua scelta, tu ci hai provato, non sentirti in colpa. Tornerà, fidati.- mi strinse le dita poi per rimettermi di buon umore cambiò argomento.
-A cosa ti servono i documenti falsi?- mi chiese con un ghigno. La guardai dal basso, mentre ero intenta a soffiare sulla cioccolata.
-Mi credi pazza?- Dio, imbarazzante.
-Nhaa. Fuori di testa rende meglio.- rise, riscaldandosi le mani sulla ceramica calda della tazza.
-Okay devo farmi un tatuaggio!- dissi emozionata.
Il suo naso si schiantò praticamente sul ciuffo di panna, imbrattandole la faccia. Scoppiai a ridere mentre la raccoglieva con le dita e la mangiava.
-Mi correggo: psicopatica rende meglio.-
Lo sapevo, ma volevo farlo. Per me e per un cretino che amavo da morire. Dopo aver letto il biglietto mi venne l'idea di scarabocchiare un disegno, per dare un'idea al tatuatore.
Presi il foglietto dallo zaino, passandoglielo sul tavolo.
-Cavolo Rose!- spalancò gli occhi dolci -È bellissimo.-
Sorrisi, piaceva un sacco anche a me ed era venuto anche bene.
-Lo voglio fare vicino al cuore.- mi indicai il petto -Così posso vederlo solo io e nessun altro.- piccola bugia, l'avrebbe visto anche Ash, ma dettagli.
-Okay facciamolo! Mi piace avere un'amica psicopatica. Ho fatto fare un documento anche per me, voglio il piercing all'ombelico.- rimasi di stucco, il tatuaggio era un conto ma il piercing un altro.
-Poi sono io la psicopatica!- Risi, mentre ci alzavamo per andarcene.
-Ah un'altra cosa Cla.- la fermai prima di uscire.
-Cosa Rose? Rapiniamo una banca?- scherzò lei buttandosi alle spalle i capelli lunghi. -No, mi devi aiutare a scegliere un vestito.-
-Donatella Versace è qui per te!- mi prese a braccetto, mentre ci incamminavano alla mia auto.
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Lo studio gigantesco dove entrammo era accogliente. Sembrava l'entrata di un appartamento delle rock star, teschi, donne nude e disegni ovunque.
La ragazza con i capelli rasati e di mille tonalità di colore ci guardò sospettosa.
Alzai il mento, mentre il cuore mi scoppiava nel petto, dovevo essere convincente.
-Ciao io sono Jess e lei è Tania- erano questo i nomi sui documenti falsi con le nostre foto -Siamo qui per un tatuaggio ed un piercing.- dissi fingendomi un pò disinteressata.
-Documenti per favore.- wow, non era una tipa socievole. Li cercai nello zaino, mettendoglieli sul bancone, li fissò per qualche istante e poi ci guardò fissi. La guardai, accennandogli un sorriso, dopo un sospiro sonoro ci indicò la sala d'aspetto.
Cercai di non emettere un urletto infantile, mi limitai a stritolare la mano di Clary.
C'era un pò di gente, Clary si sedette, io facevo avanti e dietro nel corridoio.
-Ti siedi?- sussurrò Clary imbarazzata vedendomi iperattiva a spolverare quel corridoio di marmo bianco. Scossi la testa, fissando i quadri appesi al muro con colori sgargianti.
-Mi fai salire l'ansia Rose!- si mise le mani sulla faccia, io  mordicchiavo le unghie, arrivando fino alla pelle.
Mi sedetti vicino una ragazza strapiena di tatuaggi, guardai quelle meraviglie affascinata.
-È il primo?- mi disse sorridendomi mettendo in mostra lo smile che aveva. Annuii, nervosa.
-Non fa così male. Dove vuoi farlo?- cercava di farmi distrarre, gli indicai il posto.
-Wow! Non sarà doloroso, non spaventarti per il rumore dell'ago, e ricordati di respirare.- io guardai Clary con la bocca spalancata, lei sospirò sconfitta guardandomi tipo 'ovvio no?'.
Uscì un ragazzo palestrato anche lui pieno di colori e di anellini, con una pellicola che gli copriva il braccio.
Il tatuatore uscì, guardando la fila -Chi c'è adesso?-
-Vai tu. Io devo solo ripassare una cosa piccola, altrimenti cambi idea e te me vai.- la ragazza vicino a me mi fece gelare il sangue. Mi alzai, afferrando Clary dal braccio, facendola quasi cadere.
