Capitolo 24

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Calum Pov

Guardo il volto di mia sorella contrarsi in un sorriso amaro e sarcastico uno di quelli che fa spontaneamente quando è disperata o molto arrabbiata, guarda Barbara e con tutta la cattiveria che le è rimasta in corpo e le parla

"Mi fai schifo" mia madre sussulta e Rebecca si gira uscendo di casa a sbattendo la porta, un fratello inesperto la seguirebbe preoccupato per lei ma con mia sorella sarebbe totalmente inutile, è una di quelle persone che non piange mai, non vuole mai dimostrare di stare male, è come un hostess, finchè vedi lei sorridere tranquilla, per quante turbolenze ci siano tu saprai sempre che andrà tutto bene, ma se quel sorriso svanisce, se pure lei crolla allora vuol dire che abbiamo toccato il fondo.

Ashton si avvicina a Barbara che ora sta piangendo, potrebbe sembrare una scena commuovente, una povera donna che piange ma ormai non ci casco più.

"Goditi la tua permanenza in casa Barbara" dice mio fratello prima di uscire anche lui di casa, Bob va ad abbracciare la donna stringendola a se e cercando di calmarla, io totalmente disgustato dalla scena comincio a salire le scale ma la voce di lei mi ferma.

"Cal ti ho sempre voluto bene" mi si gela il sangue per un istante ma la rabbia come al solito prevale così mi giro e le sorrido

"Barbara io invece ho sempre sperato di rivederti solo all'inferno"





"Posso entrare?" Una voce ormai familiare oltrepassa la porta di camera mia chiusa e mi fa alzare lo sguardo dalla finestra che sto fissando da dieci minuti.

Senza aspettare una mia risposta Hayley apre la porta, la guardo scorgendola nel buio della mia camera, i capelli castani sono raccolti in una coda disordinata e fatta frettolosamente come al suo solito, ha una maglietta a maniche corte ed un paio di pantaloncini anche se siamo quasi a Novembre.

In silenzio si siede di fronte a me sulla finestra e guarda nella mia stessa direzione, osserva i passanti mentre tranquillamente tornano a casa dalle loro famiglie per la cena o per fare i genitori come si deve.

Inspiro il fumo dalla mia sigaretta chiudendo gli occhi, butto fuori l'aria e Hayley mi prende la sigaretta dalle dita e se la porta sulle sue labbra rosee e sottili inspirando.

"Hai intenzione di rimanere chiuso in te stesso e non parlare?" Chiede buttando il mozzicone a terra e fissandomi con i suoi occhietti scuri, mi passo una mano tra i capelli e lei si avvicina a me togliendomi la mano dal volto per guardarmi.

"Perchè sei qui?" Chiedo, in verità la domanda è un altra, perchè rimani sempre qui? Perchè ancora non sei fuggita da me? Perchè non vedi quello che vedo io in me?

"Perchè è dove voglio essere" risponde passandomi una mano tra i capelli e sistemandoli, chiudo gli occhi godendomi il suo tocco leggero su di me, inspiro profondamente prima di prenderla per i fianchi e portarla a cavalcioni su di me.

I nostri visi sono a pochi millimetri di distanza, il suo respiro caldo colpisce direttamente le mie labbra e i suoi occhi vagano sul mio volto come se cercassero qualcosa.

"Non voglio perdonarla" dico appoggiando la testa sul suo petto e sentendo il battito regolare del suo cuore

"Non devi farlo, non se lo merita, non merita un figlio come te, sei migliore, sei buono, gentile, intelligentissimo e sexy" dice facendomi ridere e sentire meglio, come se con lei un peso si fosse alleviato , è questo l'effetto che mi fa.

"Come fai?" Chiedo io stringendole i fianchi e disegnando sulla sua pelle nuda dei piccoli cerchi creando dei brividi sul suo corpo

"A sopportarti? Non lo so, ormai sono esperta, è da quando abbiamo sei anni che cerco di non ucciderti dopo tutti i dispetti che mi hai fatto" sorrido ricordandomi quando per farmi notare da lei la prendevo in giro, le rubavo i giocattoli e mi intrufolavo in casa sua per spaventarla.

Shameless//Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora