Capitolo 24- La lettera

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Hermione's pov
Iniziai a leggere...
"Mia bellissima Hermione,
ti stupirai leggendo codeste pagine di pergamena... Nono ok, non sarò poetico, arriverò dritto al punto.
Prima però, voglio parlarti un po' della mia vita, estranea a molti.
Non è mai stata facile la mia vita. In casa mia c'era sempre qualcosa che non andava, mio padre non stava mai con me, era sempre troppo occupato per il Signore Oscuro.
Era sempre mia madre a prendersi cura di me, al massimo mia zia Bella, ma non era mai stata brava con i bambini lei.
Una sera d'inverno, di molti anni fa, me lo ricordo ancora come fosse ieri, eravamo tutti a tavola riuniti, mio padre, mia madre e mia zia. Si percepiva un'aria tesa, in ansia. Mia madre aveva gli occhi lucidi, e stringeva le posate d'argento con una tale preoccupazione che si sarebbero potute anche rompere.
Mia zia mangiava, mangiava e mangiava, come se non ci fosse un domani, e noi tutti sapevamo che lei quando era agitata mangiava all'infinito. L'unico inespressivo era mio padre, lo sguardo fisso sul piatto non lasciava trasparire nessuna emozione.
«Lucius, ti prego, togliamoci questo dente e sbrighiamoci, questa situazione sta mettendo tutti a disagio.» Parlò mia madre con un tono basso ma rispettabile.
Ed ecco che mio padre si schiarì la voce e disse.
«Draco, figliolo, è bene che tu sappia che nella vita esistono due vie: quella del bene e quella del male. E spesso non possiamo scegliere quale prendere, molte volte ci viene imposta e noi non abbiamo scelta.»
Qualche attimo di silenzio in cui mamma e zia si guardarono preoccupate, quando papà continuò.
«Avrai già sentito parlare di...ehm, ehm...» Non riusciva a pronunciare il suo nome ed io tirai fuori il mio coraggio esclamando convinto.
«Voldemort.»
A sentire quelle parole mia zia mi tappò la bocca, mio padre mi puntò la bacchetta sul mento e mia madre si alzò da tavola con gli occhi gonfi di lacrime.
«Draco, hai pronunciato il nome di...di...di colui che non deve essere nominato!» bisbigliò Bellatrix guardandomi tenendo ancora la mano tappata sulla mia bocca.
Mia madre continuava a fissare mio padre e la sua bacchetta.
«Lucius!!! Basta!!! Lascialo in pace, non ha fatto nulla di male!!»
Si precipitò su di me, strappando la mano di mia zia e prendendomi tra le sue braccia, stringendomi come non aveva mai fatto.
«Stai tranquillo, piccolo mio, non è successo niente. Non è successo niente.» con la voce incrinata continuava a sussurrarmi che non era successo niente.
«Lucius, in fondo, è solo un bambino.» sussurrò ancora una volta.
Ma ora tu starai pensando, che cazzo me ne frega a me, ma io ho bisogno di dirti queste cose, ho bisogno che tu capisca, ho bisogno che tu capisca come era la mia vita prima che arrivassi tu.
Non avevo mai sorriso a nessuno prima d'ora, non avevo mai amato qualcuno, oltre me stesso. Anzi se devo dire la verità, io non mi sono mai amato. È vero che mi importava solo di me stesso, ma io mi odiavo. Odiavo la persona che ero diventato, odiavo la persona che ero stato costretto a diventare. Ma purtroppo non avevo avuto scelta. Mia madre mi chiese spesso se avessi davvero voluto quella vita, ed io non ebbi mai il coraggio di dirle che odiavo quella situazione di merda in cui ci trovavamo io e la mia famiglia. Mio padre non parlava mai con noi, era troppo occupato per esaudire le richieste del Oscuro Signore e la cosa che mi spaventava di più era quel tatuaggio nero che portava sul braccio, me lo sognavo la notte. Sognavo un prato pieno di fiori colorati, con bambini che correvano da tutte le parti e ad un tratto il cielo che si copriva, come se ci fossero le nuvole, ma in realtà era il Marchio Nero. Mi svegliavo urlando, sudato come se avessi fatto la doccia e stanco, stanco della vita in cui ero capitato e stanco di non avere mai il coraggio di dire «no a me questo non sta bene» oppure «sono stufo di questa vita». Ed è per questo che sono stato smistato in Serpeverde: perché non sono nè così intelligente per essere un Corvonero, nè così coraggioso per essere un Grifondoro, nè così premuroso per essere un Tassorosso. Sono soltanto un egoista, un arrogante, un mostro, ed è per questo che sono un Serpeverde.
Ho scritto un po' troppo di quello che avrei voluto ma il messaggio di tutto ciò è che la mia vita è cambiata, Hermione, da quando tu ne fai parte. Se mi alzo la mattina è soltanto perché possa vedere splendere quel meraviglioso sorriso e quei meravigliosi occhi. Se ho le orecchie è soltanto perché io possa sentire la tua melodica voce. Se ho gli occhi è solo perché io possa essere accecato dalla tua bellezza. Se ho le labbra è solo perché io possa assaporare le tue. Ed è per questo che mi ritengo un uomo fortunato. Non avrei potuto avere nient'altro di meglio dalla vita.
Ed ecco però che arriva la parte difficile da dire. Vorrei dirtela cercando di non farti soffrire, ma non saprei come... Ma è proprio questo il punto, è vero che migliori me, che sono qualcuno da quando sto con te, ma dalla parte opposta non è uguale. Non so se rendo l'idea, ma tu sei già qualcuno senza di me, hai tutto quello che io abbia mai desiderato dalla vita. Hai amici fedeli e che sì fidano di te, hai ottimi voti a scuola, e sei bellissima anche senza bisogno di quintale di trucco come molte altre ragazze.
Quello che voglio dire è che credo che dovremmo terminare questa "faccenda" perché per quanto faccia stare bene me, non fa stare bene te. Io ti rovinerò, Hermione, se continuerò a starti vicino. Tu meriti qualcuno di migliore, e io non sono quel qualcuno.
Perdonami Hermione, perdonami per questo, se ti ho fatta soffrire (cosa ovvia) e per tutto, perdonami per tutto, perché qualsiasi cosa io abbia fatto per te l'ho fatta amandoti con tutto me stesso.
Qui depongo la penna, sigillo la mia confessione e metto fine alla lettera dell'infelice Draco Malfoy.
Ti amo,sempre.
                                       

Spazio autrice
Alloraa, forse qualcuno di voi avrà pensato che mentre lucius stava raccontando di voldy a dracuccio, in quel momento era "morto" perché aveva ucciso i Potter, ma comunque i suoi servitori erano lo stesso a sua disposizione per poterlo aiutare. Lo chiarisco bene per evitare di ricevere 638192 mila commenti a riguardo. E niente, un bacione.💋
PS: l'ultima frase della lettera l'ho presa dal libro di Robert Stevenson lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr. Hyde.

Inexplicably ||DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora