Come le Ali di Icaro

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Il terremoto aveva spaventato la folla e i cavalli, ed in poco tempo era riuscito a generare il caos.
Le acque del lago avevano tremato creando delle increspature che dovevano tuttora calmarsi, nonostante il terremoto fosse finito da ormai una manciata di minuti.
Le increspature battevano instancabili contro le sponde del lago per poi dissolversi e lasciar spazio ad altre che si sarebbero comportate nel medesimo modo, creando un leggero sciacquettio che si infrangeva sulla terra fertile e marrone scuro.
Con tranquillità il sacerdote dalla maschera di teschio fece avanzare il suo cavallo di qualche passo e lo bloccò nuovamente vicino al mio.

"Che cosa é stato?" mi affrettai a chiedere confusa e tremendamente preoccupata

"Il terremoto sembrava provenire dal lago... Curioso direi" disse lui ignorando la mia domanda e schioccando la lingua.

"Kish Nippur! Io sono la vostra Dea e esigo sapere se voi siete a conoscenza di qualcosa che devo sapere!" dissi in preda all'agitazione cercando di usare un tono degno del ruolo che la gente si aspettava che io ricoprissi. Nuovamente Kish rimase in silenzio ed il falco sul suo braccio lanciò un grido acuto che riecheggió nel bosco e nella radura circostante.

"Sorella, non vedo cosa ci sia da spiegare in un semplice e comune terremoto" aggiunse solo inseguito il sacerdote.

Indignata, scesi giù da cavallo e provai a fare qualche passo verso il lago. Era vero, Faccia di Teschio aveva assolutamente ragione, non c'era nulla di cui dovevo preoccuparmi, era stato solo un terremoto. Eppure però io continuavo a sentire un peso sul cuore che mi riempiva d'ansia. Non sapevo a cosa fosse dovuto, anzi, lo sapevo benissimo, solo che non volevo pensarci.

Aiden...

"Hayate, vieni ti prego" sussurrai mentre una luce argentea incominciò a piovere dalle stelle che splendevano alte nel cielo. La luce diventò polvere e la polvere prese le sembianze di un lupo. Quando egli spalancó gli occhi e appoggió delicatamente e con grande eleganza le zampe al suolo, la polvere argentata proveniente dalle stelle scomparve in una nuvola brillante, mostrando il lupo dal manto nero e dai riflessi blu, armato in Silverino.

"Hayate contattami Aiden per favore" dissi ad alta voce porgendogli il ciondolo nero che mi era stato donato sulla strada per Gold Land.

Prima ancora che lui potesse dire o fare nulla, il lago incominciò a ribollire. Dapprima arrivarono poche bolle, due o tre isolate, dopodiché a decine incominciarono a venire a galla provocando un rumore delicato ogni volta che esplodevano. Questo leggero rumore simile ad un ticchettio attiró l'attenzione di tutti i presenti, che caddero in un silenzio tombale.
Sentii la folla alle mie spalle trattenere il respiro al limite tra lo stupore e la paura.

Lanciai uno sguardo a Kish cercando quasi conforto.
Lui però se ne stava zitto, con la sua solita espressione seria e superiore.
Oggi era più strano del solito.

Scrollai le spalle e riportai lo sguardo al lago ed improvvisamente, senza saperne il motivo, mi sentii pervadere dall'euforia e il mio stomaco si rivoltó come un calzino mentre un fortissimo senso di nausea cresceva sempre di più fino a farmi girare la testa vorticosamente.

Le bolle aumentarono ancora e una grossa sagoma nera incominciò a intravedersi sotto le acque. Le mie mani volarono immediatamente sui pugnali e Hayate drizzó il pelo e scoprì i denti in direzione del lago.
Dopodiché un braccio incrostato di sangue secco spuntó improvvisamente dalle acque, rompendo lo sciacquettio delle increspature del lago e schizzando gocce d'acqua un po' ovunque.

Hayate ringhió e lanciò un latrato feroce, pronto ad avanzare verso il lago e proteggermi.

Appena vidi quel braccio, peró, sporco di sangue e avvolto da quella che sembrava essere una logora e strappata giacca nera, il mio cuore smise quasi di battere, la speranza si riaccese dentro di me e le mie labbra iniziarono a tremare.
Mi sentivo esplodere, come se dentro di me una tempesta di emozioni represse per millenni tornassero a galla tutte contemporaneamente e all'unisono attaccassero il mio cervello, bombardandolo.
La mia mente iniziò ad andare troppo veloce, formulando pensieri e idee che nemmeno io ero in grado di ascoltare tutte.

VIRTUAL L'Inferno tra Ghiaccio e FiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora