Capitolo 23

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P.O.V Blake

Dove diamine sono?
Perché mi pulsa così tanto la testa?
Che cazzo sta succedendo qui!?
Ash! ASH VIENIMI A PRENDERE TI PREGO! Urlo dentro di me. Ma sono consapevole del fatto che stavolta, sono sola.
Adesso sono davvero nei guai.
Sbatto diverse volte le palpebre per abituarmi alla luce fioca ma comunque fastidiosa che illumina di poco questa stanza sporca e puzzolente.
Come ho fatto a finire qui?!
Non ricordo nulla prima di...Adrian!
Adrian! Ce sotto lui! Quel fottuto bastardo mi ha trascinata qui.
Appena becco lo stronzo che mi ha colpita alla testa giuro che lo faccio fare fuori!
Mi guardo attorno e impreco a bassa voce quando mi accorgo di essere legata a una sedia al centro di questa stanza ricoperta di muffa. Che schifo.
-Vieni brutto pezzo di merda che ti ammazzo con le mie mani! ADRIAAAAAN! SEI UN FOTTUTO FIGLIO DI PUTTANA!- Urlo agitandomi sulla sedia che provoca un rumore assordante con pavimento e eccheggia sulle pareti umide e sporche.
-ADRIAAAN FAI L'UOMO CAZZO! NON HO PAURA DI TE!- Urlo ancora presa dall'ira e dalla voglia di spaccargli la faccia.
Poco prima che io finisca sia la voce che l'energia, sento dei passi al di là della porta di fonte a me che mi separa da non so cosa.
Mi zittisco all'istante e finalmente sento la paura e la rabbia crescere in me. Il sangue mi si gela nelle vene all'istante.
La serratura della porta scatta e la maniglia si abbassa. Non mi accorgo neanche che in tutto questo tempo sto trattenendo il respiro. Lo stomaco mi si attorciglia e la voce mi muore in gola.
Ora ho paura.
La porta viene accompagnata lentamente da uno scricchiolio raccapricciante che mi fa accapponare la pelle e chiudere gli occhi per prepararmi psicologicamente a quello che mi aspetta.
So che non è Adrian. Me lo sento.
-Ma buongiorno bellezza- Una voce cupa e profonda risuona nelle mie orecchie obbligandolo a riaprire le palpebre.
E un uomo, biondo con gli occhi marroni...quasi neri.
E inquietante.
Avrà sulla quarantina d'anni ma si tiene abbastanza bene. Eppure c'è qualcosa in lui di familiare.
Ma non ricordo cosa.
-Chi cazzo sei?- Sbotto io senza curarmi della pistola che ha infilata nei pantaloni.
-Hahahaha Blake non mi sorprendo per niente sai?! Sei tagliente e aggressiva proprio come tua madre. Eppure sei anche tanto stupida, ma questo difetto lo avrai preso di sicuro da tuo padre- Ride divertito il verme.
Non si deve permettere di parlare della mia famiglia in mia presenza!
-Tu! Prova solo a nominare di nuovo la mia famiglia in questo modo è ti stacco le palle!- Ringhio senza timore, o almeno così voglio fargli credere.
-Io ti consiglio di calmarti bambolina. Starai qui per qualche giorno e non vorrei che sprechi tutte le tue forze inutilmente.- Dice serio prima di prendere un altra sedia posta all'angolo della stanza e trascinarlo di fronte a me.
Lui ci si siede sopra e abbozza sorriso che conosco fin troppo bene.
-Che c'è Blake? Stai cominciando a rimettere insieme i pezzi del puzzle? O vuoi che ti dia qualche indizio bimba?-
Non termina neanche la domanda che mi parte uno sputo che gli arriva dritto in un occhio.
Il tipo balza all'indietro pulendo con una manica della sua camicia.
Non dice nulla...mi rivolge un sorrisetto sghembo prima di far scontrare le sue nocche sulla mia guancia.
-AAAAAAHHHH!- Grido in presa al dolore.
-CONTINUO A CREDERE CHE TU SIA COME QUELLA TROIA DI TUA MADRE!- Urla a un palmo dal mio volto.
Mia madre non è una troia...
Mia madre non lo è mai stata.
Mi ha raccontato tutto quello che ha passato. Anche Demon mi ha raccontato com'erano lei e papà da giovani. Ma lui non è uno stupido e mamma non e una troia.
-Loro...loro non hanno fatto niente!- singhiozzo cercando comunque di contenermi. Ma la paura mi blocca rendendomi vulnerabile alle sue parole così dure.
-Ah no Blake? A quanto pare ancora non hai capito chi sono io tesorino- Ride lui.
Io per quanto riesca a concentrarmi ancora non capisco chi cazzo sia.
-Se i miei genitori ti hanno fatto un torto in passato io non ho colpe.- Sussurro senza forze.
-Un torto? UN TORTO?! I tuoi genitori mi hanno rovinato la vita!- Urla ancora facendomi raggomitolare su me stessa per quanto possibile.
Mi sembra un pazzo fuori di testa. Si avvicina nuovamente a me così tanto che il suo respiro mi solletica un orecchio a cui sussurra:
-Sono io Aaron Sunchez bambolina!-

Non sarà mai la fine! (Quarto Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora