"Cam vai a svegliare quella pigrona di tua sorella" dico togliendo il pericoloso coltello da carne nelle mani del ragazzino che si lamenta prima di andare verso la camera della sorellina sbuffando, bisogna sempre tenere le armi e Cameron distanti.
"Michael mi passi le uova" dico e il ragazzo dai capelli rossi mi lancia il pacchetto che prendo al volo e con velocità butto quattro uova nella padella calda, come al solito siamo in ritardo per la scuola e bisogna preparare colazione per tutti e sei.
"Ashton hai visto il mio quaderno di matematica?" Chiede Calum entrando in cucina già vestito per la scuola, il ragazzo riccio smette di preparare il pranzo per tutti noi e indica al moro il tavolo dove c'è appoggiato un quaderno rosso.
"Io vado, devo suggerire un compito di algebra ad una ragazza pronta a pagarmi anche in natura" dice afferrando una fetta di pane e uscendo di casa."Rebecca io voglio le uova strapazzate" dice Lily entrando nella stanza mentre si sistema i codini, annuisco e porgo il piatto a Michael che lo porta in tavola ai due gemelli che lo condividono.
"Abbiamo finito le uova e anche i cereali" dice il rosso e io annuisco
"Con i soldi di Calum oggi vado a fare la spesa" dico
"No quelli servono per le bollette, usa quelli che abbiamo preso io e Michael per aver spacciato alla festa di Tiffany" dice Ashton passandomi una busta e io la infilo nello zaino, come avrete intuito non navighiamo nei soldi ma ce la caviamo a modo nostro."Io vado a scuola in anticipo, non fate danni e Michael nel caso tu venissi a scuola oggi ricordati che c'è la partita e ciò vuol dire tanti bei portafogli da rubare" dico facendogli l'occhiolino e il rosso annuisce con un sorriso malizioso.
Attraverso il giardino rovinato e poco curato, avevo provato a sistemarlo seguendo i consigli di Real Time ma non ha funzionato, apro il cancelletto di casa scricchiolante e scolorito, arrivo sul marciapiede e mi guardo attorno, case rovinate, vicini urlanti alle sette di mattina e ubriaconi in giro con le bottiglie in mano, adoro il mio quartiere.
"Hey Bob, inizi già con la sbornia del martedì?" Chiedo incontrando mio padre davanti al negozio di liquori, lui alza le spalle coperte da una camicia bianca sporca di terra e forse vomito, si sistema il berretto e dopo un grugnito di saluto si allontana da me.
"Anche per me è sempre un piacere Bob"Arrivo a scuola percorrendo l'ultimo pezzo di strada correndo e arrivo in classe in orario, mi siedo al solito mio posto in fondo, appoggio con poca cura la cartella ai miei piedi e ignoro come ogni mattina le strane occhiate dei miei coetanei.
"Ho sentito che lei ha rapinato una gioielleria l'altro ieri" dice una ragazzina vicino alla finestra
"Io ho sentito dire che ha una relazione segreta con un capo della mafia" alzo lo sguardo dal piccolo schermo del mio cellulare e gli sorrido"La rapina non è mai successa e per quanto riguarda il capo della mafia mi piacerebbe davvero ma anche questa è una bugia, comunque se volete potete farmi un intervista, non mi piace quando si dicono bugie sul mio conto" le due ragazze abbassano lo sguardo e si siedono ai loro posti mentre anche il professore entra in classe.
Il signor Peters fa l'appello e quando legge il mio cognome si ferma e mi guarda
"Dimmi ti prego che è solo una coincidenza che tu abbia lo stesso cognome di Michael e Ashton" dice lui pregandomi con lo sguardo
"No mi dispiace ma sono loro sorella, credo che ormai sappia come siamo in famiglia vero?" Chiedo sorridendo e lui alza gli occhi al cielo forse invocando qualche santo
"E io che speravo di aver finito con Michael, e invece mi toccherà ritornare in terapia, voi Clifford siete peggio della peste" dice e io ridacchio mentre lui si annota qualcosa nel taccuino forse il numero del suo psicologo.Eccetto per Calum e me i miei fratelli non sono proprio degli studenti modello infatti Michael ha passato più ore in presidenza che in classe mentre Ash ha sempre amato far andare fuori di testa i professori.
"Scusi posso entrare?" Chiede una voce esterna, il professore guarda verso la porta e annuisce, sposto il mio sguardo verso l'entrata della classe e noto un ragazzo in piedi immobile.
Un ragazzo biondo con i capelli ordinati e pettinati, i suoi occhi sono azzurri e puntati sul professore, indossa una camicia a scacchi neri e rossa e dei jeans attillati neri, guardo le sue gambe e noto che sono più magre di quelle della Swift.
"Sei il ragazzo nuovo?" Chiede il professore e il ragazzo annuisce
"Lucas Robert Hemmings" legge il signor Peters dal foglio e il biondo sorride,con un nome del genere di ricuro non viene dai miei quartieri."È carino" dice una ragazza dietro di me
"Mi farei sbattere volentieri da uno come lui"
Le risponde l'altra e io alzo gli occhi al cielo, sembrano tutte perfettine con i loro maglioni pastello mentre invece sono delle assatanate di sesso."Va bene, siediti dove vuoi, devo cominciare questa maledetta lezione di matematica e poi andare dallo psicologo" il ragazzo scruta la classe e dopo aver trovato il suo posto comincia a muovere le sue lunghe gambe verso di me e si siede al banco accanto a me.
Lo guardo senza alcun imbarazzo, non sembra il tipico studente modello, ha qualcosa che lo rende un animo ribelle, forse il piercing al labbro o lo sguardo da uno che non teme nulla e che se ne frega di tutto.
"Non ti hanno insegnato che fissare le persone è maleducazione?" Chiede alzando il sopracciglio e guardandomi
"No, mi hanno insegnato che non bisogna mai arrivare tardi alle lezioni però" dico e lui sorride mostrando delle fossette sulle guance."Allora quest'anno piccoli somari, impareremo come fare le probabilità e il calcolo di esse, sarà una cosa impossibile per alcuni di voi mentalmente limitati e sì parlo con te Jefferson, ma per quelli che hanno un quoziente intellettivo maggiore di una formica sarà una cavolata quest anno" dice il professore facendomi distogliere lo sguardo dal ragazzo accanto a me.
L'ora passa velocemente e alla fine della lezione raccolgo i miei fogli e mi dirigo verso il corridoio.
"Non mi hai detto come ti chiami" dice una voce alle mie spalle, mi giro ritrovandomi gli occhi azzurri del biondo
"Questo perché non volevo farlo Luke" dico e lui si irrigidisce
"Mi chiamo Lucas" dice e io annuisco"Rebecca, Calum ti aspetta in palestra per dargli il tuo libro di spagnolo" dice Michael, guardo mio fratello mentre si avvicina a me e squadra il biondo.
"Chi è il giraffino?" Chiede e Luke gli tende la mano che mio fratello guarda confuso
"Michael lui è Luke, Luke questo è mio fratello e metti giù quella mano non siamo nel Medioevo" dico e il biondo lascia cadere la mano sul suo fianco
"Figo il piercing" dice Mike prima di andarsene.Me ne vado senza salutare dal ragazzo biondo e a grandi falcate arrivo fino alla palestra, essendo vuota mi dirigo agli spogliatoi maschili ed entro senza preoccuparmi di trovare corpi maschili nudi.
"Rebecca sono qui" dice Calum, seguo la sua voce e lo trovo senza maglietta con addosso un paio di pantaloncini da calcio neri
"Come è andata con la ragazza?" Chiedo e lui si volta leggermente per farmi vedere la sua schiena graffiata
"Direi bene" dico e lui annuisce sorridendo, prendo dalla cartella il libro di spagnolo e glielo passo, il moro lo sfoglia e lo mette nel suo zaino ringraziandomi con un cenno."Sei pronta per la partita?" Chiede Calum e io sorrido
Okay Lucas ha fatto la sua entrata nella storia, come al solito è un figo, basta guardare la gif e ci si innamora.
Comunque apprezzo il fatto che già in molti hanno apprezzato il primo capitolo dunque grazie.
Io non so voi ma sono ancora scossa per le foto senza maglietta di Luke e Calum al mare a Barcellona, ieri avevo una voglia incredibile di andare in Spagna.
Okay ho finito di dire cavolata, ciao ciao.
Twitter; @rebeccaneedfood
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Shameless//Luke Hemmings
Fanfiction"Sei davvero una Clifford?" "E tu sei davvero così idiota?"