In gabbia

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Tornarono a casa distrutti e feriti, sia nell'animo che nel corpo mentre loro padre, preoccupato gli accolse, facendoli sedere sul divano, chiedendo cosa fosse accaduto. Appena Leonardo raccontò tutto, Splinter sussultò interdetto.

-Shredder?- disse non potendo credere che Michelangelo fosse un suo allievo

-Lo conosci, papà?- domandò Donnie, cupo mentre curava i fratelli. Era così deluso da se stesso, era stato inutile, non aveva aiutato i suoi fratelli e quel che è peggio, è che Mikey era di nuovo tra le grinfie di quell'essere.

-Si, purtroppo e lo conoscete anche voi ma con un altro nome, ovvero Oroku Saki.- rispose cupamente mentre i tre sussultarono, sconvolti da quella notizia

-Dobbiamo andare a salvare Mikey!- proclamò Raph alzandosi di scatto, fregandosene di chi fosse chi. Suo fratello era in pericolo non poteva starsene con le mani in mano

-Calmo, Raphael. Tutto a tempo debito, per ora è meglio calmarsi ed organizzare un piano.- disse saggio il Sensei, afflitto da quella situazione. Raph serrò i pugni, ignorando il dolore al braccio, non poteva rimanere lì ma sapeva che, agire senza un buon piano li avrebbe condotti certamente ad un'amara sconfitta

-Si, papà. Attaccheremo domani notte.- affermò Leonardo deciso, serrando i pugni mentre i fratelli e Splinter annuivano. Donnie si fece avanti, confrontandosi con la sua famiglia, consigliandoli un buon piano. Doveva rimediare ai suoi errori, doveva essere coraggioso, per poter aiutare suo fratello.

Era notte fonda e mentre Donatello controllava il perimetro, Leonardo e Raphael stesero le due guardie principali, poi, i tre si intrufolarono nelle industrie dalla porta secondaria, senza farsi vedere salirono le scale. Sentirono delle guardie avvicinarsi e si addentrarono nel condotto dell'aria, penetrando, poi fuori dal laboratorio dove, Raph aveva trovato Mikey e forzarono la porta, ritrovandosi nella stanza, avvolti dall'oscurità.

Era tutto così buio e freddo. Sentiva brividi percorrergli tutto il suo corpo mentre il dolore continuava a martellargli la testa, non dandogli un attimo di pace. Era debole e sfinito, perdeva ancora sangue dalle profonde ferite inflettigli e le palpebre gli si facevano pesanti ogni minuto che passava. Sentiva che non c'è l'avrebbe fatta ma non poteva mollare, non ora. Lui doveva tornare dai suoi fratelli. Ad un tratto la porta si aprì e sussultò, chiudendo per un attimo gli occhi, venendo investito da un fascio di luce. Appena gli riaprì notò tre persone ed ingoiò un groppo di saliva, temendo per quello che gli sarebbe accaduto.

-Dov'è?- domandò Raph, spaventato quando Leonardo accese la luce. Non c'era, solo gabbie vuote. Un tonfo e la porta si chiuse di botto, dietro di loro.

-Oh, no!- urlò preoccupato Donnie mentre dava pugni all'enorme barriera metallica che li separava dall'uscita. Erano in gabbia.

-Così siete voi, i figli di Hamato Yoshi.- affermò, cupo una figura nell'ombra facendosi avanti e che, loro riconobbero come Shredder

-Che cos'hai fatto a Mikey?- ringhiò Raphael lanciandosi alla carica, attaccandolo con i suoi Sai ma Shredder le bloccò e con un pugno stese il rosso. Leo e Donnie subito scattarono sul nemico, mettendolo alle strette.

-Yoshi vi ha addestrati bene.. Ma non abbastanza da sconfiggermi.- proclamò affondando le lame nella gamba di Leonardo che urlò di dolore, ma non mollò. Si issò in piedi, le gambe tremolavano ma non poteva permettersi di abbandonare i suoi fratelli e così cercò di restare in piedi, affondando, poi la sua katana nella spalla corazzata di Shredder che, sorpreso indietreggiò, sfilandola. Vide il sangue sulla lama e la rabbia lo impossessò, colpì al volto i due con un calcio facendoli cadere a terra, storditi.

-Ed ora la pagherai.- esclamò furioso verso il leader, stava per dargli il colpo di grazia ma Raph, ripresosi lo attaccò da dietro con i suoi Sai che penetrarono nell'armatura. Li tolse di scatto mentre lui si voltò, dandogli un pugno nello stomaco, si piegò in due dal dolore e Shredder lo colpì con un calcio rotante.

-Certo, Yoshi avrebbe più corpi su cui piangere e questo mi darebbe solo piacere ma, uccidervi ora non mi darebbe alcuna soddisfazione.. Vi userò come cavie.- affermò, ridendo cupamente e gettandoli tutti in una gabbia, per poi andarsene

-Sveglia, forza! Il capo ti vuole vedere.- urlò uno di quei quattro ninja, trascinandolo malamente fuori dalla gabbia e lasciando una macabra scia di sangue sul terreno -Forza, alzati!- esclamò dandogli un calcio. Lui sussultò, prese un profondo respiro e, stringendo i denti, ignorando il dolore si issò sulle sue braccia per poi alzarsi in piedi, ed un po' zoppicando si avviò nella stanza del suo padrone per il quotidiano allenamento.

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