Era riuscito a proteggere il suo fratellino. Rob, dopo averlo picchiato si era avvicinato a Donatello, lasciando Leonardo a terra, agonizzante. Ma lui si era alzato; aveva imposto alle sue gambe di reggerlo, giusto il tempo per arrivare da Donnie. Ed infine era riuscito a mettersi in mezzo ai due, ricevendo il doppio delle botte da Rob. Sul suo corpo capeggiavano lividi ovunque, ma si disse che ne era valsa la pena. Appena tornati in stanza, suo fratello lo aveva medicato. Donnie gli era molto grato per come lo aveva protetto, ma se si era ridotto così era solo colpa sua. Leo appena comprese cosa affliggeva il più piccolo, lo rassicurò. Si ricordò di come erano uniti contro Rob e di come si era sentito così fiero di loro. Ma sarebbe stata una tremenda delusione per lui, stare fermo a guardare mentre Rob picchiava Donnie.
Ed ora, Leonardo, seduto sul suo letto a fissare le sbarre della finestra non poteva che pensare ai suoi fratelli. Fuori era buio ed aveva incominciato a piovere, mentre Donnie, seduto alla sua scrivania cercava di leggere per non pensare. Erano entrambi molto preoccupati, erano ore che non avevamo più notizie di Michelangelo e Raphael. E per ordine di Sandra non potevano nemmeno uscire dalla stanza, disubbidire avrebbe solo complicato la situazione. Sandra aveva messo Rob a guardia della porta, ma se ne era andato qualche ora fa, scocciato. Anche se per Leo era frustrante, sapeva che la cosa migliore, al momento era aspettare.
Quando la porta si aprì, guardando la persona che entrò, Leo non poté che trarne un sospiro di sollievo. Donnie gli corse in contro e lo abbracciò sollevato. Non sembrava ferito, solo stanco. Di certo Sandra lo aveva costretto a lavori forzati nell'intero istituto.
-Dov'è Mikey?- chiese Leo, mentre si avvicinava speranzoso ma appena Raph fece segno di no, col capo chiudendo la porta, i due fratelli sentirono un tuffo al cuore.
-Come.. non c'è?- balbettò Donnie, Leo allora lo abbracciò, sussurrandogli che andava tutto bene, mentre Raphael colmo di rabbia sferrò un calcio contro il suo letto. Sentirono di nuovo la porta aprirsi e si voltarono di scatto, colmi di speranza ma si incupirono vedendo che la persona in questione non era chi speravano.
-Cos'è questo fracasso?- domandò irritata, Sandra portando le mani ai fianchi. Passava di là e il calcio che Raph aveva tirato al letto, l'aveva costretta a controllare. Leonardo lasciò la presa su Donnie avvicinandosi con passo deciso, verso di lei.
-Dov'è Mikey?- chiese guardandola truce, lei lo fissò con sguardo beffardo e ghignò.
-Vedete di andare a dormire!- ordinò, sbattendo la porta. L'azzurro strinse i pugni, si sentiva così impotente, così inutile. Sentiva di averli delusi, aveva deluso i suoi fratelli. Lui era il più grande, aveva il compito di proteggerli, ed invece..
Passarono minuti interminabili, Raph tentava di sopprimere la rabbia, mentre era in piedi con sguardo chino, digrignando i denti. Donnie invece, si asciugava le lacrime con una mano, era stanco, lo erano tutti. Leo era così deluso di sé; consigliò al più piccolo di andare a dormire, ma lui scosse il capo negativamente.
-N-no.. A-andiamo a ce-rcare Mikey..- balbettò, tra un singhiozzo e l'altro. Leo guardò Raph che annuì deciso, ma un rumore li fece irrigidire di colpo. Il cigolio della porta e dei passi che si strascicavano stancamente sul pavimento li fece voltare in sincronia, e appena videro Michelangelo entrare zoppicando, tenendosi il braccio destro con le lacrime che gli rigavano le guance, da prima rimasero stupiti ma, poi corsero subito ad abbracciarlo. Lui iniziò a singhiozzare più forte e Donatello, come fece prima con Leonardo, prese la cassetta del pronto soccorso, nascosta sotto il letto ed iniziò a medicare il più piccolo, mentre gli sussurrava parole dolci per consolarlo e calmarlo.
-Mi dispiace, Mikey.. Non sono riuscito a proteggerti.- sibilò Rapheal a denti stretti e a capo chino.
-Non siamo riusciti a difenderti, ci dispiace tanto..- affermò Leonardo stringendo i pugni. Anche Donnie era deluso da sé stesso, ma appena finì la medicazione Mikey si buttò fra le loro braccia, facendoli capire che non ce l'aveva con loro.
-G.. Grazie.. Mi avete.. protetto.. da quel ragazzo cattivo- aveva sussurrato, singhiozzando, riferendosi a Rob. I maggiori lo guardarono sorpresi ed insicuri, certi di non meritare il suo perdono. Ma vedendo quel dolce sorriso, loro non poterono che ricambiare, mentre Leo gli accarezzava amorevolmente i capelli.
-Sarai stanco, vai a dormire.- sussurrò poi Leonardo, mentre Raph lo aiutava a mettersi il pigiama arancione per poi rimboccargli le coperte ed infine gli diede un bacio sulla fronte. Anche Donatello, dopo essersi messo il suo pigiama viola andò a dormire, più tranquillo. Lo stesso fece Raph, che con uno sguardo più sollevato si mise il pigiama rosso, seguito da Leo con il suo, di colore blu.Sentì qualcuno scuoterlo dolcemente, aprì gli occhi, ritrovandosi nel buio più totale. Si chiese quando aveva dormito, gli sembrava solo pochi minuti. Si voltò, cercando di capire chi lo avesse ridestato dal suo sonno; assottigliò lo sguardo riuscendo ad intravedere una sagoma nel buio con un paio di occhi colmi di lacrime, non ci mise molto a capire che era Mikey.
-Ehi.. cosa c'è?- sussurrò dolce Leonardo, per non svegliare gli altri. Era sicuro che fosse molto tardi, visto che, dalle tapparelle che lui aveva abbassato non filtrava nemmeno un fascio di luce.
-H.. Ho fatto... un brutto sogno.. Posso dormire con te, stasera?- chiese singhiozzando. Non se lo fece ripetere e lo invitò, facendogli spazio. Mikey si raggomitolò sul suo petto, stringendogli un lembo della sua maglia. Il più grande sorrise amorevolmente, avvolgendolo in un forte abbraccio per poi tornare a dormire.
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Orphan Lost
FanfictionQuattro fratelli, quattro orfani in cerca di una famiglia. Una strada insidiata di pericoli li attende, ma non sanno ancora cosa dovranno patire per ottenere la felicità che tanto bramano. Il nemico è sempre dietro l'angolo, pronto a colpire, a colp...