Quel pomeriggio, Shinichi, era stato chiamato da Ai che gli diceva di andare subito da lei che aveva una questione importante da dirgli.
Lui smise subito di leggere un libro e prese lo skate per andare da lei. Appena arrivò lì ansimante corse giù in laboratorio.
-Haibara! Eccomi...che è successo..?-
-Shinichi, la macchina di Gin davanti casa tua! Ieri sera verso mezzanotte!! Ti prego portami via di qui, ho paura! Avranno sicuramente scoperto che sei ancora vivo! Ci troveranno!-
Ai si era già appoggiata piangendo sulla spalla del detective. Lui, sconvolto, la prese dalle spalle e la guardò dritto negli occhi.
-Allora, stai calma! Sei sicura che fossero loro?-
-Si, ho visto Vodka! Non credo siano scesi dalla macchina. Ma sono stati più di un'ora fermi lì. Sanno che sei vivo, ne sono certa! Quello è l'ultimo posto che mi hanno mandato a controllare. Troveranno anche me!-
Shinichi la fece sedere e le diede un bicchiere d'acqua. Agitarsi non sarebbe servito a nulla. Avrebbe solo peggiorato le cose.
-Allora, in base a quello che mi hai raccontato, sono sicuro che loro non sappiano che mi sono rimpicciolito. E questo è a mio vantaggio. Riguardo te, devi andare via di qui. Sono sicuro che con i loro mezzi riusciranno a scoprire che il dottore Agasa è un mio grande amico e lo cercheranno. Quindi potrebbero trovarti. Andrai da Heiji per qualche giorno. Lo chiamerò io-
-E il dottore? Lo uccideranno se verranno qui! Non posso lasciarlo morire!-
Shinichi ai mise a girovagare per la stanza pensando ad una soluzione. Quello che diceva la giovane scienziata era vero. Lo avrebbero fatto fuori.
Si fermò di colpo al centro della stanza col terrore dipinto negli occhi. Ai lo notò e gli si avvicinò.
-Che hai?-
-Ran! Scopriranno che anche lei è molto vicina a me e l'andranno a cercare!-
Shinichi era sempre stato uno che manteneva il proverbiale "sangue freddo" ma non quando si trattava di Ran.
A quel punto tutte le sensazioni più oscure e la confusione prendevano il sopravvento in lui.
-Shinichi, ragiona con calma!-
Si sedette su una sedia e giunse le mani davanti alla bocca come era solito fare quando pensava. Anche Ai stava cercando di trovare una soluzione.
Lei sarebbe stata al sicuro ad Osaka con un altro detective piuttosto ingamba. Ma tutti gli altri?
I bambini erano al sicuro perché con Shinichi non avevano mai avuto a che fare, fra virgolette.
Ma restavano il dottore Agasa, Goro, Ran, Sonoko e altri che avevano vissuto a stretto contatto con Shinichi.
Per tutti loro sarebbe stato molto pericoloso. Sopratutto se conoscevano gli spostamenti di Shinichi.
Come Ran, che parlava al telefono con lui e, di conseguenza, anche Goro, Eri e Sonoko che venivano informati dalla figlia.
Stessa cosa per il dottore Agasa. Urgeva una soluzione.
-Fingiti morto!-
Shinichi sollevò gli occhi e la guardò confuso.
-Cosa abbiamo fatto in tutto questo tempo allora? Tutti hanno perso le mie tracce. Più morto di così!-
-Con tutti, Shinichi! Lo dirai solo al professore che ti aiuterà a fingere la morte. Dopodichè, tutti ti dovranno credere morto. Nessuno escluso. Nemmeno Ran...-
Shinichi la guardò come se fosse pazza.
-Stai scherzando? Sai cosa significherebbe dire a Ran che sono morto? Farebbe una pazzia. Non posso farle questo!-
-Preferisci vederla morta ammazzata da quegli uomini? Rispondimi, Shinichi. Vuoi veramente questo?!-
Il tono di voce di Ai era notevolmente aumentato. Tanto da far svegliare il dottore dal suo riposino pomeridiano e farlo precipitare giù in laboratorio.
Lui sapeva di Gin e Vodka. Ai glielo aveva subito detto terrorizzata. Ma non capiva come mai sul volto di Shinichi c'era quell'espressione arrabbiata, oserei dire quasi spaventata.
-No, assolutamente! Però, forse questa è un'occasione perfetta per affrontarli!-
-Shinichi, sei pazzo? Non puoi tu nelle tue condizioni contro un'organizzazione criminale intera! Ti farebbero fuori in meno di un minuto e poi ucciderebbero tutti coloro che ti sono stati vicini. A quel punto la tua morte non sarà più solo una finzione-
E fu lì che il professore capì il centro del discorso: la finta morte di Shinichi. Non sapè cosa pensare.
Sembrava una decisione drastica ma forse era veramente l'unica possibile.
-Chiamerò l'FBI, non sarò solo!-
-Metterai in pericolo anche me e tanti altri in questo modo. Perché scopriranno che ti sei rimpicciolito. E poi, non devi eliminare Gin e Vodka per vincere, lo sai. A te serve il boss o non risolverai nulla-
-Maledizione!-
Il dottore andò da Shinichi che aveva appena dato un calcio alla sedia facendola cadere a terra. Gli poggiò una mano sulla spalla e lo guardò.
-Figliolo, mi occuperò io stesso di Ran se sarà necessario. Ma Ai ha ragione. È l'unica soluzione proprio per salvare la tua Ran-
Shinichi si sedette a terra con la testa fra le mani e chiese ad Ai come doveva andare il piano.
-Il genio sei tu qui, organizza tutto al meglio-
Ci pensò un po' e poi:
-Non sara difficile. Ascoltatemi bene. Basterà una visita del dottore a casa di Ran. Arriverà lì e dirà loro che io sono stato ucciso in una sparatoria, ha capito bene dottore?-
-Si. Ma devi darmi più dettagli. Faranno domande e tutti dovranno sapere la stessa versione-
-Ero in Inghilterra. Mi stavo occupando di un caso. Se le chiederanno dettagli sul caso risponda semplicemente che non lo sa. Se chiederanno di chi mi ha sparato, lei dirà che è stato un criminale di cui non si ricorda il nome e che adesso è stato processato. Non dia troppi dettagli perché potrebbero cercare su internet. In questo modo, anche se cercheranno, le informazioni che avrà dato saranno troppo vaghe per portarli da qualche parte. Ai partirà stasera stessa per Osaka, quindi non sarà con lei. Il tutto avverrà dopodomani-
Sia Ai che Agasa ascoltavano attentamente il giovane detective parlare. Se qualcosa fosse andato storto, Ran e tutti gli altri, sarebbero stati in pericolo.
-Shinichi, e per il tuo corpo nel caso Ran volesse vederti?-
-Ovviamente i miei genitori saranno informati di tutto. Io prenderò una capsula con l'antidoto e il resto sarà tutto trucco teatrale ideato da mia madre. Chiamerò anche lei. Ovviamente io non sarò da Ran quando andrà da lei a darle la notizia. Haibara, tu porterai con te anche il modulatore vocale. Ran saprà che io sarò con te ad Osaka. Quindi se chiama le dovrai rispondere tu-
Il piano era stato deciso. Shinichi chiamò Heiji e i suoi genitori per spiegare loro tutto. Restarono turbati da quel piano ma erano d'accordo per tutto.
Ai fece le valigie e venne accompagnata in aereoporto da Agasa per prendere il primo volo per Osaka. Una nuova guerra stava per iniziare. Chi sarebbe riuscito a restare in piedi?
STAI LEGGENDO
~Un'ultima Volta E Altre Mille~
FanfictionLa vita di Ran continua tranquilla. Sorride come sempre e resta la ragazza gentile di sempre. Come ogni giorno si alza prepara la colazione e va a scuola col suo adorato Conan. Ma sarà veramente tutto apposto come tanto vuol far credere? No. Conan...