VIRTUAL L'Inferno tra Ghiaccio e Fiamme

Il Volo del Falco

Pov's Kish Nippur

"Si dice che il falco sia il messaggero divino per eccellenza. Intermediario tra umano e ultraterreno, si dice che sia il portavoce del disegno celeste. Le persone che incarnano le sue doti sono generalmente osservatori molto acuti e attenti, dalla memoria fotografica molto sviluppata e precisa. Non si lasciano sfuggire il minimo dettaglio e sono perfettamente in grado di gestire e controllare ogni situazione, anche la più difficile. Si dice inoltre che i nati sotto la protezione del falco siano in grado perfino di notare e interpretare i segni che provengono dalla sfera divina." dissi a Ur mentre una piccola luce bianca faceva brillare il tatuaggio sulla mia schiena

"Per questo é a dir poco scontato che il mio compito sia quello di diffondere il verbo di Freyr. Nessuno se non me ne sarebbe stato in grado. I medici che mi credevano pazzo si sono sempre sbagliati ed il Falco lo conferma" continuai io accarezzando dolcemente la piccola testolina dagli occhi bianchi e attenti del mio Carattere. Il falco spalancó le grandi ali e le battè per mantenere l'equilibrio, poi le richiuse ai suoi fianchi.

Sul bracciolo della poltrona bianca su cui ero seduto, se ne stava il mio Carattere, un bellissimo ed elegante falco bianco e marrone dal becco sulle tonalità del giallo arancione.
Lui stridì e mosse ripetutamente la testa sotto al mio sguardo.
Gli occhi bianchi di quel falco erano attenti e vigili, sembrava in attesa di qualcosa.

"Falco... Dammi il tuo giudizio, Freyr tramite i tuoi acuti occhi e il tuo volo nei mei sogni mi ha comunicato che la Signorina si unirà a noi, ma cosa pensi dovremmo fare? Procedere subito con l'avanzata verso il suo Fratello oppure aspettare che lei si rimetta in forze?" chiesi al Falco difronte a me. I suoi artigli graffiavano il bracciolo della poltrona lasciando grossi solchi.

Mi fissava negli occhi e quando i nostri sguardi si incontrarono si fusero in un'unica vista, come se tutto ciò che ci stava attorno si annullasse.
Ogni volta che succedeva ciò il mio corpo veniva scosso da una violenta scossa e in questo caso la mia schiena premette contro lo schienale morbido della poltrona.
Tutto attorno a me divenne bianco, chiudendomi quasi come all'interno di un tunnel bianco, sfuocato e luminoso che mi impediva di spostare gli occhi a sinistra e destra. Come al solito potevo tenere solo lo sguardo fisso in avanti ed osservare ciò che il mio Carattere voleva farmi vedere e dunque proiettare nella mia mente.

Se avessi spostato lo sguardo il contatto visivo con il Falco sarebbe stato interrotto e la sua visione bloccata e persa per sempre.

Il Falco aveva infatti il grande potere di poter comunicare, solo ed esclusivamente con il proprio possessore, tramite immagini. Queste potevano esprimere molte cose, potevano essere i suoi pensieri, ciò che aveva visto, ciò che aveva notato di particolare che aveva attirato la sua attenzione o perfino ciò che la divinità gli aveva trasmesso e comunicato.

Di certo quello del Falco era il Carattere dalla psicologia più controversa e più complessa. Non era facile da gestire, per quanto buono e paziente, era difficile ottenere la completa fiducia del rapace in questione.

Questa volta il mio favorito consigliere mi volle esporre ciò che lui pensava fosse meglio fare.

Davanti a me vidi tre figure: mio fartello, la Signorina e un secondo ragazzo, dalla carnagione abbronzata e capelli neri, aveva una strana armatura e il tatuaggio di un toro.
Erano in una stanza con un letto.
La ragazza aveva il ventre fasciato da delle grosse bende.
In seguito arrivammo io e Ur parlammo con essi e la visione si divise in due, quasi strappandosi in due immagini. La prima raffigurava i tre che ci cacciavano con le armi sguainate, la seconda invece mostrava qualcosa che mi fece sorridere e che sicuramente avrebbe fatto sì che la Signorina ci seguisse.

Quando la visione si dissolse nella mia mente capii che il pensiero del Falco era concluso e dopo che egli ebbe chiuso gli occhi, ed interrotto così il contatto ed il collegamento visivo con me, tutto tornò alla normalità.