Uniti

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-Ce ne avete messo di tempo!- esclamò adirata, Sandra, appena i quattro fratelli varcarono la soglia della mensa. Porse loro, in malo modo le solite tazze logore con un po' latte, per poi voltarsi e tornarsene in cucina. Raph sbuffò, ma non disse niente e si andò a sedere, seguito dai fratelli.
Iniziarono a parlare e a ridere ad ogni battuta di Mikey e quando ebbero finito quella misera colazione, si diressero, come ogni giorno, fuori in giardino. Donnie che si era portato un libro, si mise seduto sotto un albero a leggere con Leo disteso sull'erba accanto a lui; mentre Mikey si divertiva a rincorrere una lucertola. Raph, invece era andato da alcuni ragazzi più grandi. Non erano suoi amici, litigavano spesso ed il più delle volte finivano sempre a passare alle mani. E forse era per questo che gli frequentava ancora, adorava menare le mani, lo faceva sentire bene. Anche se poi si intrometteva Leo a intimargli di smetterla.
-Che si dice?- chiese al gruppo, osservandoli a braccia conserte
-Niente.. Hai sentito di Rob?- disse Draw, un bambino di dieci anni, dai capelli corti ricci sul marrone scuro e gli occhi griggi
-Intendi quello nuovo?- chiese, stupito. Rob era un ragazzo alto, forte, dai capelli lisci e neri con gli occhi del medesimo colore; aveva cinque anni in più di Raphael. E per lui, ogni pretesto era buono per picchiare qualcuno. Infatti tutti stavano a debita distanza da Rob. Era arrivato all'orfanotrofio da circa una settimana, e per un motivo o per un altro, era finito tra le grazia di Sandra. Non era un tipo molto sociale, stava segregato nella sua stanza e quando usciva bisognava solo sperare di non essere nel suo mirino. Raph, era un po' intimidito ma soprattutto affascinato da Rob; non voleva essere come lui, bensì gli sarebbe solo piaciuto affrontarlo per testare le sue capacità.
-Si, ha rotto la finestra della stanza di Sandra. Chissà chi incolperà questa volta..- ghignò Lance, una ragazzo di tredici anni, biondo con gli occhi blu
-Tsk! E' solo un pallone gonfiato.- affermò a braccia incrociate, i suoi compagni risero a quell'affermazione. Continuarono a parlare ed il tempo passò in fretta. Il sole stava per tramontare e neanche oggi avevano pranzato, stava diventando un abitudine. Lo stomaco di Raph, iniziò a protestare, forse, pensò, che con un po' di fortuna, dopo sarebbe potuto entrare di nascosto in cucina insieme ai suoi fratelli. Ad'un tratto notò che i suoi compagni avevano assunto un colorito pallido. Stavano guardando dietro di lui, impauriti, curioso si voltò e vide in lontananza proprio lui; Rob che camminava come se nulla fosse. Seguì il suo sguardo e, appena capì dov'era diretto, si irrigidì. Tra tutti i bambini che c'erano, aveva scelto proprio lui.. Proprio Mikey!
Senza rendersene conto, iniziò ad avanzare a passo spedito verso il suo fratellino. Mikey, non accortosi del pericolo continuava a fissare una farfalla poggiata su un fiore, allungando una manina, desideroso di toccarla. Rob, intuendo le intenzioni di Raphael, aveva aumentato il passo. E anche Leonardo e Donatello erano scattati in piedi, avanzando veloci per difendere Michelangelo: il primo con sguardo serio e passo deciso, ed il secondo, impaurito ma anche voglioso di difendere il suo fratellino. Raph non aveva mai visto Leo in quel modo, non lo aveva mai visto quello sguardo; nemmeno quando lo fermava da una lite, rimproverandolo.
Sorrise interiormente, vedendo quanto fossero uniti. Iniziarono a correre, Raph non pensava che il suo desiderio di affrontare Rob si sarebbe avverato proprio quel giorno, anche se per un motivo ben diverso. Lo avevano quasi raggiunto, ma fu troppo tardi.
Successe tutto così in fretta. Un grido si levò nell'aria, Rob lo aveva colpito, aveva ferito Michelangelo. Raph sentì una rabbia crescente ribollirgli nelle vene, digrignò i denti e strinse i pugni talmente forte da conficcarsi le unghie nei palmi, lasciando dei profondi solchi. Fu un attimo, ed istinto si gettò su di lui, come un predatore. Iniziò a colpirlo come una furia, pugno dopo pugno. Come aveva osato? Non avrebbe avuto pietà, pensò. Lo colpì ancora e ancora, non smise nemmeno quando il sangue di Rob, forse rompendogli il naso, si impregnò sulle sue nocche. Avrebbe tanto voluto continuare, ma la voce autorevole e sicura di Leo e la sua salda presa sui suoi polsi lo fece ridestare dalla sua rabbia. Volse lo sguardo verso il fratello per poi farlo ricadere su Mikey che era seduto sul prato e si teneva con le braccia lo stomaco, piagnucolando, mentre Donnie lo stringeva forte al suo petto, cullandolo.
-Adesso basta!- aveva proclamato Leo, guardando truce Rob, per poi dare una mano a Raph per aiutarlo ad alzarsi. Rob, si alzò a fatica, tremando per poi voltarsi ed iniziare a correre all'interno dell'orfanotrofio, di sicuro stava andando a chiamare Sandra. Raphael sapeva che sarebbe finito nei guai, ma almeno aveva difeso il suo fratellino.

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