L'Ordine dell'Occhio Sacro

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Laura's Pov

Ero insicura di quello che ne sarebbe stato della mia vita ora che Howl non c'era più, mi ero dedicata anima e corpo per anni nella caccia al gufo per affinare le mie abilità e commemorare mia madre. Ora che lui era morto sentivo uno strano vuoto nel petto, poteva essere una strana contraddizione ma quel vuoto pesava sul mio cuore come fosse un blocco di piombo, quella sensazione non mi faceva affatto stare bene.

Quando riaprii gli occhi la prima cosa che vidi fu un altissimo soffitto in pietra grigia, tanto alto che perfino un gigante poteva sentirsi a suo agio in quella stanza. Io al contrario mi sentii immensamente piccola ed insignificante di fronte a quelle dimensioni così mozzafiato.
Il forte profumo d'incenso mi fece intuire immediatamente dove mi trovavo, la Cattedrale di Saram. Il tono deciso e caldo del profumo dell'incenso sembrava fare a cazzotti con le mie narici tanto che fui costretta a tentare di aprire l'enorme finestra che illuminava tutta la stanza con la sua immensa vetrata gotica composta di tasselli colorati. Mi misi in ginocchio sul letto come meglio potevo, cercando di non farmi male al braccio fasciato. Appoggiai una mano sulla testiera intagliata nel legno scuro del letto, ricca di piccole statue in legno raffiguranti cavalieri e generali, dopodiché in un modo a me ancora sconosciuto riuscii ad aprire la vetrata per far circolare l'aria. La finestra era veramente pesante e i cardini dovevano essere molto vecchi oltre che arrugginiti, sembrava che quella vetrata non fosse mai stata aperta da quando era stata costruita la Cattedrale. Possibile che fosse solo una finestra decorativa esente dal lavoro di finestra comune? In ogni caso ciò che era fatto era fatto, semplicemente ringraziai dio che non mi si fosse sgretolata tra le mani mentre cercavo di aprirla. Feci un respiro profondo, contenta di respirare aria pura e non più incenso. La stanza, prima colorata dalle vivaci tonalità dei disegni decorativi che caratterizzava tutte le giganti finestre della Cattedrale, ora era illuminata dalla chiara luce del sole. Nonostante ció sulle pareti e sulla mia pelle si tingevano ancora pochi sprazzi di blu, rosso e verde. Chiusi gli occhi lasciando che il sole mi accarezzasse il volto con il suo tepore quando all'improvviso qualcuno bussó alla porta.

Entrarono Ares e il Comandate Clifford con al seguito due soldati e subito lo sguardo del Lord dai lunghi capelli quasi argentei volò sulla vetrata aperta, forse domandandosi come avessi fatto ad aprirla senza distruggere tutto. Il Comandante Clifford invece fece un ampio sorriso e io mi alzai frettolosamente per eseguire al meglio l'inchino che vedevo sempre eseguire dai soldati dell'Ordine dell'Occhio Sacro.
Clifford mi fece cenno con il capo di alzarmi ed io ubbidii al suo ordine, i suoi occhi color dello smeraldo brillavano illuminati dalla luce della vetrata.

"Vedo che ti senti bene Laura, ne sono molto contento" disse poi il Comandante con tono allegro, oggi sembrava proprio di buon umore.

"Grazie Signore" abbassai lo sguardo sul pavimento ed improvvisamente mi tornó in mente la promessa fatta al Comandante, il mio viso arrossì ed iniziai a temere il peggio. Non avevo ubbidito ai suoi ordini.

"Mio Signore, Howl..." la voce uscì debole dalle mie labbra, non ero sicura di come avrebbe reagito il Comandante Clifford alla mia notizia. Vidi il suo viso sollevarsi da terra e i suoi occhi color dello smeraldo mi guardarono gentili e preoccupati, tutt'altro che arrabbiato. Dei ciuffi di capelli di colore oro come il grano scivolarono sulla sua fronte poi le sue labbra rosee si mossero.

"Non preoccuparti so già tutto, Ares mi ha consegnato il rapporto dell'accaduto mentre tu riposavi" la sua voce era tranquilla come uno specchio d'acqua tanto che mi colse alla sprovvista.

"Ma avevate detto che dovevo portarvelo qui vivo se avessi voluto entrare nelle Armate" nella mia voce si poté sentire un inaspettato tono sorpreso.

"Infatti siamo qui per scusarci con te, ma Clifford non può permetterti di entrare nelle Armate. Hai fallito la missione, chi potrà garantire che non fallirai ancora in futuro?" il viso di Ares si fece cupo e il Comandate Clifford si giró verso di lui lanciandogli sguardi affilati come coltelli.
Io mi sentii quasi svenire a quelle parole, dovetti mettermi a sedere sul letto per evitare di cadere a terra come un sacco di patate. Mi portai una mano alla testa che ora aveva preso a girare come se fossi su una giostra, fissavo il pavimento davanti a me sconvolta. Ero incapace di chiudere le labbra e riprendere controllo del mio corpo, era come se il mondo mi fosse crollato addosso. Prima Howl e mia madre ora anche le Armate e mio padre mi stavano voltando le spalle, ero un disonore per la mia famiglia, avevo fallito ancora una volta. Chiusi gli occhi nell'istante stesso in cui li sentii velarsi di lacrime, non avrei mai pianto davanti al Comandante. Non me lo sarei mai permessa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 07, 2020 ⏰

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