Entrammo nello studio che profumava di inchiostro e di un disinfettante diverso da quello che si sentiva negli ospedali. Clary chiuse la porta, sedendosi sulla sedia vicino alla poltrona in pelle. Tutti i macchinari erano lì, dovevo solo sedermi e lasciare fare all'esperto. Avanti Rose, c'è la puoi fare.
-Ciao, io sono Tony, accomodati.- il suo sorriso gentile mi rassicurò un pochino, con le gambe tremanti mi sedetti sulla poltrona. Era come quella dei dentisti, si abbassava, si alzava, ti faceva stendere le gambe e la schiena. Era comoda.
-Allora, hai in mente qualcosa?- annuii prendendo lo zaino vicino alle gambe di Clary, che sorrideva elettrizzata.
Presi il foglietto con le dita tremanti, passandoglielo. Lo guardò per un pò annuendo. -Lo vuoi proprio così com'è disegnato?- disse mentre prendeva qualcosa.
-S-Si.- sussurrai, mordendomi il labbro. Oddio, spero faccia veloce, altrimenti volo via senza pensarci due volte.
-Okay, tieni questo.- era un chupa chupa, ma veramente? Mi credeva una bambina? Beh, forse potevo sembrarlo, ma era normale avere un pochino di paura no?
-Lo do a tutti i miei clienti, è per gli zuccheri.- lo afferrai, scartandolo. Il sapore di panna e fragola era rilassante. La poltrona si mosse, facendomi sdraiare.
Il tappo di inchiostro nero era posizionato vicino alla macchinetta, mentre Tony scartava un ago. Stai calma Rose, che cavolo! Succhiavo quella caramella come la figlia di Marge Simpson, facendo anche rumore. -Okay ragazza, cominciamo!- strinsi la mano di Clary facendola imprecare. Copiò il disegno su una carta, a penna. -Dove lo vuoi?- mi chiese. Ah, già che cretina! Sfilai il maglione, rimanendo in reggiseno, meno male che ne avevo messo uno carino! Indicai il punto col dito tremate. Mise il foglietto sul posto, spruzzandoci sopra qualcosa, poi lo tolse e guardai il disegno a penna blu sul mio petto. -Così va bene?- guardai Clary, senza dire una parola, lei annuii ed io dopo di lei. -Okay cominciamo.- il ronzio dell'ago mi fece sussultare, Tony mi guardò sgridandomi con lo sguardo di stare ferma. Intinse l'ago nel tappo con l'inchiostro. -Rilassati, stai tranquilla e non ti muovere.- rassicurante, pensai. Si avvicinò poggiando il polso sul mio seno, rivolgendomi un'occhiata fugace. Sentivo il calore diffondersi sulle mie guance. Tirò la pelle, avvicinandoci lentamente l'ago. il contatto fu doloroso, guardai Clary, ciucciando la caramella, con gli occhi sgranati. -Fighissimo!- lei esultava, io avevo voglia di picchiarla e farla malissimo. Bruciava e pizzicava, era un mix fastidioso ma sopportabile. - Vero no?- Tony era chino, concentratissimo -I contorni non fanno malissimo, solo un pò quando si colora la parte. Non vuoi colorarlo anche di bianco?- mi chiese mentre intingeva l'ago nell'inchiostro. Scossi la testa piano, mentre tornava con la macchinetta sul mio corpo e stritolavo di nuovo la mano di Clary. -Folo il punfino bianfo, l'alftra pafrte no. Ho defifo cofì.- non riuscivo a parlare bene con la caramella in bocca, sperai che avesse capito, non potevo nemmeno spostarlo perhè una mano ce l'avevo bloccata dal braccio di Tony e con l'altra stritolavo quella di Clary. Tony rise, Clary era intenta a studiare ogni particolare e nel dettaglio quello che faceva Tony. Con un fazzoletto pulì la parte tatuata, togliendo via l'inchiostro in eccesso con un pò di sangue. Sentivo la caramella rimpicciolirsi a mano a mano che andava avanti, quando cominciò a colorarlo, urlai a bocca chiusa. -Non fare la bambina Rose!