Capitolo 9

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Ran e Sonoko stavano andando a scuola. Conan quel giorno entrava un po' più tardi quindi sarebbe andato da solo dopo.

Sonoko era molto contenta quella mattina perché aveva trovato del cioccolato insieme ad un mazzo di fiori che le aveva mandato Makoto.

L'aveva raccontato a Ran tutta quanta felice e saltellante. Ran le aveva sorriso e le aveva fatto i complimenti per quel meraviglioso regalo.

Sembrava più tranquilla quella mattina. Sembrava che stesse soffrendo di meno.

Per questo Sonoko aveva pensato che Shinichi l'avesse chiamata.

-Ti ha chiamato Shinichi, vero? E che ti ha detto?-

Il sorriso di Ran sparì in due nano secondi dal suo volto. Sonoko ancora sorrideva in attesa di una risposta. Stavolta non c'aveva azzeccato per niente.

-No, non mi ha chiamata Shinichi-

Sonoko si mise una mano davanti la bocca come a volersi rimangiare la domanda che le aveva fatto.

-Ran, io..-

-Non preoccuparti! Sto bene!-

La guardò facendole un grande sorriso. Ma aveva le ciglia che luccicavano. E quello bastava a dimostrare che in realtà non stava affatto bene.

Sonoko non le chiese più niente ed entrarono insieme in classe. Tutti i ragazzi davano qualcosa di carino alle ragazze a cui volevano bene o che amavano.

E le ragazze ringraziavano loro sorridenti e fiere dei loro regali. Chi aveva del cioccolato, chi delle rose, chi altri mazzi di fiori.

Si girò intorno per guardare i loro volti felici e notò una ragazza che stringeva fra le mani un sacchetto di caramelle alla menta.

Subito le venne da piangere e scappò fuori dalla classe sotto gli occhi di tutti. Sonoko subito mise a tacere le voci in classe e corse dall'amica che si era chiusa in bagno.

Sonoko bussò più di una volta dicendo a Ran di uscire e di parlarne insieme. Ma Ran non ne voleva proprio sapere.

Quella scena le aveva fatto ricordare il Whity Day dell'anno prima. Shinichi le aveva regalato le stesse caramelle in modo che le facessero bene alla gola dato che era raffreddata.

-Ran, lo so che è difficile ma, ti prego, esci di lì. Ci cercheranno i professori fra poco-

-Vai in classe o verrai sgridata anche tu-

-Non m'interessa affatto! Non ti lascio lì dentro a piangere. Dov'è finita la ragazza di stamattina che anche se soffriva sorrideva lo stesso?-

-Sonoko io c'ho provato! Ce l'ho messa tutta ma non ci riesco! Non riesco a fare quella forte, non ci riesco più!!-

Ran si mise a gridare dal bagno facendo spaventare Sonoko.

-Ran, ti stai arrendendo?-

-Mi sono già arresa-

Sonoko non ebbe neanche il tempo di rispondere che il cellulare di Ran iniziò a squillare rimbombando per tutto il bagno.

Ran prese il cellulare in mano e guardò il display. Il nome che spuntava era quello si Shinichi. Perchè la stava chiamando?

-Ran, chi è? Non rispondi?-

-Sonoko, è Shinichi-

-Rispondi, dai!-

Ran guardò ancora un pò indecisa il cellulare. Aveva paura che l'avesse chiamata solo per trattarla come quella sera passata. Ma infine decise di rispondere sperando in meglio.

Si schiarì la voce prima per non fargli capire che aveva pianto.

-Pronto?-

-Ran, sono io. Come va lì? Pensavo non mi rispondessi durante le lezioni. Oppure non sei andata a scuola?-

-Non sei costretto a chiamarmi. Non sentirti obbligato a farlo-

Sonoko che stava ascoltando tutta la discussione tenendo le orecchie incollate alla porta del wc, sobbalzò non appena sentì le parole di Ran.

-Cosa? Io non mi sento affatto obbligato. Lo sai, non sono mai stato il tipo che fa quello che non vuole-

-Allora cosa vuoi? Perché mi hai chiamata? Così non mi aiuti-

-Ran, io volevo solo sentire come stavi. Non mi piace sentirti piangere, lo sai-

Ran si toccò il viso con una mano. Non stava piangendo. Perché lui diceva in quel modo?

-Non sto piangendo-

-Lo hai fatto. Senti, è vero, non ti amo più. Non ho avuto il coraggio di dirtelo in faccia quella sera perché non riuscivo a sopportare la tua espressione. Ma questo non vuol dire che ogni tanto non ti possa chiamare. Come conoscente-

-Fantastico! Sono passata da estranea a conoscente! Ma davvero non capisci? Non dovevi chiamarmi per dirmi questo. Mi hai solamente peggiorato la giornata...-

Stava piangendo al telefono. Era riuscita a trattenersi per buona parte della telefonata ma doveva crollare. Ne sentiva il disperato bisogno.

-...ho bisogno di te..-

Sonoko avrebbe voluto entrare e abbracciarla forte. Ma Ran non aveva ancora aperto. Stava rannicchiata sul pavimento del bagno con la testa appoggiata al muro.

Voleva solo piangere e capire quanto tutto facesse schifo. Forse quello che aveva detto a Conan non era vero. Forse provava del rancore verso Shinichi.

Magari era rabbia più che altro. Rabbia per non aver avuto una spiegazione. Rabbia per il modo in cui era stata trattata.

Rabbia con se stessa perché continuava ad amarlo come fosse l'unico uomo sulla faccia della terra.

-Ran, perdonami, non mi odiare-

-È questo il problema. Non riesco ad odiarti...ti chiedo scusa, Shinichi-

Riagganciò la telefonata ed uscì dal bagno vedendo Sonoko alzata ad aspettarla con aria molto preoccupata.

La karateka si avvicinò al lavandino e si sciacquò il viso per levare tutte le tracce delle lacrime.

-Ran..-

-Sto bene, andiamo in classe. Saranno preoccupati-

Ran sorrise e tornò in classe ridendo con Sonoko. Ovviamente l'amica le resse il gioco ma non stava così bene da ridere di gusto.

L'avevano fatto solo per non attirare troppo l'attenzione o subito tutti sarebbero andati a chiedere cosa era successo.

E Ran non aveva voglia di parlare con nessuno in quel momento. Finite le lezioni passò a prendere Conan che era già fuori ad aspettarla.

Con sua grande sorpresa la vide ridere felice. Ma aveva parlato con lei solo qualche ora prima e sapeva che in realtà l'anima di Ran urlava di dolore.

Arrivati a casa Conan andò da Ran in cucina e gli diede una scatola di cioccolatini con un'orchidea sopra.

-Questo è il mio regalo. Ran significa orchidea d'altronde-

Ran sorrise contenta e gli diede un bacio sulla guancia facendolo arrossire. Quel sorriso era sorto spontaneo. Era vero.

E quello era il regalo più bello che quel giorno Conan le poteva fare.

~Un'ultima Volta E Altre Mille~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora