Marcel Gerard.

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"No, non andrai da sola a New Orleans" ribadi Elijah.
"Non ho chiesto il vostro parere!" risposi.
"Alice  cosa è questa storia?" mi domandò Elena.
"Ho una cosa da fare, sarò qui in men che non si dica" le dissi ma sapevo che, per assurdo pur convincendo lei, Jeremy sarebbe stato un problema.
"Non ci pensare proprio!" urlò lui infatti.
"Ecco, come temevo.
Jeremy tornerò subito, ti prego!"
"No!"
"Quando sono andata ho passato qualche mese a New Orleans, okay?
In quei mesi sono diventata un vampiro ed un lupo e loro, tutti loro, ci sono sempre stati.
Quando sono andata via li ho lasciati così come ho lasciato voi, con l'unica eccezione che di loro nel frattempo ho perso quattro amici a cui volevo bene.
Quindi adesso vi chiedo di farmi sistemare le cose perché se i Mikaelson muoiono è la fine anche per noi!"
"Non siamo più legati a Klaus e qui siamo tutti suoi discendenti!" precisò Tyler.
Io guardai Klaus e lui accennò sì.
"So che tu più di tutti odi Klaus ma ascolta, se siamo..."
"Vivi, Alice?
Vorresti dire vivi?
Ha ucciso mia madre, mi ha trasformato in un mostro e mi ha fatto soffrire"
"Se possiamo vivere in eterno è grazie a lui.
Se Damon e Stefan hanno vissuto per più di un secolo è grazie a lui e se io sono viva è grazie a lui"dissi.
"E tutte le cose orribili che ha fatto le hai dimenticate?"
"Tyler, tutti noi abbiamo fatto cose orribili.
Tutti, anche tu.
È un effetto collaterale della vita eterna che ci è stata concessa" risposi.
"Io non posso accettarlo, non ci riesco.
Perdonami ma ancora una volta non posso essere dalla tua parte" concluse guardandomi ed andando via.
"Hai scelto un'altra volta il tuo orgoglio"dissi.
Lui si bloccò, non vidi la su faccia perché era di spalle, ma sentii la sua risposta,
"No, ho scelto un'altra volta te" rispose e usando la sua velocità uscì.
Guardai Olive, lei stava fissando Tyler e lo ascoltava attentamente.
Riuscivo a vedere nel suo sguardo quanto le facesse male assistere a quella scena, probabilmente era un lato di Tyler che non aveva ancora conosciuto.
"Me ne occupo io" disse poi alzandosi e uscendo.
"Alice ha ragione" mi appoggiò Stefan guardando Klaus.
"Stefan?!" urlò Matt.
"Caroline è viva grazie al suo sangue, Damon è vivo grazie al suo sangue, per non parlare di Alice..."
"Ha ucciso zia Jenna!" urlò Elena.
"Ma se tu sei sopravvissuta alla morte cadendo dal ponte ben due volte è perché io sono un vampiro ed anche Stefan" affermò Damon guardando il fratello.
"Per quanto non mi piaccia ammetterlo, io sono qui perché sono morto da "cacciatore Originale" dei Mikaelson e sono stato imprigionato dall'altra parte" precisò Alaric guardando Jo.
"So che io e la mia famiglia non ci siamo guadagnati una nomina positiva nel corso degli anni ma adesso non siamo qui come vampiri Originali ma siamo qui come famiglia" disse Elijah.
"Siamo qui a chiedervi aiuto da famiglia a famiglia" aggiunse Hayley guardando Josette.
"Per quanto possano aver influito sul nostro destino senza lasciarci possibilità di scelta, per quanto possano aver segnato la nostra vita, è anche grazie a loro se adesso siamo qui.
Quindi non possiamo lasciarli soli" rispose Bonnie ed nzo la guardò perplesso.
Bonnie Bennett che probabilmente odiava lo spargimento di sangue inutile, l'ego della grandezza e il vampirismo in sè quasi più di Matt, aveva appena difeso i Mikaelson.
