Buio

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-Mikey, ti prego! Non lasciarci!-

Quelle voci continuavano ad urlare nelle sue orecchie, tormentandogli la mente. Perché non lo lasciavano in pace? Lui non li conosceva nemmeno. Perché lo volevano? Non riusciva a capire, perché dicevano che non doveva lasciarli? E poi, non lasciare chi?
Si mise seduto, portandosi le gambe al petto e, tenendosi la testa fra le mani. Quelle voci continuavano ad urlare, gli davano fastidio, anche se erano rassicuranti. Si guardò intorno, ma come sempre era tutto avvolto nell'oscurità. Mugugnò, la testa gli faceva così male e, non capiva il perché, loro continuassero ad urlare la stessa frase, mandandolo in panico, ma anche, stranamente felice. Sospirò, era così confuso e il posto dov'era gli incuteva così tanta paura. Nascose il volto, deciso a non muoversi da lì, pensando, che, se restava fermo sarebbe stato al sicuro, insieme a quelle voci.

-Mikey, noi siamo qui. E attenderemo il tuo risveglio.. Perché noi siamo la tua casa, la tua famiglia. Spero solo, tu possa sentirci.-

Sta volta era solo una, la voce che parlava, e che lo tranquillizzò. Era dolce e calma, a differenza di quelle di prima. Alzò lo sguardo verso quel posto nella completa oscurità. Si sentì, stranamente più sicuro, e, deciso si alzò. Era come se, qualcosa gli dicesse che doveva andare avanti, che era vero che delle persone lo stavano aspettando. S'incamminò, senza una meta precisa, ma, ad un tratto un varco, di una strana luce biancastra, intensa e calda apparì di fronte a lui. Titubante si guardò prima indietro, dove lo attendeva solo il buio e poi avanti, verso quella luce. Non sapeva cosa fare, esattamente, la sensazione di prima, che lo stava guidando era svanita ed ora si sentiva perso. Cosa doveva fare? Quella luce gli sembrava la via giusta, e più sicura da seguire; meglio che restarsene al buio, da solo. Almeno lo avrebbe portato da qualche parte. Fece una smorfia, indeciso, cosa doveva fare? Sentiva che, qualsiasi scelta avrebbe fatto non sarebbe più potuto tornare indietro, e non voleva deludere quelle voci, anche se non ne sapeva il motivo. Sospirò, angosciato, mordendosi il labbro inferiore; guardando prima la luce e poi il buio. Quale strada scegliere? Una delle due lo avrebbe portato da quelle voci, ma quale? Come voleva che fosse più facile, e desiderava sentirle ancora. Era strano, prima lo infastidivano ed ora gli mancavano. Ma sapevano guidarlo, lo rassicuravano, infondo. E l'ultima lo aveva anche incoraggiato; con loro si sentiva più al sicuro.

-Ti vogliamo bene.-

Si voltò di scatto verso la luce, le voci provenivano da lì. Che avessero deciso di aiutarlo a trovare la strada, verso casa? Sta volta gli avevano anche detto un'altra frase, gli avevano detto che gli volevano bene. E questo lo fece sentire così bene, così felice. Guardò intensamente la luce, con un enorme sorriso, più sicuro delle sue scelte. E si avviò verso essa, che lo avvolse, come in un abbraccio amorevole, facendolo sentire, stranamente in pace.

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