Pizza

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Appena si svegliò la prima cosa che gli cadde all'occhio fu subito Klunk appisolato sul suo petto. Sorrise, felice di averlo accanto ma poi si chiese come mai fosse lì, lo aspettava sempre fuori dal palazzo, nei parcheggi sotterranei. Solo allora capì che non era più nella sua casa, bensì in un letto e constatò di essere stato anche medicato.
-Buongiorno.- salutò gentile Splinter facendolo sussultare. Si guardò intorno, accorgendosi di essere vestito con il pigiama arancione dell'altra volta e strinse nervosamente le coperte appena vide i suoi fratelli che si stavano avvicinando.
-Come ti senti?- chiese Leonardo, stava per appoggiargli la mano sulla spalla ma la scansò, voltando lo sguardo. Si morse il labbro inferiore, lui non doveva essere lì. Doveva andarsene, e subito.
-Beh? E così che ci ringrazi dopo che ti abbiamo salvato e curato?- domandò bruscò Raph a braccia incrociate, innervosito da quel suo atteggiamento
-Salvato?- chiese confuso, voltandosi. Poi comprese; non era nella sua gabbia, il che significava che lo avevano tirato fuori da lì. Ma se il padrone non sapeva dove fosse e se al suo ritorno non lo avesse trovato dove lo aveva lasciato sarebbero stati dolori per lui. Non voleva essere punito, non di nuovo.
-Cos'è, non ricordi? Eri ferito in una gabbia ed io ti ho portato via con l'aiuto di Casey- spiegò Raphael, Mikey lì fissò non sapendo bene cosa dire. Sapeva solo che doveva tornare a casa. Chinò lo sguardo, sconfitto; di certo loro non lo avrebbero fatto andare via.
-Hai fame?- chiese Donnie, lui scosse il capo negativamente -Mikey sei denutrito, devi mangiare!- affermò poi, preoccupato
-Dì un po', a che ti servono i soldi se non mangi? Sempre se è questo quello che rubi.- commentò acidamente il rosso. Era ancora arrabbiato contro chi lo avesse ridotto in quel modo, doveva sfogarsi con il suo sacco da box ma non poteva lasciare il suo fratellino proprio ora che si era ripreso, e l'atteggiamento distaccato di Mikey non lo aiutava di certo a calmarsi
-Raph, smettila!- lo rimproverò Leonardo, poi si rivolse dolce a Mikey -Ehi.. cosa c'è?-
-I-io.. - sussurrò a capo chino, continuando a stringere convulsamente le coperte. 
-Perché fai così? Cosa ti spinge ad allontanarti da noi? Sei un ladro e non vuoi cambiare, da quanto ho visto. Ma noi ti vogliamo bene, vogliamo aiutarti!- inveì Raph, stringendo i pugni. Mikey lo fissò impaurito, non poteva dargli torto ma se loro avrebbero saputo del padrone avrebbero cercato di proteggerlo e non voleva che rischiassero la vita per lui. Il padrone era crudele, non aveva scrupoli e se lui era ancora vivo lo doveva solo alla sua grande abilità nel rubare ciò che gli veniva richiesto.
-Mi dispiace..- riuscì solo a dire, loro lo fissarono tristemente mentre Raph cercava di sopprimere la rabbia. Fece un profondo respiro, si fece coraggio e tra i singhiozzi, balbetto -P-posso andare via?- 
Tutti rimasero sorpresi, non si aspettavano una richiesta del genere e non capivano.
-Michelangelo perché vuoi allontanarti dalla tua famiglia? I tuoi fratelli vogliono che resti, perché continuare a scappare? Non farai altro che avvicinargli di più, loro sono ostinati. Non ti lasceranno, finché tu non starai con loro.- disse Splinter, dolce accarezzandogli i capelli ma lui non lo guardò, ignorando quelle parole. Si portò le gambe al petto avvolgendole con le braccia e nascondendo il volto, ignorando le fitte di dolore.
-Forse è meglio lasciarlo da solo.- disse poi, il Sensei, avviandosi fuori seguito dai figli 
Appena furono usciti, lui si alzò di scatto; attento a non far rumore, e si avviò alla finestra. Scoprì con rammarico che era stata sigillata. Sospirò, scivolando a terra con una smorfia di dolore e si mise a gambe incrociate mentre Klunk si avvicinava facendogli le fusa, Mikey gli sorrise, accarezzandolo.
Ormai era notte inoltrata, ed era certo che il suo padrone fosse più che furioso della sua improvvisa scomparsa. Se non ricordava male, quella sera doveva rubare altre medicine dall'industria O'Neal e alcune armi nell'industria Walker. Sbuffò, al suo ritorno sarebbe stato punito per bene.

-Ehi..- la voce di Donatello fece capolino da dietro la porta, mentre bussava -Posso entrare?- chiese, gli sembrava così strano dirlo; infondo quella era la sua stanza. Non ricevendo risposta, iniziò a preoccuparsi e così entrò ritrovando Michelangelo disteso per terra, vicino alla finestra che dormiva mentre stringeva al petto il suo gatto. Sorrise intenerito a quella scena anche se si rattristò, se era lì significava che aveva provato a fuggire. Sospirò rammaricato mentre si avvicinò piano, chinandosi e accarezzandogli i capelli. 
-Mhm..- mugugnò, aprendo piano gli occhi. -Che c'è?- chiese con la voce impastata dal sonno mentre si alzava per mettersi seduto. Klunk, svegliatosi decise di incamminarsi verso il corridoio, curioso di vedere la casa. 
-Scusa, non volevo svegliarti. Vieni a mangiare?- domandò, era quasi mezzanotte ma voleva invogliarlo, altrimenti sarebbe morto di fame. Lui esitò un po', ma poi fece cenno di sì. Donnie, contento gli porse la mano e scesero in soggiorno, ritrovando tutti gli altri seduti sul divano, a parte Splinter che era sulla poltrona.
-Aspetta qui.- disse Donnie, avviandosi in cucina mentre Mikey restò in piedi davanti a loro, nervoso. 
-Dai, siediti.- fece Leo, sorridendogli invitandolo sul divano facendogli posto. Lui lo fissò timoroso ma poi si sedette in mezzo ai due. Guardò di sottecchi Raph che non lo degnava di uno sguardo, ancora arrabbiato 
-Eccomi!- esclamò felice Donnie, tornando con un piatto con tre fette di pizza margherita, porgendoglielo
-Ma è pizza!- disse estasiato, mentre prendeva il piatto. Non ne aveva mai mangiato una
-Si, provala. E' buona.- lo incoraggiò Leo, mentre Donnie si sedette al suo fianco
-Mhm! Ma è squisita!- affermò con gli occhi luccicanti di felicità, continuando a mangiare mentre i fratelli ridevano, ed anche Raph lasciato il cipiglio nervoso si abbandono alle risate, contagiato dai fratelli.
Dopo che ebbe finito di cenare, i fratelli iniziarono a discutere mentre Mikey li ascoltava. Il Sensei se ne era andato già da un po', dicendogli di non far tardi. Ad un tratto Mikey vide tornare il suo gatto, che si avviò tranquillo in cucina.
-Gli ho lasciato un po' di latte e del pesce.- gli spiegò Donnie, sorridendo -Forse è meglio andare a dormire.- affermò poi, stiracchiandosi per poi alzarsi imitato dagli altri, tranne da Mikey che era ancora seduto
-Tu non vieni?- chiese dolce Leo, avvicinandosi, lui scosse il capo in segno di assenso
-M-mi puoi aiutare?- chiese, era stanco e le ferite si facevano ancora sentire. Chinò lo sguardo, afflitto se dirgli una cosa, o meno -Leo.. posso dormire con te? Solo per stasera..-sussurrò, mordendosi il labbro inferiore, il fratello rimase sorpreso da quella proposta, ma acconsentì con un sorriso. Anche gli altri  fratelli sorrisero, felici che Mikey si stesse avvicinando a loro, che si stesse fidando.
-Certo.- disse mentre lo aiutava ad alzarsi, e dopo che si furono augurati la buona notte andando ognuno nelle proprie camere, i due fratelli, insieme a Klunk si avviarono nella stanza di Leonardo.

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