Capitolo 30 - Homecoming

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diversi giorni dopo
Hermione's pov
Era una sera come le altre, dove io e i miei migliori amici eravamo seduti al nostro tavolo nella Sala Grande a pregustarci la cena, insieme a tutti i nostri compagni di casa e non. Eravamo spensierati, ma da una parte anche tristi perché stavano per arrivare le vacanze di Natale e questo stava a significare che non ci saremmo visti per un po'. Tutti tranne io, Ron, Harry e Ginny. Noi eravamo semplicemente contenti di staccare un po' da scuola per passarcela un po' a casa di Ginny e Ron, come tutti gli anni. Stavamo giusto progettando qualche nuova avventura da intraprendere durante le vacanze quando mi girai verso l'ingresso della Sala Grande, dove stavano facendo ingresso altri studenti, tra cui alcuni Serpeverde. E fu lì che lo vidi. I suoi capelli biondissimi spiccavano subito tra quelle divise dai colori scuri e tenebrosi. Sembrava fosse un po' a disagio, come se si volesse nascondere dietro i suoi compagni di casa. Beh, se il suo intento era quello di nascondersi da me, aveva fallito miseramente. Mentre lo seguivo con lo sguardo pensavo a come ci eravamo "lasciati", con quella sua maledetta lettera. Mi tornò in mente ogni singola parola, e siccome la sapevo a memoria per quante volte l'avevo letta e riletta durante le precedenti notti insonni, mi scese una lacrima solitaria. Non so spiegare perché. Ginny capì subito cosa stava accadendo, mentre gli altri sembravano continuare a parlare come se niente fosse. Continuai a seguire Draco con lo sguardo finchè non prese posto al suo tavolo e, ironia della sorte, proprio davanti a me. Lo tenni d'occhio per tutta la cena dal buco tra le teste di Harry e Ginny, che erano appunto davanti a me. Ogni tanto Draco alzava lo sguardo su di me, come per verificare come avevo reagito a questo suo improvviso ritorno. Dentro di me sapevo, o per lo meno speravo, che dopo o domani mi avrebbe chiesto un incontro per parlare, ma il fatto che se ne stava lì a ridere con i suoi compagni di casa, impassibile al caos che il suo ritorno aveva inflitto dentro di me, era inconcepibile. Finito di cenare, Harry, Ron e Ginny continuarono a parlare delle vacanze di Natale, non che io lì stessi ascoltando: mi ero portata come sempre un libro da leggere, che avevo iniziato poco prima che Draco partisse. Ormai volevo terminarlo, nonostante Ron cercò di continuo di chiuderlo e di farmi perdere il segno.
"Hermione basta, per favore!" si lagnò "Esiste un istante della tua vita che non passi leggendo?"
Esisteva, prima che Malfoy mi piantasse in asso senza tante spiegazioni, pensai dentro di me.
"Fatti gli affari tuoi" lo incenerii con lo sguardo, riaprendo il mio libro.
Nel frattempo qualcosa catturò la mia attenzione, o meglio, qualcuno. La chioma biondo platino di Draco Malfoy stava elegantemente uscendo dalla Sala Grande, e sorprendentemente da solo. Colsi la palla al balzo e dando una fugace occhiata al tavolo dei Serpeverde vidi Zabini mimarmi un vai! con le labbra e quando mi alzai, mi guadagnai un occhiolino da parte sua.
"Io vado ragazzi, si è fatto tardi. Buonanotte!" dissi velocemente ai miei amici, prendendo il mio libro e cominciando al alzarmi.
"Ma sono solo le -" tentò di bloccarmi Ron.
"Stai zitto per una buona volta, santo cielo." Disse Ginny, come se mi avesse letto nel pensiero. Dentro di me la ringraziai e mi affrettai a intercettare Draco.
Non aveva ancora iniziato ad incamminarsi e lo trovai nel corridoio antistante la Sala Grande e lo presi per un polso, trascinandolo in un angolo più nascosto dell'atrio. Stava sogghignando e iniziai a dargli delle botte sul braccio con il mio libro, imprecando:
"Razza di idiota, ma come ti viene in mente eh? Hai idea di come mi hai fatta sentire? Ti illumino io: usata. E poi chi ti credi di essere, scusa? Pensi di piombare così nella mia vita e poi andartene come se -" non feci in tempo a finire la frase che Draco mi strappò il libro dalle mani, che cadde a terra con un tonfo e posò le sue labbra sulle mie. Mi sentii come ci si sente a tornare a casa dopo un lungo viaggio. Inspiegabilmente, come per avvicinarmi ancora di più a lui, gli allacciai le braccia al collo e schiusi la bocca per accogliere la sua lingua. Mi strinse leggermente i fianchi, per azzerare totalmente la distanza tra i nostri corpi. Si staccò per un secondo, giusto per pronunciare una frase che mi scaldò il cuore:
"Mi sei mancata."

Inexplicably ||DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora