Vi voglio bene

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Shredder atterrò, con un calcio Leo che cadde, rovinosamente a terra. Raph ringhiò, stringendo la presa sulle sue armi, e andando alla carica, cercando di colpirlo con i suoi Sai, ma venne attaccato da quelle lame, che affondarono nelle sue carni, facendolo urlare come non mai. Leonardo, si rialzò di scatto, colpendo Shredder con un calcio ed un affondo di katana, riuscendo ad allontanarlo, abbastanza per poter andare a soccorrere il fratello
-Raph! Dimmi qualcosa!- implorò, avvicinandosi, mentre lui rantolava di dolore. Piegato in due, stringeva il fianco sinistro che continuava sanguinare copioso. Il rosso, però accennò ad un sì, serrando la mascella e rimettendosi in posa di combattimento, mentre Leo lo guardava preoccupato, ma vedendo quello sguardo, capì, che non potevano mollare, non ora. C'era troppo in ballo.

Mikey era ancora seduto contro il cornicione del palazzo, cercando di resistere alla tentazione di chiudere gli occhi, ma le palpebre erano così pesanti, mentre veniva scosso da brividi, e sentiva il freddo avvolgere tutto il suo corpo. Sussultò, uno dei foot ninja si stava avvicinando a lui, e Donnie non se ne era accorto. Ingoiò un groppo di saliva, facendo un profondo respiro, e strinse saldamente i suoi nunjaku, deciso a combattere. Ma prima che il nemico potesse fare un'altro passo, si sentì un ringhio animale, e venne aggredito da una palla di pelo, marroncino.
-Klunk..- sussurrò sorpreso, mordendosi talmente forte il labbro inferiore da farlo spaccare, facendo fuori uscire un rivolo di sangue, il suo amico lo stava difendendo. Ingoiò un altro groppo di saliva, mentre osservava la scena, preoccupato ed incapace di intervenire.
Ma le sue pupille si restrinsero, quando il ninja lanciò il suo amico contro il cornicione, poco lontano da lui. Il gatto cercò di muoversi per tornare all'attacco per proteggere il suo padrone, non ci riuscì, mentre un ultimo miagolare uscì dalla sua bocca, prima di chiudere gli occhi. Mikey boccheggiò incredulo, sentendo un dolore atroce al petto che non gli permetteva di respirare; era come se gli avessero appena conficcato un pugnale nel cuore. Gli occhi iniziarono a pizzicarli, mentre alcuni ricordi si fecero strada nella sua mente; come il primo giorno che lo aveva trovato in uno scatolone bagnato, infreddolito e solo, proprio come lui. Lo aveva preso e nutrito, portandolo nei parcheggi del palazzo del suo padrone, dove sapeva che sarebbe stato al sicuro, e non si erano mai separati. Ed ora, ora non poteva credere che lui fosse morto, proprio davanti ai suoi occhi, senza che potesse fare qualcosa per aiutarlo. Desiderava solo andare dal suo amico; gli e lo doveva, anche solo per un ultimo saluto, ma ogni suo tentativo di alzarsi fu smorzato da delle fitte atroce che percorrevano tutto il suo corpo, impedendogli qualsiasi movimento.
Il ninja di prima si stava di nuovo avvicinando, ma Donnie, attirato dai rumori, lo raggiunse, sconfiggendolo facilmente. Ormai, erano rimasti in pochi, i ninja coscienti.
-Mikey, stai bene?- domandò frettolosamente, il genio, ma il minore continuava a guardare con occhi sbarrati e vuoti il suo gatto, a poca distanza da lui. Senza rispondere, iniziò a strisciare verso di lui, facendosi forza con le braccia. Donnie lo osservò tristemente, ma poi tornò a combattere contro gli ultimi ninja rimasti, prima che loro lo attaccassero. Doveva sbrigarsi e correre in aiuto dei maggiori che stavano ancora combattendo contro Shredder.

Raphael affondò i suoi Sai nel fianco destro dell'armatura corazzata del nemico, ed appena li ritrasse, ghignò alla vista di sangue sulle proprie lame. Era riuscito a ferirlo, ma Shredder non ne fu così contento, ed una tremenda rabbia lo assalì alla vista di quella ferita, attaccando con ferocia Raphael con le sue lame. Stava per colpirlo mortalmente, ma Leonardo gli e lo impedì, fermandolo con le sue katane. Si osservarono per alcuni istanti, ed alla fine, l'azzurro lo respinse via. Il nemico vacillò, in bilico sull'estremità del tetto, ma poi, riprendendo saldamente l'equilibrio, tornò alla carica contro i due ragazzi. Colpì con un calcio Raph che andò a sbattere contro il leader, ed entrambi caddero, rovinosamente a terra.
-E' giunta la vostra ora.- proclamò ridendo cupo, stava per affondare le lame nel loro petto, ma un Bo gli e lo impedì, riuscendo a farlo retrocedere
-Sta lontano dai miei fratelli!- urlò Donatello, deciso, facendo volteggiare abilmente la sua arma, minaccioso mentre i suoi fratelli gli si affiancarono.
Ad un tratto sentirono le sirene della polizia in lontananza, si osservarono con sguardo complice, e Leo andò alla carica per primo con le sue katane, attaccando la corazza di Shredder per renderla più vulnerabile, Raph allora, con un salto, affondò abilmente i suoi Sai nell'addome del nemico per poi rimuoverli un attimo dopo, mentre Donnie lo attaccò con la punta del suo Bo, da cui fuoriuscì una lama, che si andò a conficcare nell'addome del nemico, facendolo retrocedere, ormai vicino alla fine del tetto.

Mikey rimase strabiliato vedendo come combattevano, sembravano così uniti, proprio come una squadra. Diede un ultimo sguardo a Klunk, ancora così distante, e decise che il suo ultimo respiro lo avrebbe esalato in libertà. Si alzò in piedi a fatica, era deciso, non sarebbe morto da schiavo. Notò che Shredder stava per attaccare Donnie con le sue lame, così, lanciò la sua kusarigama, legando la catena alle sue braccia, facendole unire. Lui, non aspettandoselo, vacillò, e così Leonardo ne approfittò. Si diede la spinta, tese le lame delle katane verso di lui e lo colpì allo stomaco, facendolo cadere all'indietro.

Ci furono attimi di silenzio, mentre lui sorrise vittorioso, inginocchiandosi a terra, sfinito. Avevano davvero vinto. Leonardo si voltò verso i fratelli, per poi sporgersi e volgere lo sguardo infondo alla strada, vedendo il corpo corazzato di Shredder steso a terra, inerme, venire circondato dalle macchine della polizia, mentre i suoi foot ninja, che si erano ripresi, spaventati, scomparvero nella notte. Decise di alzarsi, ma proprio in quel momento, Mikey crollò a terra. I tre, da prima si fissarono shockati per poi correre in suo soccorso.
-Mikey!- urlarono, inginocchiandosi accanto a lui, che sfinito e affannato ormai si stava abbandonando alle braccia di Morfeo, per sempre. Temeva di morire, non poter più vedere i suoi fratelli lo avvolgeva nell'angoscia più nera, voleva di nuovo avere una famiglia, e desiderava fosse con i suoi fratelli. Non poteva morire, non così almeno. Lui era ancora così giovane, non era affatto giusto! Iniziò a singhiozzare, ma poi si fece forza, prendendo fiato
-Mi.. dispiace.. Non vorrei.. mai.. lasciarvi.. ma non ho più forza.. perdonatemi...- sussurrò quelle parole, quasi impercettibili, ma sapeva che i suoi fratelli erano abbastanza vicini, e lo avevano sentito
-Non dire così..- sussurrò Donnie tra i singhiozzi, mentre Leonardo lo fissava ad occhi sbarrati, troppo sconcertato ed incapace di, poter credere che fosse davvero finita per lui. Troppo dolore aleggiava nel suo cuore per poter dire qualcosa, non poteva essere vero. Non doveva morire, continuava a pensare, mentre alcune lacrime solcarono il suo viso, venendo percorso da singhiozzi.
-No!- urlò il rosso, con sguardo deciso, che si asciugò le lacrime -Ora, ti portiamo all'ospedale e tu non fare scherzi, okay?- ringhiò Raph con voce spezzata, ignorando il dolore al fianco, ancora sanguinante, mentre quello al petto si faceva più grande e disperato. Lo prese di peso correndo verso la meta, seguito dai fratelli, con ancora un barlume di speranza. Michelangelo sorrise, commosso, vedendo che i suoi fratelli gli volessero bene, che si preoccupassero così tanto per lui nonostante fossero stati separati otto anni fa. Osservò il cielo notturno, malinconico, sarebbe stata, per lui l'ultima volta di poter vedere le stelle, poi rivolse lo sguardo ai suoi fratelli.
-Vi voglio bene, ragazzi.- riuscì a dire, facendoli sussultare, ma loro non demorsero e continuarono a correre, più veloci. Mentre lui chiuse gli occhi, con un sorriso sulle labbra, anche se era dispiaciuto di non poter restare ancora con loro, non era pentito di niente. Infondo, era stata una bella vita.

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