tre

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"Come ti senti?"
Bagnò di nuovo il panno umido, per poi piazzarlo di nuovo sulla fronte del biondino, che era steso sul letto di fianco al moro.
"Un po' meglio," mormorò Federico, chiudendo gli occhi mentre una sensazione di tranquillità e di piacere lo travolse. Il biondino, dopo essersi svegliato quella mattina, si era scusato per tutto quello che era successo ieri sera, o meglio, notte, ma Benjamin gli aveva continuato a ripetere che poteva stare tranquillo, che se ne era già dimenticato. Benjamin aveva già chiamato per la colazione, e ora che aveva mangiato e bevuto, Federico si sentiva molto meglio ed era grato di avere una persona come Benjamin al suo fianco.
"Grazie," mormorò Federico, fermando la mano del moro e stringendola un po'.
Benjamin alzò le sopracciglia confuso.
"Per cosa?" chiese.
"Per non essere andato via quando io avevo bisogno di te," replicò, e questa volta i suoi occhi incontrarono quelli del moro, che rabbrividì non appena li vide luccicare.
"Non devi ringraziarmi, sono qui per questo," affermò, offrendogli un sorriso con le labbra chiuse.
Federico sorrise debolmente, con la testa che gli faceva ancora male.
Passarono un paio di minuti, e il cellulare di Benjamin iniziò a suonare, riempiendo il silenzio della stanza.
Il moro afferrò l'oggetto, vedendo che era semplicemente la sveglia.
"Ti va di andare in spiaggia a provare qualcosa?" chiese il moro, mentre Federico annuì, accettando la proposta.

I due ragazzi, arrivati alla destinazione, scesero dalla macchina e si diressero al loro ombrellone. Decisero che volevano fare un bagno, divertirsi prima del grande evento dei Billboard.
"Dovrei trovarmi una ragazza che mi sopporti e che mi dia la crema solare sulla schiena," scherzò Federico, mentre le mani gentili del moro stendevano il liquido freddo su tutta la superficie della sua pelle. Benjamin scosse la testa, ridendo.
"Fate girare in internet, gente," scherzò il moro, guardando l'obbiettivo della telecamera.
Mentre la loro crema si sarebbe asciugata, i due si stendettero sui loro lettini e lasciarono che il sole dipinse la loro pelle, soprattutto quella del ragazzo moro, che era candida come la neve.

Federico fu svegliato dal suono di una chitarra e dalla voce dell'amico, che gli diceva che dovevano provare qualcosa.
"Che cosa proviamo?" chiese il biondino, ancora un po' assonnato.
"Ti va di provare Eres mía?" chiese il moro, guardandolo attraverso gli occhiali. Federico annuì, e Benjamin iniziò a far danzare le sue dita sulle corde della chitarra, facendo uscire un suono dolce e armonioso.
Dopo aver provato la loro nuova canzone, Federico propose di fare un bagno insieme, e Benjamin, alzandosi dal lettino, corse via fino alla riva, e il biondino lo rincorse mentre una risata uscì dalle sue labbra.
"Sei uno stronzo!"gridò Federico scherzando, mentre Benjamin gli buttò nella sua direzione un getto d'acqua. Il moro rise, finché il biondino non andò sotto l'acqua e lo prese sulle spalle, capovolgendolo all'indietro. Quando il ciuffo bagnato e scompigliato dell'amico riemerse dalle acque, Federico tirò fuori la sua linguaccia, mentre Benjamin, rassegnato, gli fece solo il dito medio.

Nel pomeriggio, per alleviare un po' di tensione per l'evento di quella sera, decisero di visitare questo posto chiamato Wynwood Walls

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paper airplanes; fenji {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora