Per un momento i nostri occhi si incontrano.
Il suo sguardo indecifrabile, enigmatico, si sposta velocemente sul volto del re elfo.
Maeve ricambia lo sguardo di Loki e una strana luce brilla nelle sue iridi scure.
"Le mie guardie l'hanno trovata fuori dal palazzo e l'hanno subito portata da me" comincia.
"E la cosa dovrebbe riguardarmi?" chiede Loki, con tono indifferente, avvicinandosi di qualche passo.
"Non riesco a capire di che Regno è" continua il re, adagiandosi scomposto sul trono di pietra. "Tu che ne pensi? E' tanto bella quanto un Elfo della Luce, e tanto selvaggia quanto un Vanir. Tuttavia i suoi vestiti non sono né dell'uno né dell'altro popolo. Tu che ne pensi?" chiede di nuovo.
"Viene da Midgard" dice il Dio "Ma ha sangue di elfo nelle vene."
"La conosci?" chiede Maeve.
Sento il mio cuore perdere un battito. Il secondo di silenzio che Loki impiega per rispondere alla domanda dell'elfo mi sembra un attimo infinito.
Che cosa dirà? Dirà che mi conosce, mi aiuterà, o mi lascerà abbandonata al mio destino, farà finta di non sapere chi sono? Mi salverà o no? Se dice di non conoscermi, gli elfi mi uccideranno; se dice di conoscermi, probabilmente mi uccideranno lo stesso, ma almeno saprò che non mi ha abbandonata. Non del tutto. Morte per morte, almeno saprei di avere ancora un posto nel suo cuore.
Mantengo lo sguardo fisso a terra.
"Sì, l'ho vista una volta ad Asgard."
"Ah. Una midgardiana con sangue di Elfo che vive ad Asgard" esclama il re; sembra quasi divertito. "Quindi è sotto la protezione degli Aesir?"
"Sì."
"Perfetto" conclude Maeve "Che lei sia la prima a morire" ordina, facendo un cenno alla guardia che mi sta tenendo schiacciata sul pavimento con il piede fermo sulla mia schiena.
Sento il suono della sua lama che esce dal fodero, e soffoco un grido.
Respiro affannosamente, cercando di voltarmi verso Loki, ma l'elfo del Buio mi spinge ancora di più verso il pavimento polveroso, costringendomi a non muovermi. L'elfo si prepara a colpirmi; la lama nelle sue mani fende l'aria, preparandosi a spezzare il mio ultimo respiro.
"Aspetta" dice all'improvviso Loki, appena prima che la lama colpisca il mio collo.
Maeve fa cenno alla guardia di fermarsi. Poi guarda interrogativo Loki.
"Il sangue elfico nelle vene la rende una strega."
"E allora?"
"E' sotto la protezione degli Aesir" continua "Non credi che forse c'è un motivo se Odino tiene tanto a questa strega?"
"Quale potere avrà mai?"
"Della premonizione, come tutti gli Elfi, e la telepatia."
"E cosa me ne faccio?"
"Anticipi le mosse dei tuoi nemici. Oppure la invii ad Asgard come spia e ti fai comunicare telepaticamente i loro piani."
Cerco di calmare il mio respiro. Il mio cuore batte così forte che temo possano sentirlo.
"Anche se fosse così potente come dici, questo bel faccino non ci aiuterà mai" continua il re.
Cerco di liberarmi dalla presa dell'Elfo che per tutta risposta mi schiaccia fino a terra.
Loki ignora la cosa e continua il suo discorso: "Infatti, ma questo non significa che il suo potere sia inutilizzabile."
"Cosa intendi?"
"Lasciala a me. Prenderò il suo potere e lo darò a te. Ma mi serve viva."
"E come pensi di farlo?"
"Con le rune. Odino avrà anche perso un occhio per averle, ma di sicuro è stato un buon prezzo"
"Le rune?" scatta l'altro "E' roba da Aesir. Tu osi chiedermi di praticare la loro magia qui dentro?"
"No. Ti sto chiedendo di lasciarmi usare la loro malia per renderti potente. Per donarti la magia.
Il loro stesso potere runico, l'orgoglio del Vecchio, diventerà un tuo strumento per essere inarrestabile. Sarà un modo per farti beffe di tutti loro" conclude.
Maeve resta a lungo in silenzio.
Infine, lentamente, si alza dal trono. I suoi movimenti mi ricordano l'ala di Niddogh che si apriva a fatica mentre io e Loki cercavamo di prendere lo scrigno; ha la stessa lentezza, la stessa pesantezza. Perfino il rumore è lo stesso, qualcosa che è stato ripiegato troppo a lungo per potersi aprire di nuovo.
Il re fa un altro cenno, e la guardia mi fa alzare, tirandomi su rudemente per un braccio.
"E sia, allora. Sai già come fare?"
"Conosco bene le rune. Trovare una malia runica che mi serva a questo scopo non sarà difficile"
"Hai sette giorni" conclude il re, congedandoci annoiato con un gesto della mano. Sento la mano di Loki serrarsi attorno al mio braccio e stringerlo, costringendomi a seguirlo. Sento un brivido irradiarsi in tutto il corpo; non so se sia sollievo o un'ultima scossa di paura. No, credo che più semplicemente sia sentire di nuovo il suo tocco su di me.
Ci avviamo a passo veloce verso le porte e proprio mentre queste si stanno richiudendo dietro di noi, sento la voce di Maeve gridare, con una sfumatura allegra: "Divertiti con lei!"; poi le porte si chiudono.
Loki cammina veloce per i corridoi e io mi domando come faccia a non perdersi o a vedere dove stiamo andando, dato che è praticamente tutto buio. La sua mano continua ad essere stretta attorno al mio braccio; la sua presa è forte e mi aiuta a capire come muovermi in questi cunicoli bui.
"Loki ..." mormoro.
"Zitta, non parlarmi" m'interrompe lui, continuando a camminare.
Finalmente arriviamo a quello che deve essere il suo studio. E' ampio e buio, come tutto il resto; al suo interno, piccolo e prossimo a spegnersi, arde il fuoco nel camino in fondo alla stanza. E' un arredo essenziale, un letto e uno scrittoio colmo di libri di ogni tipo, con titoli e copertine delle più svariate. Cerco con lo sguardo la Radice, ma è tutto troppo buio per poter vedere e, comunque, Loki l'avrà nascosta bene.
Appena arriviamo davanti alla porta, mi spinge dentro con cattiveria, facendomi cadere a terra.
Poi chiude la porta dietro di sé.
"Cosa pensavi di fare?" sibila, guardandomi con occhi di fuoco.
"Sono venuta per te" sussurro, sconvolta dal suo comportamento così aggressivo, così diverso da come lo ricordavo.
Resto immobile sul pavimento, attonita.
Lui sembra altissimo e troneggia sopra di me, immobile come una statua; la sua espressione è resa inquietante dalla luce tremula che irradia dal camino.
"Sei qui per la Radice" taglia corto. "Qual era il tuo piano? Sedurmi e convincermi a dirti dove si trova tra un amplesso e l'altro? Pensavi davvero d'ingannarmi? Io sono un Dio, ricordi? Tu cosa sei, piccola mortale? Cosa credi di fare?" continua, la voce colorata di rabbia e una punta di disprezzo. E' questo a ferirmi di più, il suo disprezzo.
"Se avessi voluto riprendermi la Radice, avrei avvisato Odino e a quest'ora staremmo marciando su Svartalfheim. Invece ho convinto Thor e Heimdall a lasciarmi venire qui, e a nascondere il tuo furto. Io sono qui per te" concludo.
"Perché dovrei crederti?"
"Loki, io sto rischiando tutto per te, sto rischiando la mia vita venendo qui, sto rischiando di distruggere i Nove Regni se non riesco a fermarti, ma non m'importa."
"Dunque è di questo che hai paura? Che i Nove Regni vengano distrutti?"
"Non è di questo che ho paura!" grido "Ho paura di vederti farti del male, di vederti crollare e non poter fare niente! Ho paura di perderti, di farti soffrire, ho paura sempre e solo per te! Perché ti amo! Perché m'importa più di te che dei Nove Regni, perché sei tu il mio Universo!
Tutto quello che ho fatto, io l'ho fatto innanzitutto per te!"
"Oh, ma certo! E' per questo che mi hai lasciato andare con tanta leggerezza!" ringhia.
"Credi che per me sia stato facile?" grido "Credi che io volessi lasciarti andare? Beh, se è questo che pensi non mi conosci affatto!" concludo, sentendo le lacrime scorrermi violente sulle guance.
Restiamo in silenzio per un po'; io respiro a fatica.
"Non temere. I Nove Regni non cadranno. Di cosa sarei re, altrimenti?" dice.
"E utilizzerai la radice per diventare re?"
Lui mi sorride enigmatico, il fuoco riflesso nelle sue iridi verdi "Perché pensi che l'abbia presa io?"
"Chi altro?"
"Forse è stato Odino a creare quell'illusione, ci hai mai pensato? Forse vuole tenere lui la radice.
Il pensiero non ti ha mai sfiorato? Odino sa dall'inizio dei tempi che dovrà morire quando il Ragnarok arriverà. E per uno come lui, per un re con un dominio tanto vasto, l'idea di perdere tutto questo deve essere inaccettabile. Ci hai mai pensato? Perché ha voluto riprendere la radice adesso, molto prima che il Lungo Inverno che preannuncia il Ragnarok arrivasse? E perché non ha affidato nuovamente lo scrigno a te? Forse ha resistito alla tentazione di prenderlo una volta, e non c'è riuscito una seconda."
"Manca anche la spada runica del padre di Maeve" insisto.
"Colpa mia" dice, poggiandosi una mano sul cuore con un sorriso beffardo "Mi serviva qualcosa che lo convincesse della mia lealtà. Un re non vuole rivali, giusto? Guarda Odino."
"Guarda te stesso. Ti stai paragonando a lui, al Dio che disprezzi tanto. In cosa siete diversi? Siete entrambi spietati ed egoisti."
"La differenza è che lui è re. Per ora." conclude "Ah. E io ho due occhi."
"E il cuore?" chiedo "Hai un cuore? Un cuore che sappia amare? Perché se non ami me, almeno dovrai saper amare il tuo popolo, Loki" mormoro, la voce incrinata dal pianto.
Il Dio non risponde; si gira ed esce dalla stanza, chiudendo la porta a chiave.
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Let me In
Fantasy"Di cosa devi parlarmi?" "Del tuo regalo di compleanno" "Zio, avevo detto niente regali!" esclama con aria di rimprovero la ragazza, ma sorridendogli calorosamente. Sebastian le tende un pacchetto nero, una scatolina lunga e stretta. Al suo interno...