VIRTUAL L'Inferno tra Ghiaccio e Fiamme

Squame di Drago

Mi alzai lentamente da terra e appoggiai la mia schiena contro quella di X-Men.

"Andrà tutto bene, vero?" chiesi in cerca di conforto, il segugio però rimase in silenzio. Entrambi tenevamo lo sguardo fisso davanti a noi e non avevamo il coraggio di compiere nemmeno un movimento.

Shi Yang Xu era teso irrigidito, potevo sentire i suoi muscoli contrarsi e il suo cervello elaborare milioni di strategie per uscire da quella grossa e brutta situazione.

Davanti a me erano schierati un numero immenso di cacciatori di taglie pesantemente armati e capitanati da Damon, davanti a Shi Yang Xu tutti i migliori combattenti della Gilda dei Cerberi comandati da Salamander.

In una situazione simile lo scontro era inevitabile. Entrambe le due fazioni avevano logici motivi per volerci morti, anzi, mi correggo: volerMI mortA.

"Shi... Che facciamo? Ti prego rispondi" lo supplicai. In quel momento avevo veramente paura, le mie gambe avrebbero potuto iniziare a tremare da un momento all'altro.

Damon rideva rideva a pochi metri di distanza da me, contento di vederci ormai alle strette.

"Shi...?" chiesi io con voce fioca.
Improvvisamente sentii un rumore metallico alle mia spalle, quasi come se Shi Yang Xu stesse sfoderando delle spade. I suoi affilati e lunghi artigli erano stati innescati dai congegni che indossava sugli avambracci e sulla spalla.
Per un secondo una dei suoi artigli di acciaio mi sfiorarono, il freddo dell'acciaio a contatto con la mia pelle liberó in me una scarica di adrenalina che scacció in parte la paura e mi fece capire che ormai non potevo far altro che affrontare i miei avversari.
La mia mente cominciava a farsi più chiara e lucida, ora avrei potuto combattere meglio.

C'era una cosa però che sapevo; anche se coinvolta in una battaglia di tali dimensioni, io non avrei ucciso nessuno. Non sarei stata io di certo a decidere chi doveva morire e a chi dovevo negare, dunque, il diritto di tornare a casa propria, sulla Terra.

I miei pugnali non avrebbero mai ucciso, avrebbero recato solo ferite gravi ma non mortali, soltanto abbastanza profonde da far in modo che i poveri sfortunati non potessero più rialzarsi tanto facilmente, ecco come avevo intenzione di vincere questa guerra.

Sentii il segugio staccarsi leggermente dalla mia schiena e assumere una guardia, probabilmente si era portato gli artigli di fronte a se e ora, molleggiando sulle gambe, aspettava la loro mossa.

Io strinsi gli occhi e feci un respiro profondo, dopodiché afferrai i miei Pugnali degli Spettri, che di certo non aspettarono a incidere con le rune le proprie lame, prolungandole.
Assunsi anche io in fine una posizione di difesa.

Ero pronta per la prima orda di gente che mi avrebbe travolto.

"Segugio, sicuro di voler combattere? Sai bene che non sei te quello che vogliamo, togliti di torno e lasciaci prendere la ragazza. Risparmieresti solo che inutile fatica" disse Salamander

"Scappa cagnolino" ridacchió Damon

"No" rispose categorico Shi Yang Xu.

Damon storse la bocca in una smorfia di disgusto mentre Salamander sbadiglió annoiato.

"Banale." disse poi.

"Mi piacerebbe sapere perché in questo gioco ci sia così tanta gente premurosa che cerca di risparmiarti ogni genere di sforzo e fatica. Pensavo di essere entrato in un gioco di azione, guerra, non in uno di premurosi e altruisti paladini dei pigri sfaticati." concluse il segugio. Di sicuro era la frase più lunga che avrei mai potuto sentir uscire dalla sua bocca, eppure quelle parole suonarono tanto lisce e dirette che quasi non sembravano uscire dalla bocca di un muto. Lasciò Salamander e Damon spiazzati per qualche secondo, io invece mi sentivo esplodere dentro, avrei voluto esultare davanti ai due condottieri per rinfacciarli del fatto che erano riusciti a farsi ammutolire da un muto.