Giorno 4.

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Mi svegliai in piena notte e la prima cosa che vidi fu anche la peggiore.
La luce era spenta, io ero ancora sul divano ma aprendo gli occhi trovo qualcuno sulla poltrona nell'angolo.
Da quel lato della stanza l'unica luce era data dalla luna che entrava dalla finestra.
La prima cosa che noto è una sagoma seduta e rivolta verso di me.
Mi alzai di scatto e pronta per urlare si avvicina e mi tappa la bocca.
"Non urlare, sono io" mi dice.
Spalancati gli occhi, agito la mano affinché la luce si accenda.
In quel momento avverto il suo respiro della sul collo, cerco di prendere fiato, mi sembra l'inizio di un altro incubo.
La mano che mi stava tappando la bocca si ritrae ed io mi alzo di scatto.
Dopo essermi alzata mi giro e vedo Kai.
"Dio Kai! Cosa stavi facendo?
Sei per caso impazzito?" urlai pentendomene immediatamente.
"Calmati! Non urlare, sveglierai gli altri!" risponde lui.
"Mi hai spaventato, cosa damine credevi di..."
"Niente! Ti stavo semplicemente guar..."
Alzo lo sguardo e dell'orologio scopro fossero circa le tre.
"Sono le tre! Cosa ci facevi su quella dannata pol..."
"Beh, non ero io a dormire sul divano!
Tu ed i tuoi due amici mi avete rifilato il divano e una volta tornato ho trovato te.
Avevo due opzioni,
La prima era gettarti giù dal divano mentre la seconda, mia preferita, era.."
"Non voglio saperla!" lo interruppi.
"Come vuoi!" mi rispose rimettendosi seduto.
"Ciò non toglie che non puoi restare a fissare qualcuno nell'ombra più assoluta come se..."
"Come se fossi un mostro?" ironizzò iniziando a sorridere.
"Mi rifiuto, non è possibile parlare con te!"
"Io non voglio parlare con te!" scattò fissandomi.
《Ci risiamo》 pensai,
《 Kai il pervertito è tornato》
"L'ho detto ad alta voce, vero?" domandò cercando di trattenere una risata.
"Io me ne vado" risposi avviandomi per raggiungere le scale.
"No, aspetta. Io..." cercò di fermarmi.
"Non volevo spaventarti...giuro...è che non volevo svegliarti..."
"Grazie per il pensiero ma se non ti dispiace ora andrei..."
"Ascolta...davvero...non volevo..."
"Sì, ho capito" dissi e bruscamente lo agirai.
"Ferma!" urlò afferrandomi per il braccio e tirandomi via dalle scale, tirandomi verso di lui.
Mi voltai e quando i miei occhi incontrarono i suoi, la luce si spense e lo vidi..
Vidi i suoi occhi cambiare colore e diventare come erano diventati con Damon.
"Lasciami!" urlai e dopo un secondo la luce si riaccese, i suoi occhi tornarono normali e Kai mi lasciò indietreggiando..
Avevo visto ancora una volta quell'aria da pazzo, insensibile e crudele animale che usciva allo scoperto quando non otteneva ciò che voleva.
"Alice..." sussurrò abbassando lo sguardo ma io ero già corsa al piano di sopra lasciandomelo alle spalle.
Entrando chiusi la porta rendendomi conto che Bonnie dormiva beatamente.
"Alice sei tu..." iniziò Bonnie alzando la testa dal cuscino...
"Sì, sì, sono io.
Ero andata in bagno" risposi sperando ci credesse..
"Okay, ora torna a dormire" disse.
"Sì, buonanotte"
Bonnie si girò verso l'altro lato della stanza ed io capii che se l'era bevuta.
Mi misi al suo fianco e cercai di non pensare a quello che era appena successo.

***

Come senza rendermene conto,mi addormentai e quando riaprii gli occhi era già mattina.
Bonnie si era già alzata e si stava cambiando.
"Buongiorno dormigliona"
"Bonnie che ore sono?"
"Le dieci"
"Cosa?!" urlai io alzandomi.
"Beh, te la sei presa con comodo ma io e Damon abbiamo deciso di non svegliarti perché ieri eri davvero stanca.
Senti, io vado a preparare il pranzo.
Damon è andato a prendere la legna mentre del terzo amico non si hanno notizie...
Damon ha detto di non averlo visto questa mattina quando si è alzato...magari è evaporato!" disse.
"Va bene, scendo dopo ad aiutarti" rispose.
"A dopo" concluse per poi uscire.
Io mi alzai, mi andai a lavare e mi cambiai, dopodiché scesi in cucina.
Mentre arrivavo notai che una porta era aperta e che quella era la porta di camera di Damon, il quale non lasciava mai la porta aperta, così andai a vedere se ci fosse qualcuno ma non trovai nessuno.
Bonnie e Damon sembrarono non dare peso più di tanto alla mancanza di Kai ma ai miei occhi sembrava molto strano.
Dopo il pranzo passammo il pomeriggio a guardare foto di Damon e Stefan da bambini e a parlare Elena e degli altri.
Quando arrivò la sera invece decidemmo di giocare a carte.
Dopo qualche partita Damon aprì una bottiglia di Whisky,
"È il quarto giorni, dobbiamo festeggiare"
Dopo aver bevuto un pò e aver passato la serata a giocare e a sdrammatizzare tornammo nelle nostre stanze.
"Bonnie io torno subito, ho dimenticato il Grimorio in cucina"
"Sì, magari posso aiutarti a cercare" rispose lei ed io tornai in cucina.
"Ero sicura di averlo lasciato qui sul tavolo" dissi ad alta voce non avendolo trovato.
Così mi diressi in salotto sperando che magari lo avessi lasciato lì.
Una volta in salone mi accorsi che sul tavolino oltre ad esserci il Grimorio c'era un rosa.
Non era una rosa rossa ma una rosa nera.
E su un foglio accanto c'era scritto,
《Alice,
una rosa rossa sarebbe stata troppo scontata per un angelo delle tenebre come te.
~ Kai》

Evil has never been so Good | Kai Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora