Capitolo 49

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POV's ELE
L:"Ehi, Ele tutto bene?"
IO:"Si sì, tutto benissimo"

Detto ciò comincio ad arruffargli un po' i capelli facendolo sorridere. Ma, stranamente, non parla. Non è proprio da lui.

IO:"Ehi ehi. Tutto ok? Sei strano"

POV's LEO
E:"Ehi ehi. Tutto ok? Sei strano"

Questa domanda. Adesso no. Per favore.

IO:"No, non preoccuparti. È che sono molto stanco per il viaggio e mi fa leggermente male la testa"
E:"Capisco, allora è meglio che ti lasci riposare"

La verità è che no. Le cose non vanno per niente bene. Niente è apposto. Non sto affatto bene. Non mi piace vedere la mia Ele sempre piena di vita così triste.

POV's ELE
Siamo appena atterrati.

Dato che sono le tre del pomeriggio ognuno di noi torna nelle loro rispettive case. Appena arrivo a casa mia mi ritrovo a abbracciata a Vero. Mi è mancata, troppo. Dopo aver salutato anche i miei genitori scappo in camera mia. Mi butto subito sul mio letto, il tempo di mettermi comoda e già dormo come un angioletto, anche se russa come un maiale. Il mio amatissimo letto, ah quanto mi è mancato. Comunque, sì, mi piace dormire...

****

Il giorno successivo mi alzo alle sette circa e mi preparo. Dopo aver fatto colazione torno in camera mia e prendo il mio cellulare, le cuffiette e lo zaino e vado a scuola. Mentre cammino con le cuffiette nelle orecchie parte "All of me" di John Legend. Ah, quanto amo questa canzone. Ogni volta che l'ascolto mi vengono i brividi.

Mentre cammino sfoglio la galleria sul mio cellulare e quasi senza accorgermene arrivo alle foto di quest'estate, scattate a Londra. 9 agosto 2015, Dio quanto mi sono divertita quel giorno!

(flashback)

L:"Dai Ele, non dirmi che hai paura"
IO:"Invece ho molta paura.."

A quel punto il ragazzo dagli occhi color cioccolato mi solleva e mi porta a mo' di sposa sul "famoso" bus inglese a due piani. Giusto per farmi sentire meglio ci sediamo anche sul piano superiore anche se io soffro di vertigini. Una cosa da niente quindi...

Una volta finito il giro turistico ci guardiamo tutti e due. Io cerco di guadarlo male e cerco di assumere un'espressione il più possibile impermalita e mi volto dalla parte opposta facendo finta di essere arrabbiata.

L:"Eleonora Gaggero" mi chiama Leo con tono divertito e dandomi due colpetti sulla spalla destra "non sei per niente una brava attrice sai?"

D'un tratto sento le sue mani che afferrano la mia vita, dopodiché salgono per poi iniziare a farmi il solletico.

IO:"Cecchi sei impossibile!" detto ciò comincio a ridere come una matta nella speranza che lui si arrenda. Ma, ahimè, non succede affatto.

IO:"Mollami daii" non succede niente, continua a torturarmi.   

All'improvviso si blocca e comincia a guardarmi intensamente negli occhi, dopodiché sfiora le mie labbra facendomi l'occhiolino. Rimango sorpresa, non so da cosa, forse dal gesto che ha appena fatto.

Lui mi tratta come se fossi la sua sorellina, mi difende sempre ed è sempre al mio fianco quando sono in difficoltà; dopotutto non posso negare che questo ragazzo ha uno strano effetto su di me. Ogni volta che lui mi sta accanto provo qualcosa che non so spiegare, a volte arrossisco, sento come dei brividi e, anche se può sembrare banale, sento le farfalle nello stomaco.

Dato che Bea e Saul sono a pranzo fuori, decidiamo di ordinare da mangiare e pranzare al parco. Quando finalmente il cibo è pronto, apro la busta e tiro fuori due hamburger giganti, due porzioni di patatine fritte e due lattine di coca-cola.

L:"Buon appetito"
IO:"Anche a te" detto ciò ognuno di noi comincia a mangiare il proprio pranzo.

Finiamo di magiare ma nessuno di noi ha ancora aperto bocca, inizio a non sopportare più questo silenzio ma non ho la minima idea di come iniziare il discorso.

L:"Inizia a tirare vento, speriamo non piova"

Inizio a guardare il cielo che si è fatto grigio e dopo poco delle gocce cominciano a bagnare la mia mano.

IO:"Come non detto..."

Leo si alza e mi tende la mano.

L:"Vieni su, andiamo al riparo"
IO:"C-certo" rispondo con voce tremante mentre la mia mano sfiora la sua. Nonostante stiamo insieme da tanto ormai, mi fa sempre uno strano effetto tenerlo per mano, mi provoca come un brivido.

Siamo da ormai un'ora dentro un bar nella speranza che smetta di piovere. In realtà non sento la tensione che sentivo prima opprimermi, anzi sono piuttosto rilassata.

Dopo circa mezz'ora smette di piovere ma a noi non interessa molto. Nel frattempo ci hanno raggiunti Bea e Saul e abbiamo cominciato a raccontarci tutte le nostre più grandi figuracce. Sto ridendo come una matta perché la maggior delle figuracce di Leo le abbiamo fatte insieme e quindi nella mia mente riaffiorano un sacco di ricordi.

(fine flashback)

Continuo a camminare con le cuffiette nelle orecchie mentre riguardo le foto e penso a tutto quello che è successo fino ad oggi. Mi sembra tutto così incredibile, mi sembra di vivere una favola..

Alex&Co. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora