Tre anni dopo.
"Adele! Arizona! Venite quà! Dove state scappando!"
Benjamin rincorse le due bambine, Adele, tre anni, e Arizona, cinque anni. Adele, anche se era più piccola della sorella, sembrava quella più matura e tranquilla delle due; mentre Arizona, era una bambina socievole e si stancava non molto facilmente. La bambina più piccola corse via dall braccia accoglienti e aperte del padre, corse verso l'altro, che li guardava sorridendo.
"Non disturbare papà a fare il barbecue," disse Benjamin con una voce infantile, che si faceva ai bambini. Adele gli fece un sorriso a trentadue denti, quando Arizona tirò la maglietta del moro, volendo attirare la sua attenzione.
"Arizona, attenta che ti prendo!" esclamò, facendo una voce rauca e grossa. Federico rise ai comportamenti di suo marito, mentre girò uno degli hamburger che stava cuocendo. Si erano trasferiti da poco in una cittadina piccolina degli Stati Uniti, e ora viveano meglio di prima.
"Forza Adele, vai a giocare con la tua sorellona," incitò Federico, facendo un piccolo cenno della testa verso suo marito e la bambina più grande.
La bambina corse verso la sorella ridendo, e finalmente i due uomini erano da soli. "Ciao, biondo," flirtò Benjamin, mettendo una mano su un fianco dell'altro.
"Ciao, moro," replicò Federico, e girò velocemente il viso per poter incontrare le labbra di suo marito. I due si baciarono teneramente, fieri della loro famiglia, finché non sentirono due paia di occhi puntati su di loro e un coro disgustato.
"Guarda Ari, fanno le cosacce brutte!" esclamò Adele. Arizona fece una faccia disgustata, e i due genitori risero.
"Tre, due, uno, vi prendo!" esclamò, rincorrendo le due bambine, che scapparono via ridendo. Federico guardò la sua famiglia; tre anni fa, non avrebbe mai immaginato di essere qui, in una casa, con suo marito e due figlie. Tre anni fa, non si aspettava nulla di tutto questo, ma si sá, la vita a volte può essere imprevedibile.
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Studio del dr. Gray
Qualcuno bussò alla porta del suo studio. "Come in!" disse con un accento americano. La sua segretaria entrò dentro la stanza, e fra le mani teneva una piccola lettera.
"It's for you, doctor," gli allungò la lettera, e Aaron inarcò le sopracciglia. Con un cenno della mano mandó via la donna, per poter stare da solo. Non appena aprì la lettera, i suoi occhi si illuminarono, e un sorriso si dipinse sul suo volto.
Salve, dottor Aaron Gray,
So che forse la potrei disturbare, ma volevo mandarle questa lettera. Sono Benjamin Mascolo, tre anni fa ha operato mio marito Federico a un melanoma al quarto stadio nel cervello. Forse lei non si ricorda di me, ma io mi ricordo molto bene di lei, e non la scorderò mai.
Lei ha salvato la vita di mio marito.
Lei ha dato un'opportunità a mio marito di vivere. Di vivere con me. So che non è italiano, ma spero vivamente che lei capisca quello che sto scrivendo, perché tengo moltissimo che lei capisca quello che sto per dirle.
La voglio ringraziare di tutto quello che ha fatto.
Senza di lei, io e Federico non ci saremmo mai sposati, o vivere insieme e trasferirci. Senza di lei non avremmo delle figlie; delle stupende, bellissime figlie. Si chiamano Adele e Arizona, sono stupende; loro sono felici di avere due padri come noi, non si lamentano affatto di non avere una madre, ma sono grate di avere due padri.
Credono di essere speciali, perché loro hanno due padri mentre le altre bambine no.
E per questo sono felice; si sentono speciali.
Questo tumore che lei ha guarito, ha avvicinato me e Federico, anche se non era lo scopo della malattia stessa; lui si era reso conto che nella vita non è tutto bianco o nero, non c'è solo la vita e la morte. Per lui io sono il colore nella sua vita, il sole durante una tempesta, e lui è tutto quello di cui ho bisogno.
Mi dispiace tagliare qui la lettera, vorrei scriverle milioni di lettere per dirle quanto la ringrazio, ma ora qui sotto la mia sedia c'è Adele, la più piccola, che vuole andare a giocare a pallone con papà e la sorella.
Sono molto felice, e se lei non avesse mai operato mio marito, lui non sarebbe mai stato qui, sulla soglia della porta a guardarmi col suo solito sorriso innamorato.
Grazie di tutto.
Spero che lei stia bene,Benjamin
THE END
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paper airplanes; fenji {completa}
FanfictionIl cuore si innamora di chi gli pare, e a volte, può essere la cosa più bella che ci sia mai capitata. [Dalla storia; capitolo venticinque] "No," lo interruppe, serio. "Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata in tutta la mia vita. Quando sei...