Capitolo 46

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Alcune volte non c'è bisogno di una motivazione per cose che succedono.

Non c'è bisogno di una motivazione per cominciare a correre senza meta, non c'è bisogno di motivazione per scegliere un tinta strana e tingersi i capelli, non c'è una motivazione per ogni canzone o frase scritta e non c'è bisogno di una motivazione per spiegare il fatto che amo la pioggia.

Guardo come le goccioline sottili d'acqua si infrangono contro il legno del mio porticato creando un suono tranquillo e rilassante, osservo come il terreno diventa sempre più fragile e come ogni volta che una goccia cade a terra si crei un piccolo foro, sorrido chiudendo gli occhi e inspirando l'odore trasportato dal vento, un'odore fresco e piacevole che riempe i miei polmoni mentre tutto attorno a me sembra in pace anche se in verità un temporale si sta scatenando su Sydney.

Ma ovviamente una ragazza come me non poteva trovare affascinanti i soliti tramonti caldi o le giornate estive con le cicale che rendono l'atmosfera ancora più felice, una ragazza come me doveva innamorarsi della pioggia e del rumore dei tuoni perchè in qualche modo la fanno sentire bene e in pace con se stessa.

Continuo a osservare il terreno mentre l'erba diventa sempre più bagnata finchè il mio sguardo si punta su due vans nere e consumate, seguo le snelle gambe della figura immobile davanti a casa mia fino ad arrivare a guardare due occhi azzurri e un ciuffo bagnato.

Osservo Luke che rimane immobile davanti al mio cancelletto, la pioggia continua a cadere sulle sue spalle ma sembra che non gli importi di sembrare un pulcino bagnato, non distolgo lo sguardo dai suoi occhi mentre mi sorride leggermente increspando le sue labbra e mordendosi il labbro inferiore.

Il ragazzo apre il cancello e percorre con calma il mio breve giardino con tutta la calma del mondo come se sopra di lui non si stesse scatenando un temporale, guardo come affronta i gradini prima di sedersi sull'ultimo accanto a me in silenzio.

Non lo guardo e continuo a tenere lo sguardo fisso davanti a me mentre osservo la pioggia cadere sopra l'asfalto della strada, provo a odorare di nuovo l'aria ma questa volta oltre al odore della pioggia sento anche il profumo di Luke.

Il ragazzo si muove leggermente accanto a me e lo sento mentre estrae qualcosa da una busta, continuo a non girarmi, non voglio guardarlo negli occhi.

Un cucchiaio mi viene messo davanti al volto e io lo guardo leggermente confusa prima di afferrarlo e guardare il biondo che in mano ha una vaschetta di gelato alla menta e un altro cucchiaio, lo guardo sorridendo e scuotendo la testa prima di affondare il mio cucchiaio nel gelato e portarlo alla bocca assaporando la deliziosa pietanza.

Luke sorride prima di fare lo stesso, nessuno dice niente, rimaniamo in silenzio avvolti solo dal rumore della pioggia e dal rumore lontano dei tuoni, è come se sotto questo portico la furia del temporale non agisse è come se fossimo disconnessi dal mondo.

"Serendipity" dice il biondo spezzando il silenzio e l'armonia creata attorno a noi, mi giro verso di lui trovando già i suoi occhi color oceano su di me.

"Cosa?" Chiedo credendo di essermi persa come al solito nel mio mondo e non aver capito una mazza, come quando il prof di matematica spiega un'argomento nuovo, mi distraggo per un'istante magari per guardare la finestra e lui ha già finito di spiegare tutto il libro lasciandomi confusa e spaesata.

"Ho detto Serendipity Rebecca" ripete sorridendo per la mia espressione confusa e io annuisco ancora più confusa, si ha trovato decisamente uno spacciatore migliore di Calum.

"Vuol dire trovare qualcosa di buono senza cercarlo" dice ed io lo guarda sempre più confusa, ha trovato della droga senza cercarla? Cosa è un cane dei narcotici?

Shameless//Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora