Capitolo 28

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L'indomani ci svegliammo un bel po' tardi.
Proprio alle 13.

Ci svegliammo solo per pranzare e poi ci buttammo per l'ennesima volta sul divano.

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16:00.

"Shon,Elsa..vi va se oggi andiamo a fare un giro a New York?"disse Elen entrando nella stanza

"Così Elsa può conoscere la città e farsi un giro!"continuò rivolgendosi verso Shon

"Sì certo!Sarebbe bellissimo!"risposi subito io

"Per me va bene tutto!"disse lui

"Perfetto..io devo andare a comprare delle cose per la cena e lasciare Giselle dalla nonna,fatevi trovare pronti alle 17 che vengo a prendervi."

Annuimmo e io corsi a prepararmi.

Feci una doccia veloce e poi mi vestii;misi un jeans bianco con dei tronchetti neri e una felpa con il cappuccio grigio chiaro.
Mi truccai mettendo solo del fondotinta e del mascara.
Tanto per non sembrare che mi fossi appena svegliata!

Mancavano solo dieci minuti alle cinque e io e Shon eravamo già pronti.

"Allora..secondo te l'hai passato l'esame?"chiese lui per interrompere il silenzio

"Mmh..sinceramente non ho la più pallida idea,però penso sia andato bene"

"Ma con questo esame,se mai lo passerò,diventerò direttamente un insegnante?O solo una professionista?"

"Questo saranno loro a deciderlo..secondo le tue capacità!"

"Uff,okay.."mi appoggiai al muro con le braccia conserte

"Cosa passa per la tua testa?"disse Shon avvicinandosi

"..troppe cose.."

"Dimmene alcune"

"No"

"Perché no?!"

"Non voglio.."

"Poi sono io quello che non si apre con le persone eh!"

"Hai ragione,ma non mi va.
Non voglio parlare!"

"Fai come vuoi!"

Sembrava che si fosse arrabbiato.
Ci voleva così poco per fargli perdere la pazienza.
Era troppo lunatico,bipolare e tutto ciò che serviva a descrivere una persona con una doppia personalità!

....

Quando finalmente la mamma di Shon arrivò,salimmo in macchina imbronciati e silenziosi.
Nessuno parlava.
Per fortuna c'era lo stereo acceso però!

Passava alla radio proprio una canzone Natalizia.

Affacciandosi dal finestrino si vedevano cose meravigliose;la città era piena di grattaceli,palazzi altissimi,cartelloni enormi e luminosi!
Piena di gente che correva,che passeggiava che comprava gli ultimi regali e persone che uscivano da supermercati e pasticcerie.

Sorridevo.
Sorridevo pensando a quanta fortuna avessero tutte quelle persone che avevano una casa e una famiglia,una città tranquilla in cui vivere senza problemi.
E io ero una di quelle..magari non avevo una vera famiglia,ma l'Accademia lo era diventata.
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Decidemmo di visitare la Statua della Libertà..
Potevamo salire le scale come persone normali,ma la normalità non faceva parte nel mio mondo.
Ad un certo punto sentii sollevare i miei piedi da terra assieme a quelli di Shon e confusa chiesi cose stesse succedendo,Shon rideva e non rispondeva,da quello capii che era una sua idea,perciò mi tranquillizzai.

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