Capitolo 1

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"Okay...Sì...Giovedì...no non penso...lo so che è Halloween! Lo sai però come sono fatta...mi vergogno!...Okay a lunedì ciao...cia-ciao!"

Martina riagganciò il telefono e sorrise. Lunedì sarebbe stato il compleanno di Angelina, la sua migliore amica insieme a Benedetta, nonché Halloween!

Pensò al regalo che le aveva comprato. Le piacerà. Si disse, era un vestitino corto che le arrivava appena sopra il ginocchio, bianco, che le avrebbe risaltato la sua pelle abbronzata e le belle gambe slanciate. Adorava Angelina era una ragazza bellissima, la più bella che lei avesse mai visto. Capelli rossi e ricci. Occhi chiari. Di un colore quasi indefinibile: passavano dal verde brillante delle foglie d'estate all'azzurro più limpido delle giornate di primavera. A volte erano così luminosi da non capire di che colore fossero.

Praticamente tutti i ragazzi le facevano il filo, ma lei rifiutava tutti senza un apparente motivo.

Era fantastica. Pura e sincera. Come una bambina. Così semplice da non avere mai secondi fini dietro quello che faceva. Così innocente da non capire le persone false. Angelina, secondo Martina, non era una ragazza. No. Era un angelo senza ali caduto sulla terra. Con lei potevi parlare senza timore di essere giudicata o presa in giro.

Quando lei stava male, però, non lo diceva a nessuno.

"È per non far preoccupare inutilmente le persone." diceva abbozzando un sorriso, ma Martina, ormai, aveva imparato a guardare dentro quegli occhi ed era l'unica che sapeva sempre cosa le passava per la testa.

Benedetta non era così invece.

Lei, con i suoi occhi neri che attiravano come magneti, si mostrava e faceva di tutto per farsi notare.

Ma non era Benedetta a stonare nel loro trio. No. E neppure Angelina. La nota stonata era lei. Goffa e imbranata. Senza neanche un millesimo dell'eleganza che avevano le sue amiche. Certo, perfino Angelina aveva un difetto: i suoi fianchi erano molto larghi. Ma, sul suo corpo perfetto, le davano semplicemente un'aria da terrestre, da ragazza normale e non quella di un angelo.

Quando aveva parlato ad Angelina della sua convinzione di essere "di troppo" lei aveva riso: una risata dolce e cristallina e, sempre con quel suo tono argentino, le aveva risposto che lei era la più bella perché la più diversa, "In senso buono ovvio!" aveva subito aggiunto con una strizzatina d'occhi.

Così l'argomento si chiuse e non si riaprì più.

Ma adesso doveva pensare al presente...e c'era la festa di Angelina! E non aveva niente da mettere!

"Benedetta. Sono io. Aiuto. Emergenza festa...okay...tra cinque minuti? Perfetto."

Cinque minuti dopo era sotto casa di Benedetta: non appena l'amica uscì si abbracciarono.

"Allora sei pronta per un po' di shopping?" le chiese l'amica con un sorrisetto.

"Sicuro. Andiamo?" rispose Martina porgendole il braccio con fare galante.

A Benedetta non importava nulla di ferire le persone, diceva sempre tutte le cose negative che vedeva in qualcuno, Martina compresa.

Ma a le piaceva lo stesso passare un po' di tempo con lei.

Così le due amiche si buttarono in tutti i negozi di vestiario che trovarono a Londra, dove erano per un viaggio di studio.

"Che ne dici di questo?" chiese Martina riferendosi all'abito azzurro con cui era appena uscita dal camerino.

"No. Non mi convince..." ribatté Benedetta "ce ne vorrebbe uno che metta in risalto i tuoi occhi, con l'azzurro si perde la loro bellezza."

"Va bene, ho capito: mi vesto da dark!" replicò Martina, provocando le risate di Benedetta.

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