Quando Aiden concluse il bacio allontanó lentamente le sue labbra rosee e umide dalle mie. Il suo piercing metallico colorava di un rosa piú scuro il punto in cui bucava la pelle, intrappolava nel suo anello lucido e stretto un lato del labbro inferiore carnoso ed umido della bocca di Aiden. La luce brillava sul suo volto e nei suoi occhi, sulla sua pelle perfetta e bianca tanto da sembrare una scultura di marmo pregiato, un leggero colorito roseo chiaro sottolineava le guance del ragazzo dai folti capelli corvini.
I nostri sguardi si incrociarono ed incapace di dire qualunque cosa sorrisi. Aiden sembrava sollevato e solare, come se si fosse levato dal petto un macigno pesante come piombo che era costretto a combattere ogni giorno per non essere schiacciato. Sul suo viso giocavano i colori dell'estate nonostante l'inverno stesse ormai calando, mai piú nemmeno un barlume di freddezza avrebbe attraversato quel viso e reso cupo quello sguardo ancora tagliente come un coltello.I Castigatori ci accerchiavano ma stranamente non sfoderavano le loro armi, si limitavano a guardarci immobili. Sembravano indecisi su come comportarsi. Se solo avessero avuto una faccia in quel momento si sarebbero guardati titubanti, scambiandosi confusi sguardi nascosti sotto ai cappucci.
Aiden mi strinse con un braccio come se volesse proteggermi con il suo corpo mentre con la mano destra estrasse la spada e la puntó contro il gruppo di Castigatori, sfidandoli senza timore ad attaccare.
Portai anche io una mano ad uno dei pugnali che mi pendevano al fianco, pronta a lanciarlo nel caso qualcuno avesse voluto avvicinarsi.
Tra i Castigatori soltanto un gruppo da quattro ebbe il coraggio di muovere qualche passo verso di noi, fluttuarono con i loro mantelli di stoffa e la loro armatura mentre il sole mattutino illuminava sempre piú il cielo. Riflessi di armature e spade brillarono proiettandosi al suolo.Sentii i muscoli di Aiden irrigidirsi di colpo e lo vidi stringere tra le dita l'impugnatura della spada, sembrava essere improvvisamente nervoso.
Lo guardai colpita per qualche secondo prima di riportare lo sguardo sul gruppo di Controllori del Server che si era fatto avanti.Un rumore metallico simile ad una voce robotica ruppe l'interminabile silenzio nel quale eravamo caduti tutti, uno dei Castigatori stava parlando.
"Non penso serva combattere, ora non dobbiamo piú ubbidire agli ordini che ci erano stati impartiti"
Non seppi dire con precisione quale dei quattro stesse parlando, tutti i Castigatori avevano la voce identica e pareva seguita da un eco che rendeva impossibile capire da quale dei quattro esseri stesse provenendo.
Aiden abbassó titubante la spada ma non la ripose nel fodero. Non si fidava per nulla e potevo capirlo, dopotutto erano stati loro a portarlo a Lumix Castle."Cosa intendi dire?" domandai io ed avvertii i sensi di Aiden scattare sull'attenti mentre con la coda dell'occhio spostó lo sguardo su di me.
"Ora che l'Astro Guida é morto... A chi dovremo mai ubbidire? Chi ci obbliga a perseguitare e giustiziare quelli che da lui erano considerati fuorilegge?" disse con voce ribotica probabilmente un Castigatore diverso da quello che aveva parlato precedentemente.
"Ora siete liberi teoricamente" dissi ma Aiden mi rispose al loro posto.
"Loro non conoscono libertà. Servono un padrone da quando sono stati creati e nessuno tra loro sa come comportarsi senza ordini da seguire. Sono sempre stati solo dei burattini al servizio di Siderius, l'Astro Guida" mi spiegò Aiden quasi scordandosi che i Castigatori erano proprio lì davanti a noi.
Spostai lo sguardo da Aiden al gruppo di Controllori del Server e mi morsi il labbro inferiore, pensierosa."Perché siete qui allora? Se non ci volete morti cosa volete?" domandó con una punta d'acidità il ragazzo dai capelli corvini.
Tutto attorno a noi si sollevó un leggero brusio metallico, simile a catene che vengono trascinate al suolo e i quattro Castigatori si girarono gli uni verso gli altri cercando una risposta.
Dopo qualche istante si rigirarono verso di noi e uno di loro estrasse una spada, alzandola verso il cielo. Immediatamente tutti gli altri seguirono il suo gesto e lo imitarono, sguainando le spade e sollevandole nel cielo, quasi come volessero squarciarlo.
Aiden riportó la spada in posizione di difesa e mi mise dietro alla sue spalle, mi irritava il fatto che temesse sempre potesse succedermi qualcosa. Era molto dolce e carino da parte sua, ma anche io ero un guerriero non una bambolina di vetro delicato e sottile. Per ripicca quindi lo affiancai ed estrassi i miei pugnali.
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VIRTUAL L'Inferno tra Ghiaccio e Fiamme
AkcjaSECONDO LIBRO DELLA TRILOGIA DI VIRTUAL. La lotta di Alex contro il videogioco mortale che l'ha rinchiusa continua. Nuove città, nuovi incontri, nuove bizzarre avventure aspettano la nostra sprovveduta e comica protagonista. Ma nonostante lei prenda...