Nothing.

Capitolo 32

Federico???
Ma che cazzo? Ma sta scherzando?

Federico l'aveva detto alla festa, ma non pensavo facesse sul serio è pazzo!

Decido di chiamarlo.

Suona, suona, suona. Stavo per chiudere ma risponde:
-"ciao piccola!"
Io -"non mi chiamare così, so cos'hai fatto sei uno stronzo, come ti permetti di fare del male a Damon? Ma poi per quale motivo?"
-"ohohoh calma. Io non ho fatto nulla!"
Io -" a no? È come lo spieghi il messaggio che gli hai mandato a Damon con scritto stai attendo piccolo stronzo, questa volta ti è andata bene la prossima no!"
-" non ho scritto io quelle cose!"
Io -"a no e perché quando ho controllato mi è spuntato il tuo numero!"

Siccome capisco che mi sto per innervosire. Riattacco!

****
Arrivo da Damon era sul letto appena mi vede dice:
-"ehi amore dove sei stata tutto questo tempo?"
Io -" sono andata a fare un giro e ha prendere la colazione!"
-"beh grazie amore!"

Fortunatamente ho cancellato il messaggio, perché sapendo com'è fatto Damon, era già fuori dall'ospedale a cercarlo per fargliela pagare!

****
3 giorni dopo Damon è uscito finalmente dall'ospedale, sta bene. Ma ancora cerca Federico!

Decido di incontrare Federico. Damon non sa nulla, voglio risolvere questa cosa una volta per tutte. Non voglio mettere in mezzo Damon.

Sono al parco e sono le 11 alle 11.10 Federico dovrebbe essere qui, quindi mi siedo e lo aspetto.

Lo vedo da lontano. È solo fortunatamente e ha una faccia strana.

Federico -"ciao!"
Io -"ciao, allora vogliamo discutere di questa cosa."
Federico -"di cosa cazzo vuoi discutere?"
Io -"del perché hai conciato Damon in quel modo, del perché di stai comportando così."
Federico -"mi aveva provocato ok"
Io -"non è vero dimmi la verità"
Federico -"mi aveva provocato"
Io -"dimmi la veritaaaaa!"
Federico -"minchia mi sono innamorato di te ok. E non accetto che stai con un altro, sono uscito fuori di testa e ho fatto quel che ho fatto ok. Basta ciao"

Si alza e se ne va, io gli corro dietro e gli dico:
-"perché non mi hai detto nulla!"

Lui si gira e vedo che stava piangendo, allora decido di abbracciarlo.