"Grazie e scusami se ho tentato di ucciderti al college" sussurrò Kol guardandola.
"Tu cosa?" domandò Enzo.
"Sì, beh, ero leggermente fuori controllo all'epoca"
"Leggermente!?" domandò ironicamente Elena.
"E poi non dimentichiamo che Davina e Freya ci hanno aiutato sia a salvare Alice che ad indebolire l'incantesimo che vi teneva prigionieri fuori città" disse Matt.
"Donovan mi fai commuovere così!" rispose Klaus guardandolo.
"Non credere che mi piaccia aiutare la famiglia di Vampiri più dannati al mondo ma lo devo almeno a Rebekah..."sussurrò Matt.
"Oh sì, mia sorella e la vostra avventura" rifletté Klaus sorridendo.
"Parlando di Rebekah, come possiamo rompere la maledizione?"domandai a Bonnie.
"L'unica sarebbe assorbire la maledizione" rispose lei dopo aver pensato.
"Oh no..." affermò Luke guardandomi.
"Beh, allora so chi potrebbe aiutarci" risposi.
"No, tutto ma questo no!" si oppose Jeremy.
"Va bene, ne parleremo al mio ritorno" risposi decidendo di lasciare stare.
"Allora le candele?"domandai a Bonnie.
"Vado a prenderle" rispose lei uscendo dal salotto ed andando al piano di sopra.
"La cartina geografica?"
"Tieni, l'ho portata per pianificare il viaggio di nozze"
Alaric mi porse la cartina e guardò Jo.
"Ricordami di non optare per New Orleans" disse Jo sorridendo.
"Oh sì!" rispose Alaric.
Dopo poco Bonnie mi portò le candele, presi il ciondolo che avevo al collo e recitai una formula che mi aveva insegnato Davina mesi prima.
"Sta attenta..." sussurrò Klaus mentre recitavo la formula.
In quel momento stavo chiudendo gli occhi, quindi ebbi solo il tempo di sentire le sue parole, perché qualche secondo dopo, quando li riaprii, non ero più nel salotto di casa Salvatore ma nel bel mezzo di un quartiere di New Orleans.
"Starò attenta, lo prometto" risposi ma ormai nessuno poteva più sentirmi.
Mi incamminai, riconobbi subito quel quartiere.
Mi ci aveva portato proprio Marcel una sera.
"Marcel!" urlai,
"Marcel!"
"Signorina non è orario per stare da sola nel bel mezzo della città, le consiglio di tornare a casa" rispose qualcuno.
Io mi girai per guardare chi fosse e lo riconobbi.
"Josh!"
"Non ci credo, Alice!" rispose venendo a salutarmi.
"Cosa ci fai qui?
Anzi no, come fai ad essere qui?" mi domandò.
"È una lunga storia.
Tu perché sei ancora a New Orleans?"
"Ci vivo, io ed Aiden abbiamo affittato un appartamento insieme" mi rispose,
"Lui sta bene?"
"Sì certo, perchè questa domanda?
Tu..."
"Sì, lei lo sa" rispose.
Guardai avanti a me e vidi Marcel.
"Marcel!"
"Alice..."aggiunse lui sorridendomi.
"...sono contento che tu stia bene!"
"Marcel..."
"Ti prego, so perché sei qui.
Vai, non voglio farti del male.
Non riguarda te questa cosa, ti prego torna a casa"
"Ho bisogno di parlarti, ho bisogno che sia tu a dirmelo"
"Dirti cosa?
Che li odio, Alice?
Che mi hanno tolto tutto?
Sai di Davina, di Camille e di Jackson?
Sono morti per colpa loro, per il loro passato.
Hanno pagato con la vita le loro scelte" rispose lui.
"Tu non sei così Marcel, Klaus era la tua famiglia"
"Anche Davina lo era!
Alice, guardati intorno.
Tu sei morta per un capriccio di Klaus, hai provato a metterti contro di lui e guarda cosa ti ha fatto..."
