Capitolo 13

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Tornai appena in tempo al sepolcro. Avevo passato il resto della giornata a vagare per la città senza meta, cercando di fare chiarezza nei miei pensieri ed ero giunta ad una conclusione. No. Non avevo smesso di amare Finnik: ne ero sicura. Il brivido che avevo provato, la voglia di lasciarsi andare, di non respingerlo, il respiro affannoso e il cuore a mille erano una chiara spiegazione.

In quel momento, però, non potevo permettermi certe "smancerie" quando non sapevo neanche se sarei sopravvissuta dopo il Tramonto...Giusto?

Eppure...

L'arrivo di Benedetta mi scosse da questi pensieri.

"Allora, Benny, pronta per cambiare casa?" scherzai.

"Abbiamo problemi peggiori." mi disse allungandomi il giornale che teneva in mano.

Lo presi.

Rimasi senza parole.

L'articolo diceva:

ASSASSINII NEL BUIO

È stato ritrovato un nuovo morto nei pressi del cimitero.

La vittima, come tutte le altre ritrovate

in questi ultimi giorni nello stesso posto,

presenta le stesse caratteristiche delle precedenti:

priva di sangue, con la carne dilaniata

e strappata via dalle ossa.

Non si sa chi sia il protagonista di questo abominio,

la polizia sta ancora indagando...

Rimasi senza parole dallo stupore...Era stata Angelina, lo sapevo, in fondo non la portavamo a caccia tutte le notti? Già. Eppure non avrei mai immaginato questo: ero convinta che lei cercasse gli animali, non gli...umani. Guardai Benedetta e capii che stava pensando la stessa cosa che pensavo io.

"Noi non lo faremo." disse, troppo sconvolta per aggiungere altro.

"Non è detto..." risposi mestamente.

"Cosa intendi dire?" chiese scattando subito sulla difensiva.

"E se perdessimo la lucidità? Non ce ne accorgeremo mica! Oppure se fosse l'unico modo per sopravvivere?" Benedetta non rispose: avevo ragione.

"Allora...il padre di Angy ci copre?" chiesi per cambiare argomento.

"Cosa...? Ah sì! Gliel'ho appena chiesto ha detto che non c'è problema..." disse.

**********

Aprii la porta di casa. "Ciao mami sono io!" dissi. Subito mia madre mi corse incontro: "Ciao tesoro! Com'è andata a scuola?"

"Tutto bene..." abbozzai un sorriso "Ah mami! Ti andrebbe bene se io e Benny andassimo da Angy tutta la settimana per via di un lavoro di gruppo?"

"Perché no, se vi aiuta a studiare meglio."

"Okay perfetto faccio la valigia allora."

"Quando andate?"

"Ehm... da domani mattina se ti va bene."

"Come <<domani>>?! E quando pensavi di dirmelo?!"

"Ehm..." stavo iniziando ad annaspare "Scusa mami è solo che abbiamo deciso tutto all'ultimo...p-per via di un c-compito a sorpresa...e-ehm..." sperai con tutto il cuore che se la bevve.

Grazie al cielo successe: era sempre così persa nel suo mondo, che non faceva molto caso a quello che facevo io. Sospirò.

"Certo che potevate organizzarvi un po' più tardi, eh?" disse sorridendo.

Mi sentii così in colpa! Lei si fidava di me e io le facevo questo!

È  per il suo bene. Disse la solita voce dentro di me che, in fondo, aveva ragione anche stavolta.

Dopo aver fatto le valigie tornai da Benedetta al cimitero.

Una volta arrivata al sepolcro mi accorsi che qualcosa era un tantino diversa da come me lo ricordavo. Ma cosa? Poi me ne accorsi.

Sulla porta del sepolcro erano incisi dei graffi molto (e sottolineo MOLTO) lunghi; guardai Benedetta (che aveva un'aria sconvolta) e mi accorsi che pensava la stessa cosa. Quei graffi ricordavano tanto, troppo gli artigli di Angelina...questo voleva dire una sola cosa...ma faceva troppa paura pensarla.

Guardai Benny e ripensai alla storia.

"E se fosse vera?" sussurrai quasi senza accorgermene.

"Cosa?" chiese Benedetta.

"La storia dello scienziato: se fosse vera? Se fosse stato lui a fare questi graffi?" Vidi Benedetta impallidire così tanto che pensai stesse per svenire, ma rispose con un filo di voce: "Non essere sciocca, Marti!"

Ma io sapevo che non me la contava giusta. Mi nascondeva qualcosa. Qualcosa riguardante Angelina, la mutazione e lo scienziato...

La domanda era...Cosa?

Decisi fosse meglio cambiare argomento.

"Hai ragione, Benny...ti vedo stanca, se vuoi qui ci penso io."

"Davvero? Grazie mille, Marti!" mi diede un bacio e se ne andò.

Aspettai che si allontanasse abbastanza per iniziare a guardarmi intorno.

Non c'era nessuno.

Eppure...

Eppure mi sentii rabbrividire, mi sentivo osservata. Riflettei su ciò che sapevo.

C'era qualcosa che non quadrava in questa storia, qualcosa che Benedetta sapeva e non voleva dirmi...

Chi era stato a fare quei graffi?

Era davvero un'altra macchina assassina? Un altro "Robot"?

Era stato davvero quello scienziato pazzo della storia di Benedetta?

No impossibile!

Era solo una storia!

Eppure...

Abbassai lo sguardo. Per terra c'era una scritta...

Traitor.

Traditore.

E una freccia.

Puntava...verso...Benedetta.

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