Pulizie

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-Ora della colazione!- l'urlo acido di Sandra, insieme al forte bussare, fece destare Donnie e i suoi fratelli dal mondo dei sogni. 
Il genio guardò il soffitto della stanza, ancora un po' coperto dall'ombra della tapparella che, Leonardo si era premurato di semi aprire. Si stropicciò gli occhi per far scivolare via gli ultimi residui di sonno e per abituarli alla luce. Si prometteva un'altra giornata monotona in quell'orfanotrofio. Avrebbe tanto voluto andarsene insieme ai suoi fratelli, chiedendosi se qualcuno mai gli avrebbe adottati, sperando in genitori buoni e amorevoli che gli avrebbero presi tutti e quattro. Non voleva essere separato dai suoi fratelli, loro erano una famiglia. Questi pensieri affioravano, a volte anche in Rapheal e Leonardo, ma cercavano di non darci troppo peso, continuando però a sperarci; Michelangelo invece non aveva mai desiderato dei genitori, qualcuno poteva pensare che era perché troppo piccolo e quindi, il fatto di non sapere cosa fossero esattamente, lo conduceva a non darci troppa importava, troppo ingenuo e innocente, ma in realtà, a lui semplicemente bastavano i suoi fratelli, erano sempre e solo bastati loro. Forse, se lui era un bambino così solare e pieno di energie era in parte merito dei suoi fratelli e sentiva di non avere bisogno di altro. 
La mano calda di Leo, toccò dolcemente la spalla sinistra di Donatello facendolo destare dai suoi pensieri, e ancora un po' assonnato scese dal letto salutando i fratelli, mentre Leo aiutava un Mikey ancora nel mondo dei sogni, a vestirsi. Era passata una settimana da quando il più piccolo aveva vissuto quella brutta esperienza, e da quel giorno, ogni sera dormiva con Leo, o con gli altri due, succube degli incubi. Donatello sperava che non avesse subito un trauma. Si cambiò, mettendosi gli stessi vestiti di sempre, un po' sgualciti e quando guardò fuori dalla finestra, Donnie sbuffò; anche oggi pioveva. 
Dopo collazione, non avevano la minima idea di cosa fare, ma a quello ci pensò Sandra. Divise tutti i bambini e ragazzi in gruppi di cinque o quattro, ognuno con lo scopo di pulire una particolare stanza dell'istituto. E ai quattro toccò la cantina. Loro ritenevano inutile pulirla, ma a Sandra l'importante era farli lavorare. Mentre si dirigevano lì, muniti di tutto l'occorrente per pulire, Raph ghignando, suggeriva di cogliere l'occasione per non fare assolutamente niente. 
-Non è una cattiva idea e se Sandra verrà a controllare, noi fingeremo di pulire.- affermò Leonardo, e tutti annuirono. Appena arrivarono, Raph aprì la porta ritrovandosi una rampa di scale, il tutto immerso nell'oscurità. Leo e Raph scesero per primi, con in mano spugne e spazzole, testando la parete nel vano tentativo di trovare un interruttore. Scese anche Donnie, imitando i gesti dei fratelli, aiutandosi con la scopa. Mikey che era l'unico a non aver ricevuto nessun materiale di pulizia, era rimasto indietro. Donnie si domandò se avrebbe dovuto aspettarlo, ma infondo si sarebbero tutti incontrati alla fine della scalinata, così continuò ad avanzare anche se un senso di preoccupazione continuava ad invaderli la mente, ma cercò di non darci troppo peso e mentre si avvicinava alla fine della scalinata si chiese, intrepido, quali misteri o tesori nascondeva quel posto, era certo che si sarebbero divertiti molto. Ma prima avrebbero dovuto cercare qualcosa per farsi luce. 

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