Capitolo 25
"Tu sei matto lo sai"
"Me lo dicono spesso ultimamente. Chissà perché"
"Forse perché ti sei fatto accalappiare da una che ha otto anni più di te, una mamma single incasinatissima che più incasinata non si può, con un ex psicopatico e instabile"
"La finisci con sta storia dell'età? Vanno di moda i ragazzi giocattolo no?"
"Tu saresti il mio ragazzo giocattolo? Posso farti tutto quello che voglio allora"
"È tre mesi che mi fai tutto quello che vuoi. E non in senso negativo eh.. sono io che farei tutto quello che vuoi per renderti felice.."
"Bhe Parigi a Natale è già molto"
Era già fin troppo forse ma non lo dissi perché sapevo che Stephan se la sarebbe presa se avessi iniziato a fare quei discorsi. Il nostro primo giorno nella capitale francese era volato in parte per il volo e in parte alla scoperta del meraviglioso albergo vicino alla Tour Eiffel. Non troppo sfarzoso ma proprio per quello ancora più bello nella sua semplicità. Distava solo 750 metri dal monumento più famoso della città e dalla finestra della nostra camera se ne poteva ammirare uno scorcio. I bambini avevano la loro stanza ed erano già elettrizzati per il programma della giornata successiva. Naturalmente non si poteva andare in Francia con due bimbi scatenati e non visitare Disneyland Paris. Per quello li avevo messi a letto presto facendomi promettere che sarebbero stati buoni nei loro letti fino alla mattina successiva senza incursioni notturne nella nostra stanza. Camera tutta nei toni del grigio, con uno spettacolare specchio posto proprio davanti al letto che in quel momento rifletteva la nostra immagine. Entrambi appoggiati alla testiera del letto, io che faticavo ancora a capacitarmi di essere a Parigi con il mio ragazzo il giorno dopo Natale.
"Posso chiederti una cosa?"
"Certo" mi girai verso di lui e mi misi in ginocchio con i piedi ripiegati sotto di me. Diedi la schiena allo specchio preferendo fissare lo sguardo sul ragazzo che divideva il letto con me "Se non vuoi rispondermi ti capisco eh"
"Così mi preoccupi..dai cosa devi chiedermi?"
"La prima sera che ci siamo visti..al tuo compleanno... ti sei accorta che non riuscivo a staccarti gli occhi di dosso?"
"Non c'ho capito niente di quella sera sinceramente... per prima cosa non me l'aspettavo assolutamente. Ho sempre odiato il mio compleanno e invece questa volta è arrivato il regalo più bello del mondo. Poi...non riuscivi a staccarmi gli occhi di dosso? Veramente?"
"No per finta. Davvero si..eri bellissima con quella gonna a ruota...e continuavi a rigirarti fra le dita il ciondolo che ti ho regalato" ciondolo che portavo sempre al collo da quella sera.
"Vuoi la verità?"
"Sempre"
"Ho capito di amarti due anni fa credo" lui mi fissò con quegli occhi che adoravo che ora erano spalancati per la sorpresa "Ho capito di amarti 700 giorni fa più o meno... e l'ho capito perché da una semplice foto mi davi molto di più di quello che mi davano tutte le altre persone in giornate insieme passate a stretto contatto. Ero triste e una tua foto bastava a farmi sorridere, ridevo da sola quando sentivo le tue interviste. Ti sognavo la notte.."
"Questo è interessante"
"Ma quanto sei scemo...erano sogni innocenti"
"Si si chi mai può pensare il contrario...quindi..mi sognavi, ti facevo sorridere e ti miglioravo le giornate..."
"Adesso non pensare che tutta la mia vita ruotasse attorno a te eh"
"No no assolutamente...quindi mi amavi...com'era amare una persona che in realtà non conoscevi fino in fondo? Magari poi non mi avresti sopportato"
"Ma finiscila...ti amavo e non potevo farci nulla. Probabilmente l'ho negato a me stessa per tanto tempo, perché non è facile ammettere a se stesse che ami una persona che probabilmente non ricambierà mai e poi mai i tuoi sentimenti. Ma forse questi sono gli amori più belli e anche più folli in realtà. Non chiedono nulla in cambio, sono quelli che coltivi ogni giorni dietro lo schermo di un PC o del cellulare. Memorizzi le foto per riguardarle quando la sera sei da sola e immagini di non esserlo"
"E se Sara non ci avesse fatti incontrare?"
"Magari ci saremmo incontrati comunque in qualche modo"
"Era destino allora"
"Forse si.. tu credo mi abbia rapita molto tempo fa..."
"Ti ho rapita?"
"Si perché non riuscivo a pensare ad altro se non a te, perché tu eri sempre a comunque con me, anche quando ero in giro era come se tu accompagnassi ogni mio passo"
"Ti bastava? Ti sarebbe bastato questo?"
"Si perché non ero più sola. Sapevo in cuor mio che da qualche parte tu c'eri. Non eri con me ma questa non era la cosa più importante. Lo era il fatto che per la prima volta nella vita amavo qualcuno perché lo volevo al 100%. Non amavo perché avevo paura di stare da sola o perché avevo paura che lui mi avrebbe fatto del male. Ti amavo e ti amo perché non posso fare altro. Sei la mia vita e..non desidero altro" era la prima volta che mi aprivo così tanto parlando di quello che per due anni era stato il mio "amore segreto". Mettere a nudo quella parte della mia vita era un ulteriore passo verso la consapevolezza che lui era e sarebbe per sempre stato il grande amore della mia vita. Avevo letto che nella vita di una persona probabilmente c'erano due tipi di amore, quello che sposiamo e quello che rimarrà il nostro amore impossibile. Io non ci avrei messo ancora la mano sul fuoco ma forse avevo la grande fortuna di poter far coincidere queste due figure. Forse avrei sposato il mio grande amore impossibile.
Amore impossibile che mi dimostrò quella notte che una persona può entrarti così sottopelle da non capire più come facevi a vivere quando lei non era accanto a te.
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Love me like you do
FanfictionMarzia ha 31 anni, due figli, un ex della peggior specie. Stephan ha 8 anni in meno, fa il calciatore e potrebbe avere tutte le ragazze che vuole... Torno a trattare il tema della violenza sulle donne in una ff che è molto autobiografica... Perché n...