"Posso ancora aiutarti, so che non vuoi essere così..."
"Così come?
Fammi indovinare, la Bestia della profezia!
Ho preso quella scelta quando ho dovuto decidere e ti prego di non farmene prendere un'altra di cui potrei pentirmi..." sussurrò guardandomi mentre i suoi occhi e le sue vene diventavano rosse.
"Posso parlare con gli Antenati, io..." iniziai.
"Sono loro che mi rendono invincibile, sono dalla mia parte.
Ti prego, vattene prima che sia tardi"
"Alice" sussurrò qualcuno al mio fianco, mi girai e vidi Freya.
Lei mi guardò e poi si girò verso Marcel.
"Tu?!"urlò.
I suoi occhi divennero completamente rossi.
"Marcel!" urlò Josh.
"Josh stanne fuori!"
Marcel aveva perso il controllo.
"È Alice, non farle de male ti prego!" ribattè Josh.
Marcel tentò di controllarsi,
mentre l'altro mi fece segno di andare.
Improvvisamente vidi arrivare alcuni vampiri ed uno stregone.
"Vai!" urlò Josh.
Io vidi Marcel combattere contro la sua stessa rabbia, Josh rischiare di essere ammazzato da un gruppo di vampiri per difendermi e capii che per il bene di tutti dovevamo andare via.
"Alice perdonami!" urlò Marcel cedendo alla rabbia e lanciandosi ferocemente contro me e Freya.
Lei si pietrificò, io le presi la mano e chiusi gli occhi.
Un secondo dopo Marcel non c'era più.
Freya era tornata a casa Salvatore ma senza di me.
Riaprii gli occhi ed ero ancora lì, ma Marcel era calmo.
In quel frangente eravamo scomparse entrambe.
"Eccola!" urlò uno stregone.
"Vincent no!" urlò Aiden che era arrivato con i Vampiri.
"Marcel, perché non lasci che ti aiuti?"
"Non puoi, nessuno può" rispose dimostrando di riuscire a controllarsi.
"Perché lui?
Voi volete il bene ma non è creando una Bestia che lo otterrete.
Vi prego, lasciatemi risolvere la cosa, vi prego" sussurrai guardando il cielo.
Sapevo che gli Antenati mi stavano ascoltando.
Io ero la loro Prescelta.
Gli occhi di Vincent divennero bianchi,
"Alice Gilbert, noi dobbiamo porre fine alle sofferenze uccidendo ciò che abbiamo contribuito a creare.
Tu hai il compito di portare l'equilibrio ma Marcel ha quello di iniziare a stabilirlo"
"Dopo che avrà sterminato la famiglia Mikaelson cosa gli farete?
Sarà fuori controllo.
Voi sapete che non è possibile lasciarlo così, con un potere illimitato e..."
"Dopo aver fatto ciò che deve toccherà a te fare la tua parte" rispose Vincent in nome degli Antenati.
"Non ucciderò Marcel!" urlai.
"Non hai scelta!" ribattè lui.
"Promettimi che quando sarà tutto finito tu mi darai la pace prima che diventi un mostro" si intromise Marcel.
Ed io lo guardai, sapeva che alla fine si sarebbe dovuto sacrificare, sapeva che non lo avrebbero lasciato vivere e a lui andava bene così.
"Non posso..."
"Alice, rendimi orgoglioso di te.
Rimedia a ciò che farò.
Fai in modo che io trovi la pace quando tutto questo sarà finito.
Fai in modo che Davina mi perdoni" concluse poi guardandomi dritto negli occhi.
Quello era il vero Marcel, il Marcel che avevo conosciuto mesi prima.
Non potevo credere che sarebbe toccato a me ucciderlo.
Io non volevo farlo ma anche questa volta prima che potessi dire altro, chiusi senza rendermene conto gli occhi, e quando li riaprì mi ritrovai a Mystic Falls.

Evil has never been so Good | Kai Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora