Uno Scrigno per Una Vita

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Lascio nuovamente cadere lo scrigno e indietreggio, scivolo, mi rialzo, scivolo di nuovo.

"Senza il tuo Dio a proteggerti non riuscirai mai a salvarti."
"Credi che Odino non vendicherà la morte di suo figlio?" tento di controbattere debolmente.
"Pensi davvero che non sappia dei suoi crimini contro i Nove Regni?" ribatte "E che non conosca le sue vere origini? Odino non aiuterebbe nemmeno il suo vero figlio, figuriamo un criminale che ha adottato per pietà mille anni fa!"
"Prenderà comunque lo scrigno e ti ucciderà."
"Se in tremila anni non è venuto fin quaggiù, non credo che lo farà adesso."
Io cerco di avvicinarmi a Loki, aggirando il drago.
Loki è in ginocchio, si preme una mano sul braccio sinistro; ha estratto la spina, ma il veleno sta già facendo effetto. Con fatica si rialza e si poggia ad una radice, ansimante.
"Loki, guardami, ti prego ..." imploro, prossima alle lacrime, avvicinando il mio viso al suo.
"Sto bene ..." mormora lui. Restiamo così fermi per un momento.
"Credimi, mortale, questa visita mi ha scaldato il cuore. Lascia che io scaldi te" continua, gonfiando minacciosamente il petto che in poco tempo si riempie di fuoco.
Buttandomi a terra riesco a schivarlo; grido fino a farmi male alla gola, vedendomi immersa nel groviglio di vermi e serpenti.
Niddogh ride, preparandosi a sputare ancora fuoco.
"Loki!" chiamo, guardandomi intorno, ma vedo solo fiamme.
Non vedo nemmeno il drago.
"Loki!" chiamo ancora.
Sento afferrarmi, e una zampa si serra intorno al mio corpo. Niddogh mi solleva a diversi metri da terra. La stretta del drago mi toglie quasi il respiro. 
Finalmente lo vedo: Loki cerca di nascondersi dietro una radice e ha lo scrigno in mano.
"Loki ...?" grido, confusa.
Il pensiero che se ne stia andando via con lo scrigno ma senza di me è più doloroso della stretta del drago.
"Lascia lo scrigno, o uccido la tua mortale"
"Non posso ..." mormora lui "Non posso" ripete, scuotendo la testa.
"Lo scrigno o la sua vita" insiste il drago.
Restiamo tutti immobili, il respiro del drago talmente forte da risultare assordante.
Ad un tratto qualcosa si avventa sulla zampa che mi tiene stretta e ferisce la pelle squamosa del drago. Il drago allenta la sua morsa più per la sorpresa che per il dolore.
Io cado a terra, poggiando male una mano. Soffoco un grido di dolore e cerco subito di allontanarmi dal drago, che sputa una nuvola di fuoco lanciando un verso rauco.
Mi accorgo che vicino a me c'è di nuovo Loki che, dopo avermi messa in salvo spingendomi di lato, si posiziona sotto l'enorme corpo del drago, proprio sotto la sua gola. Incredibile che sia arrivato così velocemente vicino a me, data la distanza che c'era prima.
Senza dargli il tempo di fare altro, lo colpisce con il suo pugnale dritto al cuore, lì dove la sua pelle è vulnerabile. Dalla ferita aperta il sangue comincia ad uscire copiosamente. Il drago cerca di sputare ancora una volta il suo fuoco letale, ma una seconda pugnalata ben assestata da Loki spegne la fiamma nel suo petto. Niddogh si accascia pesantemente al suolo. I battiti del suo cuore morente rimbombano nella sala: una volta, due volte, tre, poi tacciono per sempre.
Loki si volta verso di me, ansimante, e prendendomi per un braccio, mi aiuta a rimettermi in piedi. 
Mi ripulisco i pantaloni e le braccia, poi le mani, sfregandone furiosamente i palmi sui vestiti; sento finalmente le lacrime rigarmi il viso.
Loki si avvicina a me, mi posa delicatamente una mano sulla testa e mi stringe a sé.
"E' finita, Clary" sussurra "E' finita"
Io annuisco, ma risento per un attimo nella mia testa le parole di Loki pronto a sacrificare me pur di avere lo scrigno.

Non posso.

"Prendiamolo e andiamocene" mormoro, guardando lo scrigno.
"Ho già quello che mi serve" ribatte lui.
"Aspettatemi..." grida una voce dal basso. 
Nascosto sotto l'ala del drago, sbuca un piccolo scoiattolo bianco come la neve.
"Ratatosk?" esclamo.
Poi capisco. E' lui che ha colpito la zampa di Niddogh.
Mi chino per accogliere tra le mani lo scoiattolo immortale. "Ma che cosa ci facevi qui?"
"Portavo il messaggio dell'Aquila" risponde "Non mi è mai piaciuto quel tipo. Troppo arrogante. Aiutarvi è stato un piacere" conclude.
Il rumore stridulo dell'apertura del Bifrost risulta quasi dolce, come il sollievo dell'acqua fresca sulla pelle quando hai la febbre.
Immersi per ore nel buio respirando l'aria satura delle radici di Yggdrasil, rimaniamo quasi accecati dalla luminosità di Asgard.
Mi sciolgo dall'abbraccio di Loki.

Non posso.

Lui si preme la mano sulla ferita, ma non un lamento esce della sue labbra.

Io tossisco qualche volta, respirando poi a pieni polmoni l'aria pulita della città.
Quando finalmente riesco a mettere bene a fuoco quello che mi circonda, mi rendo conto che c'è Thor ad aspettarci. Accanto a lui, Odino.
Loki avanza di qualche passo, il solito sguardo impenetrabile sul volto e una muta espressione di dolore.
Supera i due Dei senza dire una parola ed io lo seguo silenziosa. Poi si volta verso Odino, come se si fosse dimenticato di dirgli qualcosa; infila una mano nella giacca ed estrae un oggetto avvolto in un panno verde.
Poi si gira nuovamente e ricomincia a camminare verso il palazzo.
"Ben fatto" dice improvvisamente Odino.
Loki si volta nuovamente verso il Dio e per un attimo i loro occhi s'incontrano. Parlano senza dirsi una parola. Uno strano sorriso si disegna sul volto di Loki.
Per un momento tutto sembra perfetto, poi l'attimo finisce.

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