dieci

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Quella sera, quando erano andati a dormire, Federico aveva chiesto al ragazzo se poteva tenerlo stretto tra le sue braccia, e Benjamin non aveva fatto altro che annuire e fare il grande cucchiaio, mentre le sue braccia avvolgevano i fianchi del biondino e gli trasmetteva calore.
Benjamin aveva provato così tante sensazione mentre teneva stretto il ragazzo di cui era innamorato.
Vederlo così vulnerabile, al limite, gli ha fatto provare una sensazione di protezione verso di lui, come se le sue braccia fossero create per il suo corpo esile. In quel momento, nel bagno, quando lo aveva stretto contro il suo petto, era stato come se una vocina all'angolo della sua testa gli avesse detto che da ora in poi, Benjamin aveva il compito di proteggerlo, di essere il suo angelo custode.
Il moro era stato sveglio tutta la notte pur di sentire quei respiri profondi, mentre tranquillamente il ragazzo si girò fra le sue braccia, arrivando faccia a faccia con il ragazzo più grande.
Le sue labbra erano schiuse, i suoi occhi si muovevano leggermente; sembrava sognare qualcosa di bello, dato che gli angoli della sua bocca erano rivolti verso l'alto in una specie di sorriso.
Federico aveva sussurrato qualcosa, mentre spostò il suo viso un po' più vicino a quello del moro, che sorrise non appena capì che quello che il biondino aveva appena mormorato, era il suo nomo abbreviato.
"Ben," aveva sussurrato.
Benjamins gli baciò la punta del naso, ridacchiando, prima di mormorare:"Sono qui, piccolo,"
Federico, tuttavia, si accoccolò sotto il suo mento, e tutto quello che Benjamin poteva sentire erano i lenti respiri sulla pelle più sensibile del suo collo.
Baciò la punta della sua testa, e annusò piano l'odore dei suoi capelli folti che gli solleticavano il naso e le guancie.
"Ti amo," disse più piano di un sussurro. "Ti amo da impazzire," aggiunse, strofinando la propria pelle con la chioma bionda di Federico.
"E tu non provi le stesse cose," Benjamin chiuse gli occhi, pensando alle poche possibilità di Federico che possa ricambiare. Come sarebbe la vita se loro due fossero qualcosa di più che semplici amici?
Che cosa direbbero i suoi genitori? Suo fratello? La madre di Federico?
Che cosa penserebbero le loro ammiratrici se i due ragazzi annunciassero la loro relazione al pubblico? Li abbandonerebbero? O resterebbero a sostenerli?
Queste erano troppe domande a cui il ragazzo non aveva risposta, ma l'unica risposta che lui voleva sapere era: Federico è innamorato di lui?

"Sveglia dormiglione,"
Sbattè piano la seta del cuscino contro la schiena del biondino, che mugulò qualcosa di incomprensibile e si voltò verso l'altro lato del letto comodo.
Benjamin tirò giù le coperte fino a farle scendere giù per la fine del letto, e iniziò a fargli il solletico ai lati del suo addome.
"Sveglia ho detto," ridacchiò il moro, mentre Federico cominciò a dimenarsi dalla presa del ragazzo più grande.
Federico iniziò a ridere, prima di dire tra respiri affannati: "Ben, ti prego, smettila,"
Benjamin, notando che adesso il biondino era completamente sveglio e seduto sulle coperte, mollò la presa e lasciò cadere le sue braccia lungo i fianchi.
"Abbiamo un concerto questa sera, e dobbiamo andare a Bologna," spiegò con una piccola smorfia. Federico sospirò, scendendo giù dal letto e recarsi in bagno.
"Siamo a Cattolica questa sera, giusto?" chiese il ragazzo più piccolo urlando, le parole si capivano a fatica a causa del dentifricio e dal rumore dello spazzolino elettrico.
"Esatto, proprio così," disse, raggiungendo il ragazzo e affacciarsi alla porta. "Sai che è vicino al mare?" domandò, alzando un po' il sopracciglio.
"Certo che lo so," affermò Federico, sputando nel lavandino e sciacquarsi la bocca con un bicchiere di acqua. "Perché me lo chiedi?"
"Ho fatto una cosa," disse compiaciuto, avvicinandosi al lavandino.
Federico sembrò confuso, e anche un tantino preoccupato dal sorrisino presente sul volto dell'amico.
"Che cosa?" chiese leggermente confuso.
"Ho prenotato una camera hotel vicino al mare. In verità, è più una casetta. Lontano da tutto e da tutti. Solo tu ed io," affermò, incrociando le braccia al petto. "E ovviamente Mucchino," aggiunse, come se fosse un ripensamento.
Il biondino scoppiò a ridere, ma quando si accorse che Benjamin era totalmente serio sulla questione, chiese:"Sei serio?"
"Serissimo," replicò, con un piccolo ghigno presente sulle sue labbra. "Ho pensato che avevi bisogno di distaccarti un po' dalla vita reale e vivere la tua vita normalmente. Niente internet, niente cellulare. Prendila come una piccola vacanza," continuò il moro, mettendo le mani sulle spalle.
"Ringraziami più tardi," affermò, prima di lasciare un Federico contento in bagno.

paper airplanes; fenji {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora