Capitolo 14

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Yukiko era tornata a casa e Shinichi aveva ancora il suo corpo, quindi, dovevano aspettare un po' prima di andare da Ran.

Il dottore Agasa aveva finito di occuparsi delle finta sepoltura di Shinichi. Avevano dovuto pensare anche a questo se volevano che la recita continuasse. Sicuramente Ran e gli altri avrebbero voluto andare a trovarlo.

Ai era tornata da poco quella mattina. Il pericolo con gli uomini in nero era per il momento scampato. Al ritorno aveva trovato uno Shinichi piuttosto silenzioso e freddo. 

Yukiko l'aveva accolta bene ma le si leggeva in faccia la preoccupazione per il figlio che stava giù in laboratorio da solo.

Yukiko si mise la sua solita tuta rossa di pelle con l'intenzione di andare a trovare un'amica ma si sentì un urlo provenire dal piano inferiore.

Il dottore e Yukiko corsero giù mentre Ai, che già sapeva riconoscere perfettamente quel tipo di urlo e sapeva a cosa era dovuto, restò lì dov'era.

Shinichi era tornato nel corpo di Conan Edogawa. La madre gli prese i vestiti e glieli passò. Quando finì di vestirsi andò dalla madre che lo aspettava sulla motocicletta.

Andarono subito a casa Mouri. Ran non usciva ancora dalla sua stanza ma quando sentì una motocicletta fermarsi sotto casa sua si affacciò per vedere chi fosse.

Non appena vide Conan e Yukiko uscì dalla sua stanza e li aspettò in salone. Kogoro era uscito quella mattina per lavoro quindi era sola.

Aprì subito la porta di casa e abbracciò Conan. Scoppiò immediatamente in un pianto disperato.

Era difficile per lui vederla in quello stato. Guardò la madre che gli fece un sorriso così malinconico.

Yukiko fece alzare Ran e la strinse a sé proprio come una mamma. Poi si sedettero tutti sul divano.

-Ran, sono venuta per chiederti un favore-

-Dimmi... -

-Io devo tornare a Los Angeles ma ho bisogno di qualcuno che vada a trovare Shinichi ogni tanto. So che ti sto chiedendo tanto. Accetta solo se te la senti-

Ran si passò una mano fra i capelli e sospirò. Shinichi osservava ogni suo singolo movimento per capire cosa stesse provando in quel momento.

Ogni tanto Yukiko lanciava qualche occhiata al figlio e viceversa.

-Yukiko, lo avrei fatto anche se non me lo avessi chiesto. È l'unico mio modo per sentirlo ancora vicino... Forse-

Yukiko le sorrise dolcemente e restò un pochino lì.  Dopodiché saluto sia lei che Conan e andò via.

-Conan, fermati a guardarmi un attimo-

Shinichi la fissò senza capire cosa volesse dire quella richiesta.

-Cosa vedi? Sei sempre stato un bambino così sveglio...rispondimi sinceramente-

-Ti manca, vero Ran?-

Fece un sorriso ironico e si alzò dal divano per andare verso la finestra. Indicò il cielo e guardò Conan.

-Adesso c'è il sole e non si vedono. Ma sicuramente tu conosci Altair e Vega, vero? Si amano così tanto ma si possono vedere una sola volta l'anno. Non le invidiavo affatto. Anche se Shinichi non era mai qui con me,  lo vedevo più di una volta l'anno. Adesso vorrei essere proprio come quelle due stelle. Pagherei per vederlo anche una sola volta l'anno. Per sfiorare il suo viso, perdermi nel blu dei suoi occhi...-

Aprì la porta della sua stanza e presa la loro foto che teneva sulla scrivania. Si mise a ridere, sembrava divertita. Eppure Shinichi vedeva così bene quel dolore e quella tristezza nei suoi occhi.

-Tu non l'hai conosciuto benissimo. Hai soltanto sette anni del resto-

Iniziò ad accarezzare il viso di Shinichi tramite la fotografia come se lo stesse toccando veramente. Ma la loro distanza non era ostacolata solo da quel vetro e lei lo sapeva benissimo.

-Conan, vieni qui. Ho voglia di parlare di lui con qualcuno...se piango non farci caso, okay?-

Conan annuì abbassando gli occhi e andò a sedersi sul lettino di Ran.

-Sai, lui arrivava sempre senza preavviso. Mi faceva morire dal ridere quando assumeva certi atteggiamenti. Ridendo, gli dicevo di togliersi quei vestiti da fighetto che tanto non avrebbe fatto colpo su nessuno...esclusa me. Riusciva sempre a fare colpo su di me, qualsiasi cosa dicesse o facesse. Per farmi cadere ai suoi piedi gli bastava guardarmi. Tutto il resto non serviva...gli bastava semplicemente essere se stesso. Mi manca...troppo...-

Sorrideva mentre parlava di lui ma piangeva pure. Si alzó in piedi sul letto, le si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia.

Ran restò sorpresa da quel gesto. Conan non l'aveva mai fatto. Poi la lasciò solo nella sua stanza ed uscì un po' per schiarirsi le idee.

Ran non voleva vedere nessuno. Si alzò dal letto e chiuse a chiave la porta della sua stanza. Si prese dei libri da leggere, dei cd da guardare.

Qualche filmato che ritraeva loro da bambini in qualche gita. Aspettava che un pensiero diverso da quello di Shinichi passasse per la sua testa.

Più pensava alla morte di Shinichi,  più la trovava una cosa inaccettabile. Come poteva essere successo, come aveva potuto perderlo così? Voleva vedere il suo sorriso...lo voleva davvero tanto.

E avrebbe fatto la qualunque. Si vestì con le prime cose che trovò nell'armadio ed uscì casa per andare in riva al mare.

Era l'unica soluzione che le rimaneva. Se morire avesse significato rivederlo, allora era pronta a farlo.

Guardò il cielo che iniziava a diventare scuro e le prime stelle spuntare. Altair, Vega e Deneb si vedevano benissimo.

Quando arrivò al mare si fermò a guardarlo. Era uno spettacolo meraviglioso...tutto avrebbe avuto fine in un posto fantastico. Lo avrebbe raggiunto grazie alle onde del mare che scorre lento nel suo movimento.

~Un'ultima Volta E Altre Mille~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora