"Che succede?"
Chiede Piero preoccupato.
"Sto perdendo sangue... Piero"
Dico tra le lacrime.
"Oh mio Dio!"
Esclama Piero agitato.
"Vado a chiamare subito un'ambulanza! Cerca di respirare piano e rimanere calma"
Nel frattempo che Piero chiama i soccorsi... io non ce la faccio! Non sono calma... non riesco neanche a respirare come devo... non riesco a calmarmi, pensando che da un momento all'altro, potrò perdere il bambino e questo non deve accadere! Con la situazione che si è creata oggi, ho messo in pericolo anche la vita di mio figlio. E' stata tutta colpa mia! Dovevo ascoltare Piero e non agitarmi così tanto, ma non ce l'ho fatta è stato più forte di me!
Io cerco di respirare e inspirare lentamente e rimanere calma... come mi ha detto Piero... intanto che i soccorsi arrivino.
"Ali... non preoccuparti... l'ambulanza sarà qui a momenti... tu cerca di respirare lentamente e inspirare. Ci sono io con te amore, non ti lascio! Per favore... non voglio perdere mio figlio!"
Esclama quasi con le lacrime agli occhi e abbracciandomi.
"E' stata tutta colpa mia Piero... dovevo ascoltarti e non agitarmi tanto, in quel modo... non ho pensato al bambino!"
"Amore non dire così... vedrai che andrà tutto bene! Tu sei forte e anche il bambino lo è!"
"Speriamo! Non voglio perderlo, ti prego!"
"Non lo perderemo! Stanne certa!"
E intanto che prego tutti i Santi del paradiso per far sì che questo incubo finisca... arrivano i soccorsi, e mi portano subito in ospedale, senza fare alcuna domanda. In questo momento... non vedo l'ora di arrivarci per sapere se il mio bambino si salverà oppure no...
Piero mi stringe la mano per tutto il tragitto e mi accarezza la fronte, trasmettendomi tutto l'amore e la tranquillità. Nel frattempo i dolori si sono calmati e io inizio a chiudere gli occhi per cercare di rilassarmi un po', pian piano la mia vista si appanna e non vedo più nulla.
"Alissa, amore resisti..."
Sento Piero sussurrarmi e dopo non vedo più nulla, ma solo buio.
Non sento e non vedo più di nulla di quello che sta accadendo intorno a me, per non so quanto tempo... abbandono tutte le forze che ho.
Fin quando lentamente non riapro gli occhi pian piano e con me vedo Piero che ha china la testa sulla mia mano che stringe forte... e mia mamma che non la smette di piangere e a un certo punto decide di uscire fuori... per poter stare sola.
"Amore..."
Chiamo il mio ragazzo, muovendo anche la mano.
"Amore... come stai? Come ti senti?"
Mi chiede lui agitato.
"Cosa è successo?"
Chiedo alzandomi leggermente.
"Amore... ora devi solo svuotare la tua mente da vari problemi e riposare, okay?"
"Si ma... non riesco a capire... e Adriana? Ignazio? Non erano venuti a Bologna?"
"Non ricordi nulla?"
"No... o almeno non molto... ricordo solo che io, Adriana e Ignazio abbiamo litigato e..."
"E?.."
Mi incita lui a continuare.
"E mi sono agitata..."
"Fin troppo..."
Aggiunge Piero.
"Oddio... ora ricordo.. ho sentito forti dolori alla pancia, fin quando non stavo per alzarmi e ho notato che i miei pantaloni erano sporchi di sangue..."
"Si..."
"Il mio bambino... il mio bambino... come sta?"
Chiedo quasi urlando contro Piero.
"Amore... calmati!"
"Come faccio a stare tranquilla? Se non so come sta il mio bambino?"
Mia madre sente le urla da fuori... e vedo che fa ritorno in camera.
"Cosa succede?"
Chiede mia mamma.
"Alissa mi stava chiedendo del bambino..."
"Alissa devi calmarti! Hai bisogno di riposo!"
"Perchè nessuno vuole dirmi del mio bambino?"
"Ali... hai avuto una minaccia d'aborto"
Sbotta mia madre.
"Cosa?? E ora il bambino come sta?"
Chiedo nuovamente agitata.
"Ora devi solo riposare e non prenderti altre agitazioni"
Risponde mia madre.
"Si ma il mio bambino come sta? Capite questa domanda? Posso saperlo?"
Piero e mia madre si scambiano degli sguardi.
"Allora?"
Ribatto io.