"Benedetta, muoviti!" Martina bussò violentemente contro la porta dell'amica. "Dai che perdiamo l'aereo!"
"Ci sono, arrivo! Uffa come sei nervosa!" Benedetta uscì di casa.
"Lo sai che ore sono?!" le chiese Martina sull'orlo di una crisi isterica.
"Le 7.45 mi pare." rispose Benedetta.
"APPUNTO! L'aereo parte tra quindici minuti!"
"Sì ma stai calma non è successo niente di grave! E poi mica parte senza di me l'aereo." Martina respirò a fondo. Non sopportava quell'atteggiamento dell'amica, come se il mondo aspettasse sempre i suoi comodi, era una cosa che le dava sui nervi. "Dai su chiamiamo un taxi e raggiungiamo l'aeroporto." le disse Benedetta come per farsi perdonare, Martina ne ebbe la certezza quando pagò lei il viaggio senza lamentarsi.
Per un soffio non lo persero, ma alla fine riuscirono a salire su quel maledetto aereo. Si sedettero e aspettarono che l'aereo decollasse.
"Allacciarsi le cinture, prepararsi al decollo."
Martina si allacciò la cintura e chiuse gli occhi: fra meno di due ore sarebbe stata tra le braccia di Finnik! Finalmente lo avrebbe potuto di nuovo abbracciare e sentire il calore della sua pelle!
"Marti, Marti, Marti guarda!!!" la voce di Benedetta scosse Martina dai suoi pensieri.
"Che c'è?"
"Guarda! Non è magnifico?" Martina guardò fuori: e il respiro le si mozzò. Era sempre uno spettacolo guardare il cielo e la terra così lontani.
"È stupendo Benny!"
"Ma no! Dove guardi!" solo allora Martina si accorse che Benedetta guardava non fuori dall'aereo ma dentro.
"Guarda, Marti non è un figo pazzesco?" guardò il ragazzo che la sua amica aveva addocchiato. Non male, ma non poteva competere con Finnik. Ma questi pensieri se li tenne dentro e disse semplicemente con voce neutra. "E' fantastico, Benny..."
"Lo sooo!!!! Devo andare a farlo innamorare di me!!"
Così andò nel posto vuoto di fianco a quel ragazzo: Martina sospirò. Se solo ci fosse stato Finnik! O Angelina! Almeno non si sentirebbe così sola, come le capitava sempre con Benedetta...Si inserì gli auricolari e alzò il volume al massimo. Non voleva essere disturbata. E fu così che passò l'intero viaggio in aereo.
Quando Benedetta tornò al suo posto, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro, Martina non si disturbò nemmeno di abbassare il volume.
**********
"Ma ce l'hai con me, Marti?? E daiii non devi prendertela solo perché quel ragazzo non ti ha guardato neanche di striscio mentre a me sì." Martina sospirò. Ormai aveva capito che era inutile discutere con Benedetta, per essere sua amica a volte doveva per forza ignorarla o l'avrebbe uccisa.
"No no, tranquilla, sono solo un po' stanca..."
"Ehi piccola!" le sussurrò una voce nell'orecchio. Il cuore le batté all'impazzata. Solo una persona la chiamava così. Martina si girò: Finnik era a meno di venti centimetri da lei con il suo bagaglio e il sorriso più spettacolare che Martina avesse mai visto. Finnik non era "figo" o "attraente". Era semplicemente bello. Con la pelle color dell'ebano. Con i capelli ricci costantemente spettinati e il sorriso sempre sulle labbra. Ma gli occhi! Erano una cosa alla quale Martina non aveva mai resistito. Le bastava guardarlo un attimo ed ecco che affogava in quegli oceani color nocciola. Sicuri. Caldi. Come le sue mani. Come il suo sorriso contagioso. Era in quegli occhi che Martina vedeva sempre quel luccichio divertito e, a volte, un po' strafottente, che indicava che stava bene. Ogni volta che non lo vedeva si preoccupava e gli chiedeva spiegazioni. Finnik non sapeva mentire. Almeno, non a lei. Si abbracciarono. Martina sentì il calore della sua pelle e il suo profumo, e capì di essere tornata a casa, davvero.

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TRAMONTO
Mystère / ThrillerE mi diceva di lasciarmi andare, che sarei stata libera, e io sapevo che mentiva, ma la tentazione era troppo forte... ********** Martina è una ragazza come tante: con due fantastiche amiche e un ragazzo di cui è follemente innamorata; epp...