tredici

2.6K 222 5
                                    

"Perché non c'eri quando mi sono svegliato?"
Benjamin sobbalzò nel sentire la voce ancora impastata dal sonno di Federico alle sue spalle.
"Io...avevo fame e non ti ho voluto svegliare," mentì, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi quando si voltò verso di lui.
Federico si stropicciò gli occhi e sbadigliò.
"Mi hai preparato qualcosa?" chiese.
Quando Benjamin sentì il tono calmo e indifferente del biondino, fu allora che alzò lo sguardo per guardare i suoi occhi circondati da enormi occhiaie.
"Non sapevo quando ti saresti svegliato," mentì di nuovo, preparando nuovamente un altro panino uguale al suo.
Federico si sedette su una sedia vicino all'isola della cucina, e appoggiò la sua guancia contro il marmo freddo.
"Non ho dormito questa notte," sbadigliò.
Benjamin era confuso; possibile che Federico non si ricordava nulla di quello che era successo la scorsa notte?
"Non ti ricordi niente di ieri sera?" chiese sospetto, avvicinando un piatto vicino al naso del più piccolo.
"Perché? È succeso qualcosa?" chiese, alzando il viso. Il moro fu incontrato da uno sguardo curioso, e quando si accorse che lui non stava davvero mentendo, scosse la testa.
Lui non è innamorato di me. Non farò l'errore di dirgli cosa è successo ieri sera.
"No, non è successo niente," rispose lentamente.
Federico fu confuso dalla sua risposta, così aggiunse con un sorriso:"Non volevo che tu ti ricordassi che tu mi hai battuto a braccio di ferro."
Il biondino rise amaramente, mordendo un pezzo del suo panino.
"Già probabilmente sono il più forte dei due," scherzò.
In verità, al moro non gliene fregava nulla di quella stupida perdita a braccio di ferro, gli importava di più la probabilità perdita del suo migliore amico.

La seconda serata dei Coca-Cola Summer Festival era andata alla grande, ma Benjamin era distratto, distaccato. L'unica cosa a cui pensava erano gli eventi della sera prima; quasi riusciva a sentire ancora le sue labbra sul suo collo, sul suo petto o sul suo addome. Al solo pensiero rabbrividì.
"Che ti passa per la testa?"
Si voltò verso il biondino, che aveva lo sguardo curioso puntato su di lui. I suoi occhi brillavano, e Benjamin non riusciva ancora a capire perché lui non si ricordava nulla.
"Nulla," mentì, scossando la testa e distogliendo lo sguardo.
Sto solo pensando a quanto ti amo. Ma tu non provi le stesse cose.
"Bugiardo," disse con un sorriso, spingendolo con il gomito.
"Non ho nulla per la testa! Non sto mentendo!" esclamò. Il suo tono sembrò più serio del previsto, e Federico diventò improvvisamente serio, diventando preoccupato.
"Tutto okay?" chiese confuso dall'esplosione di Benjamin.
"Sì, scusami è che..." borbottò, passandosi una mano fra i capelli.
"Ho capito," lo interruppe il più piccolo, posando una mano gentilmente sulla sua spalla. "Ti piace una e lei ti ha rifiutata," continuò con un sorriso compiaciuto.
Benjamin spalancò gli occhi, non credendo alle parole dell'amico.
"Cosa? Io...no, non mi piace nessuno," disse, scossando la testa. Apparte te. Io sono innamorato di te.
"Se lo dici tu," scosse le spalle e si alzò dalla sedia. "Ti va se domani festeggiamo? Sia...per i Coca-Cola e il resto..." propose, prima di uscire dalla stanza.
Benjamin lo guardò. Cosa sarebbe successo se si fossero ubriacati di nuovo? Sarebbero finiti di nuovo a letto? Per poi cosa, dimenticarsi tutto e andare avanti come se niente fosse successo?
Per lui, sebbene significasse perdere il suo migliore amico, voleva che Federico sapesse cos'era successo. Voleva sapere la sua reazione a quella notte. Voleva sapere cosa provava verso di lui, se lo amava oppure no.
E lui, continuava a immaginare come sarebbero stati se fossero stati una coppia?
Forse, diventare il suo migliore amico e cadere ai suoi piedi così facilmente era stato un errore.
"Certo, va benissimo per me," rispose.
Eppure, conoscere Federico è uno sbaglio che rifarebbe ancora e ancora.

paper airplanes; fenji {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora