Capitolo 20

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Uscii dai bagni e mi incamminai per i corridoi deserti. Dovevo parlare con Benedetta. Non potevo credere che sapesse tutto e non me l'avesse mai detto! Anzi peggio! Lo scienziato era suo padre! Se l'avessi presa...! Sì, e poi? Cosa fai? La uccidi? Ma lei è l'unica a sapere come trovare il padre! Non è meglio aspettare il momento opportuno? La odio. Non è possibile che abbia sempre ragione in qualunque situazione! Sospirai. Avrei voluto che Fin fosse lì con me. Lui però era arrabbiato con me, anzi, mi odiava: lo capivo anche, in fondo, lo avevo infettato, gli avevo rovinato la vita! Come potevo spiegargli che avevo provato a tenerlo a distanza, ma che lui aveva insistito così tanto che alla fine avevo ceduto? Impossibile. Non mi avrebbe mai creduto. Con questi pensieri in testa non mi accorsi e...andai a sbattere contro qualcuno. Il problema era che quel qualcuno era Fin. Quando mi accorsi di chi fosse mi tirai su e, in tutta fretta, me ne andai.

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Fin la guardò allontanarsi. Non poteva essersi rovinato fino a questo punto il loro rapporto! Però aveva ragione a essere arrabbiato era tutta colpa di Martina! Lei  lo aveva ferito così tanto da fargli comprare la "felicità". Lei  lo aveva infettato di una malattia di cui non aveva idea. Lei  lo evitava senza cercare un dialogo. Però lui voleva sapere. Perché? Perché non gli aveva detto niente? Perché era cambiata così tanto? Era colpa della malattia? Forse colpiva il cervello o qualcosa di simile? Non lo sapeva. Ma di sicuro avrebbe preteso una risposta. Ora glielo doveva.

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