Io Scelgo Te

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"Dobbiamo parlare"

"Sì"mormora, abbassando lo sguardo "Sì, dobbiamo parlare" conclude.
Per alcuni secondi restiamo in silenzio. Lui resta immobile, perso nei suoi pensieri e con l'aria stranamente colpevole. Devo credere che sia veramente pentito? Devo mostrare compassione? Dargli un'altra possibilità? Restare impassibile? Mandarlo via? Si può essere compassionevoli verso un Dio? Si può cacciare un Dio?
Tante domande a cui dare voce, nessuna voce che voglia domandare.
Fatico a parlare.
"Mi hai mentito"; suona più come una domanda che come un'affermazione, e il mio tono è decisamente meno irritato di come dovrebbe essere.
"Sì" risponde, l'aria contrita. E' sincero? Lui è il Dio degli Inganni, e se mi ha ingannata fino ad adesso può tranquillamente continuare a farlo.
Ma non mi guarda. Perché? Non dovrebbe essere fiero del suo gioco?
Perché sembra remissivo? Pentito?
Mi confonde ancora di più.
"Vieni da Nord, hai detto" ripeto con un sorriso amaro. I miei occhi sono così pieni di lacrime che vedo tutto sfocato, come quando non si indossano gli occhiali da vista e tutti i contorni si perdono. Se solo mi bastasse mettere degli occhiali per vedere bene tutto quello che sta succedendo ...
"Un Regno a Nord" precisa, "Asgard."
"Dimmi chi sei" ordino stancamente, senza quasi il coraggio di replicare.
"Io sono Loki" sussurra, cercando le parole sul pavimento "Sono Loki" ripete, alzando lo sguardo e guardandomi dritto negli occhi. "La mia vita da immortale è iniziata molto tempo fa e si perde nella Notte. Ho tradito e ho ucciso. Ho giocato, ho bluffato, ho ingannato. Sono sempre stato solo o almeno mi sono sempre sentito solo. E ho avuto quattro figli: tre maschi e una femmina, Hel, che vive ad Asgard."

Socchiudo le labbra, cercando di respirare più aria, ma inghiotto solo lacrime, calde lacrime salate. E' tutto vero, continuo a ripetermi.
"Clary ..." prova lui, cercando di avvicinarsi.
Faccio un passo indietro, arrivando quasi a toccare la parete: "Stà lontano" ringhio.
E' la stessa parete a cui mi sono appoggiata questo pomeriggio, poco prima che ci baciassimo ... Era questo pomeriggio? Davvero? E' impossibile, sembra tanto tempo fa!
"Dimmi cosa vuoi, e vattene"
"Voglio la Chiave" risponde "O la volevo"
"Sai dov'è?" chiedo ignorando la seconda parte della frase, quell'intrigante verbo all'imperfetto.
"Sì, è in un libro scavato in quella libreria" dice, indicandola.
"E perché diavolo non l'hai presa?" insisto. "Non crederai davvero che te la lascerò portare via senza fare nulla"
"Avrei avuto tutto il tempo per prenderla e scomparire mentre tu eri a cena con tuo zio. Non avresti avuto più modo di trovarmi o di trovare la Chiave. Ma sono qui"

Una ridda di pensieri contrastanti si accavallano nella mia mente.

"Perché?" sussurro, scacciando le lacrime con rabbia.
Lui scuote leggermente la testa, come a scacciare un brutto pensiero che gli è balzato in testa. Mi guarda un attimo prima di rispondere "Conosci sicuramente le Norne ..."
"Non voglio parlare delle Norne, voglio parlare di te!" urlo.
"Quello che sto dicendo è che non è vero che il nostro destino è già stabilito. Se così fosse, non potremmo scegliere, non potremmo vivere, saremmo esseri privi di libertà.
Io dovrei prendere la Chiave e lasciarti, ecco tutto.
Invece, per una volta, una sola volta, faccio qualcosa per me. Non per gli Aesir, non per Odino, non per Thor o per dimostrare a chiunque altro che sono degno di loro.Stavolta scelgo per me stesso. Ed io ho scelto te, Clary" conclude.
Sento altre lacrime rigarmi il viso; le sue parole sono così ammalianti, così intense.
Anche questo è reale? E' vero quello che sta dicendo?
Posso credere alle sue parole? Al suo sguardo sincero?
Perchè, se sa dov'è la Chiave, non l'ha presa?
No, questa è una cosa tipica di noi donne: crediamo che il nostro amore possa rendere tutti buoni e perfetti. Mi sta dando quello che voglio, ancora una volta, per ingannarmi. Mi tiene buona, come una bambina a cui viene regalata la caramella tanto desiderata.
Ma io non sono una bambina. 
"Non ho mai provato per nessuno sentimenti così forti, perché nessuno era te.
Se potessi dimostrarti che per la prima volta sto parlando sinceramente, credi, lo farei. Tengo a te a tal punto, che non ti chiederei di ricordarmi o di pensarmi, se questo potesse farti stare male. E so che è troppo chiederti di fidarti di me ancora una volta, ma lo sto facendo. Perché se ho già troppi rimpianti nella mia vita, questo è uno che non voglio avere.
Ora nascondi la chiave in un altro posto, mandami via da casa tua, urlami contro la tua rabbia se vuoi. Non mi opporrò, anche se mi basterebbe un cenno per averla vinta su di te. Io ho fatto la mia scelta." conclude. 
Ha fatto due passi verso di me, mentre parlava. L'ho lasciato avvicinare.
Se devo credere a tutta questa storia, se è vero che siamo noi a scegliere il nostro destino, io scelgo di credergli.
Perché come il mio amore per il mondo norreno è innato, lo è stato anche quello per Loki.
Allora, lascio che sia. 
"La vita è una sola" mormoro. "Le vie del destino infinite. Forse le Norne ci propongono delle vie da intraprendere e con quelle noi costruiamo la nostra storia. Ma il destino è intrecciato, come la trama di un tessuto, cosicché incontriamo le vite di tanti altri. Se mio padre non avesse avuto la Chiave, e se non fosse passata a me, tu non mi avresti mai notata. Tuttavia, ora stai prendendo in considerazione me, non la Chiave. E per quanto folle questo sia, per quanto sciocca io possa essere, voglio fidarmi ancora di te, Loki".

E' la prima volta che lo chiamo con il suo vero nome. Strano come mi risulti naturale farlo.

Lui mi guarda, senza dire una parola, respirando appena. 
"Sei tutto quello che mi rimane. Sei la mia scelta. Ma non ferirmi di nuovo, ti prego." sussurro.
Mi asciuga le guance bagnate; il suo tocco è gentile e le sue dita fredde sulla mia pelle.
Mi sfiora la guancia con una carezza e mi sorride, un sorriso diverso
Le sue labbra sono morbide, e baciano con tenerezza le mie, con una delicatezza che non mi sarei aspettata.
Invece è tutto molto lento e dolce. Mi sento sicura nel suo abbraccio, protetta, e il profumo della sua pelle è avvolgente.
Mi lascio trasportare da lui, dai suoi baci, da ogni sua carezza.
Infine mi addormento sul suo petto, poggiando la testa nell'incavo del suo collo.

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