CAPITOLO 7

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Capitolo 7

Da quel 18 settembre la mia giornata ebbe un nuovo appuntamento fisso...di solito la mattina mi scambiavo il "buongiorno" con Sara e altre mie amiche poi andavo a portare i bambini a scuola; la sera a mezzanotte o anche più tardi mi davo la "buonanotte" con chi faceva la nottambula come me. Da quel giorno trovavo il "buongiorno" di Stephan su Facebook alle 6 e 30 quando mi alzavo..la "buonanotte" mi arrivava alle undici. Lui mi aveva mandato parecchie foto che mi aveva scattato quella sera al ristorante. Non aveva più tirato fuori l'argomento di rivederci ed io avevo declinato il suo unico invito di andare all'Olimpico per la partita della Roma. Da una parte avrei voluto parlare con lui di mille cose, ma a volte mi accorgevo di rispondere a monosillabi alle sue domande e aspettavo il momento in cui si sarebbe stufato e mi avesse letteralmente mandata a quel paese. Dall'altro mi comportavo cosi proprio perché avevo paura di iniziare a contare troppo su di lui e mi aspettavo che da un momento all'altro lui scomparisse cosi com'era apparso. Ma lui continuava ad esserci, una presenza costante ma mai soffocante, riusciva a farmi evadere dai miei mille pensieri solo raccontandomi della sua giornata. Sembrava riuscire a gestire alla grande i miei proverbiali sbalzi d'umore ed io pur cercando di trattarlo con distacco aspettavo sempre più i suoi momenti liberi in cui potevamo chiacchierare anche per un'ora senza accorgercene.
Se prima per me lui era inarrivabile, ora ero una piccola parte della mia vita che tenevo separata da tutto il resto. Sapevo che non sarebbe durata...perché lui presto si sarebbe stufato e mi avrebbe lasciata perdere.
Quando un giorno mi scrisse un messaggio su Facebook alle tre di pomeriggio fui sorpresa "Ciao"
"Ciao...come mai a quest'ora?"
"Mi puoi dare il tuo numero? Ti volevo chiedere una cosa e preferisco farlo a voce"
"Ok.." gli digitai velocemente quei numeri che sapevo a memoria e tre secondi dopo il mio telefono diffuse in sala le note della canzone che avevo come suoneria "Pronto"
"Hey...finalmente risento la tua voce" rimasi spiazzata dalle sue parole. Un brivido mi corse giù per la schiena e rimasi paralizzata da quanto fui felice di risentirlo, non filtrata dallo schermo del PC. La mano che tremava e la voce che mi uscì furono due dei sintomi che mi fecero capire che avevo fallito in pieno..non solo iniziavo a contar troppo su di lui ma mi stavo innamorando come una scema. Non del giocatore di calcio che potevo ammirare all'Olimpico ma del ragazzo che ormai era una delle presenze fisse delle mie giornate.
"Cosa volevi chiedermi?"
"Domattina ti va di venire a Trigoria?"
"Bhe..."
"Ti chiederei di portare anche i bambini ma..diresti di no..quindi non te lo chiedo neanche"
"Stephan.."
"Marzia...ho voglia di vederti. È dieci giorni che parliamo via computer. So cosa fai durante la giornata, so cosa fanno i tuoi figli, so come stanno, so cosa prepari per cena, so ogni cosa che fai..ma vorrei vederti...per favore"
"Lo sai come la penso"
"E io per quanto rispetti quello che pensi non riesco a smettere di pensare a te..non ti sto chiedendo un appuntamento.. ci saranno altre persone..se vuoi porta qualcuno. Una tua amica magari..puoi portare Sara... Dai Marzia.."
"Perché..perché vuoi vedermi?"
"Perché non mi basta sentirti virtualmente...voglio conoscerti...sul serio..iniziamo da amici. Poi vediamo cosa succede"
"Va bene...porto con me Sara allora...ci vediamo lì a Trigoria?"
"Alle dieci va bene? Gli allenamenti saranno al pomeriggio quindi ci sarà poca gente in giro"
"Va bene..ci vediamo domani"
"Ci sentiamo dopo...su WhatsApp va bene? O devo cancellare il tuo numero?"
"No...puoi memorizzarlo"
"Sotto " rompicoglioni"?"
"Vedi tu...sono una rompicoglioni?"
"Un pochetto...a dopo"
"A dopo" ok avevo il suo numero..avevo il numero di telefono del ragazzo che era il mio primo pensiero al mattino e l'ultimo alla sera..ero a metà fra "sono al settimo cielo" e "adesso che cazzo faccio?".

"Non avrai pensato per un momento di rifiutare vero?"
"Si...e non iniziare..."
"Ad insultarti? Marzia..parliamo con calma che tanto manca ancora un po di strada..perché stai facendo cosi con lui? Hai paura..ok fin qui ci siamo ma..tu gli piaci"
"No Sara"
"Invece si..testuali parole " non riesco a smettere di pensare a te"...tu che sei laureata spiegami la frase"
"Non lo so ok? Io non riesco a smettere di pensare a lui, io mi imbambolo davanti ad ogni sua dannata foto, io sono..."
"Sei? Cosa?"
"Sono innamorata...ok lo amo...lui non può.."
"Non può decidere chi amare? No spiegami perché non ci arrivo"
"Posso anche interessargli..posso piacergli magari..ma quando saprà anche solo una minima parte della mia storia se ne andrà.. ha 21 anni e altre cose a cui pensare...io e quello che mi è successo negli ultimi anni non saremo qualcosa che influirà positivamente nella sua vita.."
"Fallo decidere a lui...cosa credi..che voglia portarti a letto giusto per vantarsi di avere scopato con una mamma single di 30 anni? Non dire cazzate"
"Non dico questo..ma credi che a lui basterà uscire con me e fare un passo avanti ogni tanto? Saprà rispettare i miei tempi?"
"E se invece fossi tu a lasciarti andare e a viverti al meglio tutto quello che il destino ti riserverà? Buttati ..lui non è il tuo ex.."
"Lo so ma può farmi comunque male"
"Ti ha fatto tornare il sorriso..sei felice...che male può farti?"
Non risposi..ma guardai fuori dal finestrino fino a che non arrivammo a Trigoria. Il cancello si aprì automaticamente e la prima cosa che vidi fu lui...mani in tasca, divisa della Roma, scarpe da ginnastica e un sorriso che mi fece accelerare il cuore "Porco Giuda Marzia...sei da ricovero immediato se hai dei dubbi. Guardalo e dimmi se non è contento di vederti. E tu hai quell'espressione da..."
"Da..."
"Da "ecco il mio amore"....non venire appena ti rivolge la parola"
"Sara!!!" scoppiai a ridere insieme alla mia amica e poi scesi dall'auto..andando incontro al ragazzo che mi faceva ribollire il sangue nelle vene e che mi aveva riportata alla vita. Stava a me decidere se farlo entrare e mostragli i miei scheletri.

Love me like you doDove le storie prendono vita. Scoprilo ora