dodici

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Le sue labbra volarono libere sulla pelle tesa del moro, come se fossero un uccello che esplorava nuovi territori. Un mugolio uscì dalle labbra sottili del ragazzo a cavalcioni di Federico, che strinse la presa attorno al suo collo.
Il biondino lasciò teneri baci sulla pelle sensibile e candida del suo collo, facendo gemire silenziosamente Benjamin, che inarcò il collo e lo spinse all'indietro, dando più spazio per Federico su cui lavorare.
Il più piccolo afferrò le estremità della sottile maglietta che copriva pelle inesplorata, e con l'approvazione del moro, la tolse velocemente e la tirò dietro di loro, in un angolo della stanza d'albergo.
"Fede," si lamentò il più grande. Federico lo ignorò, mordendo più prepotentemente una parte del suo collo, sapendo sicuramente che la mattina dopo ci sarebbe stato un enorme livido. Passò una mano sul suo petto, iniziando dalla clavicola e finendo fino all'inizio dei suoi pantaloni del pigiama. Non toccava la sua pelle, semplicemente la sfiorava, e da ogni dove spuntava della pelle d'oca.
Benjamin, impaziente, spinse in avanti i fianchi, cercando in qualche modo qualche frizione tra di lui e la mano del biondino.
"Non così in fretta," mormorò all'orecchio, mordendogli il lobo in modo sensuale.
Il moro lasciò che un gemito gutturale lacerasse la sua gola, spingendo sempre di più la sua intimità contro il viso di Federico.
Il più piccolo rimpiazzò la sua mano con le sue labbra, scendendo verso il basso, e qualche volta la sua lingua sfiorava pelle contratta.
L'unico rumore che si poteva sentire erano gli affanni del più grande, che aspettava impaziente la prossima mossa del più piccolo, che stava ancora lavorando con la sua bocca sul suo addome.
"Sei molto impaziente, vedo," sussurrò, spaccando il silenzio. Benjamin mugulò qualcosa come risposta, prima di gemire il nome del ragazzo sopra di lui, che all'improvviso strette il cavallo delle sue gambe.
"Fede," sospirò, afferrando il suo polso. "Ti prego," lo implorò, penetrandogli gli occhi con uno sguardo di ghiaccio.
Federico fu il primo a distogliere lo sguardo, e con un gesto veloce delle dita, sfilò i pantaloni e i boxer del moro giù per le sue gambe tremanti.
"Fede-"
Tutto quello che Benjamin doveva dire in quel momento, fu rimpiazzato da un lungo e rumoroso gemito di piacere, non appena sentì le labbra di Federico collegarsi con se stesso.
Le sue gambe in qualche modo iniziarono a tremare ancora di più, e le legò attorno alla testa del più piccolo, tenendo una mano tra i suoi capelli.
"Oddio," sospirò, sentendo il suo intero corpo rilassarsi e contrarsi pochi secondi dopo. Benjamin spinse di nuovo i suoi fianchi contro il viso del biondo, e quando egli aveva finito, si mise a cavalcioni sopra di lui.
"Girati," comandò, guardandolo con un ghigno malefico. Il moro fece quello che gli aveva detto, e sotto la presa del più piccolo si girò a pancia in giù.
"Bravo ragazzo," gli sussurrò all'orecchio, prima di spingere sé stesso dentro al più grande, che rilasciò un gemito di sorpresa e piacere.
E l'unica cosa che Benjamin fece quella notte era tremare, gemire e mugulare sotto le braccia di Federico.

Benjamin si svegliò lentamente, sentendo ogni muscolo delle sue gambe e addome dolere. Si mosse lentamente; prima la testa, verso destra, e poi verso sinistra, accorgendosi che non era da solo nel letto.
Il corpo addormentato di Federico era steso a pancia in giù, con le braccia spalancate che tenevano stretto il cuscino sotto il suo viso.
E poi, come un uragano, i ricordi della sera prima lo travolsero. Si ricordò tutto quello che era successo: ogni singolo particolare, ogni tocco, ogni respiro, ogni gemito, ogni sguardo.
Si ricordava come Federico lo aveva guardato da sopra di lui, quando un piccolo sorriso gli si dipinse su quelle labbra che aveva avuto l'occasione di baciare.
Ma poi, si ricordava che tutto questo fu uno sbaglio, commesso da entrambi.
Federico era il più ubriaco fra i due, e non aveva abbastanza lucidità per poter fermare le sue azioni, mentre Benjamin? Lui era lucido per tutto il tempo, per questo si ricordava ogni singola cosa che era successa la notte prima.
E improvvisamente, sensi di colpa lo iniziarono a mangiare vivo; si era approfittato di Federico. Come poteva aver fatto una cosa del genere?
Doveva fermarsi, fermare Federico. Il sesso della notte prima non doveva succedere, e quando il biondino si sveglierà più tardi, sarà in quel momento in cui lui si alzerà da letto, e dirà addio al suo migliore amico.
Come poteva essere stato così stupido?
Con cautela e gentilezza, si alzò dal letto, prese le sue cose, e lasciò la stanza, e in un sussuro disse:"Mi dispiace tanto, Federico."





A/N: HazzaPerfectWithLouh mi ha obbligata ad aggiornare a mezzanotte lol. Quindi ecco qui il nuovo capitolo. Ditemi cosa ne pensate e secondo voi cosa cambierà nei prossimi capitoli ;)

paper airplanes; fenji {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora