Figliolo

312 21 3
                                    

Tornò di nuovo in quella dimora così calda ed accogliente. I suoi fratelli gli presentarono Splinter, che gli diede dei vestiti asciutti così si andò a cambiare, imitato dai fratelli. Quando tornò in soggiorno, Splinter lo fece accomodare sul divano insieme ai fratelli e gli offrì anche una tazza di tè caldo mentre iniziò a raccontare quello che era successo dopo l'adozione dei tre, compreso l'incidente ed il trasloco in quella casa. Mikey rimase sconvolto e anche un po' dispiaciuto scoprendo la morte di Miwa e Tang Shen, ma fu sereno di sapere che i suoi fratelli avevano avuto una vita felice.
-Mikey, tu.. cos'hai fatto dopo l'incendio? E come sei sopravvissuto?- chiese Donnie, con uno sguardo dispiaciuto ricevendo un occhiataccia da parte di Raph. Nemmeno lui avrebbe voluto chiederglielo, ma dovevano sapere.
-E-ecco.. io..- sussurrò cupo, chinando il capo. Ricordare faceva così male.
-Figliolo, non devi rispondere per forza.- disse Splinter dolce, Mikey sussultò, sorpreso da come gli si era rivolto. Lo aveva chiamato "figliolo". 
-Beh.. Io ero in camera quando.. ci fu l'incendio, riuscii a salvarmi grazie a Lance e Draw, che mi aiutarono ad uscire da quel posto appena in tempo. Siamo scappati in città e da lì, per via della confusione ci siamo divisi. Da quel momento ho vissuto in strada, cominciando a rubare per vivere..- sussurrò mogio, sempre a capo chino; non aveva il coraggio di guardarli negli occhi mentre Klunk, seduto sulle sue gambe aveva iniziato a leccargli le dita, cercando di consolarlo.
-Mikey ora sei con noi, sei al sicuro. Non devi più preoccuparti.- disse Leonardo, sorridendogli poggiandogli una mano sulla spalla
-Mi dispiace..- disse poi, cercando di sopprimere i singhiozzi
-Di cosa?- chiese Raph confuso, mentre si avvicinava di più al suo fianco, per confortarlo
-Sono diventato un ladro.. Vi ho delusi.. M-mi dispiace tanto..- sussurrò, mentre copiose lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi.
-No, Mikey! Tu non ci hai deluso, se hai rubato lo hai fatto solo per sopravvivere. Noi siamo così fieri di te, e non immagini la felicità che stiamo provando ora, nell'avverti qui. D'ora in poi resteremmo sempre insieme.- disse Raph abbracciandolo forte, mentre si univano anche Leo e Donnie
-Davvero?- chiese timoroso, ma felice di quel caloroso abbraccio
-Domani mattina, chiamerò la casa famiglia e gli chiederò di poterti tenere in affido. Se accetteranno, mi basterà firmare alcuni documenti e dopo farai ufficialmente parte della famiglia.- spiegò Splinter felice -Ma potrei chiederti chi ti ha insegnato ad usare i nunjaku? E dove li hai trovati?- domandò gentile, mentre i fratelli lo fissavano curiosi, staccandosi forse si erano chiesti la medesima cosa.
-Ah.. Nessuno. Io.. gli ho rubati per potermi difendermi dai Purple Dragon e pian piano ho capito come dovevano essere usati.. Ma non sono molto bravo.- disse sorridendo, mentre il gatto si appisolò tra le sue braccia
-Capisco. Hai fame, figliolo?- chiese Splinter premuroso. Mikey fece cenno di no col capo, era ancora un po' interdetto per quel termine con cui lo chiamava ma, infondo gli piaceva. 
-Mikey.. Posso chiederti perché sei andato alle industrie O'Neal?- chiese Donnie, rompendo il silenzio creatosi e beccandosi l'ennesima occhiataccia da Raph, ma anche da Leo e lui sospirò, capiva che le meritava tutte.
-Beh.. Io.. Sono andato lì per rubare un po' di soldi.- disse mortificato, mordendosi il labbro inferiore 
-Non importa ma adesso basta con le domande. Andate a riposare, Michelangelo sarà molto stanco e domani voi avete scuola.- ricordò Splinter, dirigendosi nelle sue stanze appena i figli gli augurarono buona notte    
-Vieni, ti mostriamo la tua camera.- disse Donnie, sorridendogli conducendolo al piano superiore. Mikey rimase estasiato quando giunsero in una stanza dalle pareti arancioni, era molto bella e grande. Aveva anche una finestra che si affacciava al paesaggio serale Newyorchese. 
-Questa casa l'avevamo presa sopratutto perché aveva quattro stanze ed una matrimoniale. Questa è la tua, aspetta solo un attimo.- disse Leo, mentre lui e i suoi fratelli iniziarono a preparare il letto prendendo il cuscino, le lenzuola e le coperte pulite dall'armadio azzurro. Intanto che aspettava, Mikey si mise seduto sulla sedia bianca della sua scrivania di colore giallo mentre accarezzava Klunk che, intanto si era addormentato. Appena finirono Mikey li ringraziò, e dopo che adagiò il suo gatto sul letto, gli abbracciò.
-Vi voglio bene.- aveva sussurrato stringendoli forte, con un enorme sorriso stampato in faccia
-Anche noi te ne vogliamo, e tanto.- rispose dolce, Leo accarezzandogli i capelli mentre gli porse un pigiama della sua misura; aveva una maglia arancione e un pantalone, lungo bianco. Dopo un ultimo saluto, se ne andarono augurandoli buona notte.

Orphan LostDove le storie prendono vita. Scoprilo ora