- Clary mi prendeva in giro, brava. Aspettavo solo che si sedesse lei al mio posto. Bruciava e pizzicava, era come se infiniti spilli bucassero la stessa parte di pelle. Riprendevo respiro solo quando Tony immergeva nuovamente l'ago nell'inchiostro, tornando a ciucciare la caramella quando ricominciava. -Okay, nero finito, manca il puntino bianco e puoi scappare via, ragazzina.- Tony rise di lato, pulendo in modo attento l'ago e munendosi dell'inchiostro bianco. -Non fiamarmi ragaffina!- dissi, facendolo ridere ancora di più. -Afia.- piagnucolai guardando Clary, aveva le dita bluastre. Mollai un pò la presa. Ormai la pelle era insensibile e il peggio era fatto. Tony tornò, riaccendendo la macchinetta e tornando sul mio corpo. Mi faceva male la tetta, ma non glielo dissi. -Finito. Lo Yin e Yang più bello ed originale che abbia mai visto.- pulì l'inchiostro in eccesso, passando poi con i guanti una crema, e sentii la parte bruciare di meno. Mise una protezione attaccandola con del nastro adesivo medico. -Tieni la vaselina, tienilo coperto quando fai la doccia e ripassa la crema sempre quando si asciuga per il tempo che serve a togliere via le croste. Posso farti una domanda?- mi alzai annuendo, mentre mi sgranchivo la schiena. -Lo Yang va colorato di bianco, perché non l'hai voluto fare?- cambiava il telo della poltrona, buttandolo via con i guanti, prendendone uno nuovo. -E' una lunga storia.- dissi gettando lo stecchetto della caramella finita nel cestino. Annuii, facendo un cenno a Clary di sedersi, mentre io infilavo velocemente il maglione. -Rooooooooooseeeee!- Clary era stesa sulla poltrona, con il magliore arrotolato fino allo stomaco, mentre mi tendeva la mano -Non fare la bambina Clary!- la imitai, mentre afferravo la sua mano. Avevo le dita accartocciate. -A me niente lecca-lecca?- lo sguardo di Clary era di un cucciolo indifeso. -Tu sei una tipa tosta, si vede.- Tony mi fece l'occhiolino mentre scartava un ago affilatissimo con un buco al centro e una pinza. Sterilizzò la parte, tirando l'ombelico di Cla guardandomi. Mi indicava con la testa Clary che era quasi in stato di shock, ricambiai lo sguardo non capendo. -Distraila!- sussurrò Tony mentre faceva finta di ispezionare meglio il suo ombelico. -C-clary!- si girò di scatto -CHE C'E'?- urlò lei, girandosi con gli occhi spalancati. -T-ti, ricordi in... prima elementare? Quel giubottino rosa nuovo?- dissi ricordando una cosa che reputavo antichissima. Lei annuii guardandomi. -Non l'ha strappato Sil.. l'ho strappato io.- si, era vero. -COOOSA? E ME LO DICI ADESSO? HO FATTO A CAZZOTTI CON SIL PER QUEL CAPPOTTO E MI VIENI A DIRE CHE SEI STATA TU?- Tony mi guardava mentre si metteva in posizione, annuendomi. -S-si ehm.. e ti ho rubato il portachiavi con la coccinella, quello che ti aveva regalato tua zia di Madrid.- aprì e richiuse la bocca. -MARY ROSE COURT ALLORA SEI CRIPTOMANE!- il braccio di Tony fece uno scatto secco -TI AMMAZZO TI UCCI... DIO SANTISSIMO BENEDETTO ROSE CHE MALE! TOGLILO VIA!- ma ormai Tony aveva messo l'anellino che se ne stava lì tranquillo. -Ecco fatto! Sei stata brava.- scoppiai a ridere mentre lasciavo i soldi a Tony sul tavolino pieno di giornali. -Cla?- mi girai e la vidi ancora distesa sulla poltrona mentre guardava la luce al neon. -Non sento le gambe, dammi un secondo.- meno male che era lei la tipa tosta.

FELPEEE BLUUUUUU💙💙💙💙 ECCOCI QUA CON UN ALTRO CAPITOLOZZO :3 STELLINATEMI ⭐️⭐️COME SEMPRE, E VI ADORO COME SEMPRE. ⭐️⭐️POVERA CLARY AHAHA. VI MANDO UN BACIONE, BUONA LETTURA, BUONA NOTTE E ALLA PROSSIMA. VI ADOVOOO, ESSE.💕❤️💕❤️😘

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