"Grazie Kol!"

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"Alice devi scappare" mi sussurrò Kol usando il filo di voce che aveva.
"Kol non..."
"Mia madre non ti farà uscire..." la sua voce si interruppe quando urlò per il dolore.
"Basta!
Basta!"sbraitai rivolgendomi a Kol e alla donna.
"Davvero credi di potermi fermare, ragazzina?
Davvero pensi di poter fermare entrambi?" rispose lei indicando Kai.
Io mi voltai leggermente verso di lui che come al solito mi stava fissando.
"Avrei dovuto immaginarlo...avrei dovuto saperlo!" urlai.
"Non puoi vincere contro di noi!" continuò la donna avvicinandosi.
"Alice..."
Kol urlò ancora una volta.
In quel frangente di tempo mi aveva passato qualcosa e lo aveva messo nella mia mano.
Era un ciondolo, il ciondolo che avevo dato a Jeremy.
Io mi girai e guardai Kol, stava soffrendo.
La madre lo stava uccidendo dall'interno così misi il ciondolo.
Ero certa di sapere esattamente a cosa mi sarebbe servito.
Bonnie, lei aveva sempre un piano B.
"Ho detto basta!" urlai e con un gesto interruppi l'incantesimo della signora Mikaelson.
Lei rimase sbalordita così come Kai.
"Come è possibile?" gli urlò la strega .
Kai non rispose.
Kol nel frattempo si alzò, il dolore era cessato.
"Stai bene?" domandai lui.
"Ora sì" rispose facendosi aiutare.
Adesso eravamo ad armi pari.
"Il ciondolo" disse la madre di Kol.
"Esther, credevi davvero che sarei venuto qui impreparato?" le rispose lui.
"No ma credevo che non ti saresti fatto difendere da una ragazzina" ribattè lei.
Io sorrisi,
avevo l'adrenalina a mille, ero delusa e ancora maledettamente arrabbiata con Kai.
"Cosa vuoi?" urlò Kol.
"Avrei dovuto impedirti di tornare nel mondo dei vivi tanto tempo fa, figlio mio...
Ed ora sono qui per finire ciò che ho iniziato"
Kol non si mosse, se lo aspettava.
"Ed io che pensavo che avessi finalmente imparato ad amare i tuoi figli!"
"È proprio perché ti amo che devo impedirti di uscire" rispose lei ed allora capii.
Una volta uscito dal mondo prigione Kol sarebbe definitamente tornato nel suo corpo.
Quello era soltanto il rito di passaggio.
"Kol vai, ci penso io" dissi guardando Kai.
"Non ti lascio con..."
"Tua madre, lei è..."
Non riuscii a finire la frase che Esther, la quale era già dietro di me, mi strappò via il ciondolo scaraventando Kol dalla parte opposta e trafigendomi con un coltello.
Io urlai per il dolore così come Kol,
"Noooo!!"
"Tu occupati di lui, io finisco lei" sussurrò Esther rivolgendosi a Kai.
"Pensavi di poter salvare mio figlio ma ti sbagliavi.
So per certa che finché tu sarai viva lui avrà un motivo per resistermi, invece se tu morissi.."
In quel momento tutto mi divenne chiaro.
Voleva uccidere Kol ma si sarebbe accontentata anche di uccidere me pur di indebolirlo a tal punto da renderlo innocuo.
Lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per farmi uscire, sarebbe arrivato a stringere un patto con lei, un patto con il suo diavolo.
Kai ebbe la meglio su Kol mettendolo fuori gioco.
Io lo guardai divorato dal dolore.
Avevo una sola possibilità.
Arrancai fino al pezzo di staccionata che Kai aveva rotto e lo presi e quando Esther venne da me per colpirmi io fui più veloce.
Le trapassai lo stomaco e lei urlò barcollandò.
In un secondo allungai la mano al ciondolo poco distante da me e lo presi.
La magia racchiusa in esso si era indebolita dopo la caduta, potevo fare solo un'incantesimo.
Potevo far tornare i miei poteri, uccidere Esther, oppure far uscire Kol riportandolo in vita nel suo corpo.
"Kai" urlai per distrarlo, lui si girò ed io lanciai l'ascendente a Kol.
Fortunatamente era ancora intatto.
Kol lo afferrò.
Vidi dal cielo che il sole stava per sorgere, c'era poco tempo, non ce l'avremmo mai fatta entrambi.
Così presi la mia decisione.
L'ascendente si attivava soltanto posizionato al centro del cerchio magico e per questo trasformai il luogo dove era Kol in un cerchio di trasporto.
"Nooo!" urlò lui rendendosi conto di ciò che stavo facendo.
"Grazie Kol" sussurrai abbastanza forte da farmi sentire sia da lui che dagli altri due.
"Nooo!!!" sbraitò Esther ma ormai era troppo tardi.
Un fascio di luce accerchiò Kol,
Esther si rialzò, riprese il coltello e venne verso di me.
Provai a muovermi ma lei mi fece provare un dolore immenso..
"Come hai potuto!" sbraitò avvicinadosi rapidamente.
Era sempre più vicina e io sempre più debole,
"Alice!" mi richiamò Kol cercando di uscire dal cerchio.
Ero certa che mancasse poco e che sarebbe finalmente stato al sicuro ma se fossi morta, se fossi morta...
"Tuuu!!!" cominciò Esther scaraventando Kai contro la staccionata di una casa.
Lui aveva fallito, aveva tentennato.
Mi girai per un secondo e ringraziai ancora Kol con un sussurro.
Con le lacrime agli occhi vidi che la luna era in posizione, un secondo dopo il fascio di luce divenne fortissimo.
Esther mi bloccò ed io urlai,
abbassò il pugnale e sentii solo la voce disperata di Kol.
I rumori si interruppero immediatamente.
Chiusi gli occhi un secondo prima che lei potesse colpirmi, non volevo vedere ma quando sentii il silenzio li riaprii.
Ero viva, ancora viva.
Lei invece aveva gli occhi sbarrati.
Indietreggiai temendo che potesse ancora colpirmi ma notai che conficcato nel suo cuore aveva un coltello e che il suo era a terra.
Improvvisamente lei cadde al suolo e alle sue spalle, a qualche metro di distanza, c'era Kai.
Perdeva del sangue dal braccio ed aveva i vestiti tutti stracciati oltre che svariati graffi e cicatrici ma era in piedi con il braccio teso di chi aveva appena lanciato qualcosa.
Era stato lui.
La notte si trasformò in alba riportando di nuovamente il giorno.
Guardai Kai e prima che potessi dire niente lui svenne.
Cercai di alzarmi e di andare da lui per vedere se fosse vivo, inizialmente riuscii a muovermi ma dopo poco mi ritrovai sulle ginocchia e sul punto di perdere ancora una volta i sensi.

Evil has never been so Good | Kai Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora