CAPITOLO 9

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Capitolo 9

L'amicizia è il sentimento che muove il mondo. Forse più dell'amore stesso. Perché l'amore può regalarti picchi di felicità mai provati prima ma può anche durare solo un battito di ciglia, l'amicizia invece è quello che ti fa dire "ok non sono solo"..perché un amico non ti lascerà mai solo. Ti starà sempre accanto, nonostante la distanza e le situazioni avverse. Nonostante, magari, non vi possiate vedere quanto vorreste, basta un solo messaggio per capire che dovunque sia lui o lei ti è vicino, con il cuore che è la cosa più importante.
Marzia aveva avuto molte amiche, alcune poi si erano perse, altre dopo una litigata banale si erano defilate, preferendo allontanarsi da lei che dava molto ma pretendeva anche in cambio parecchio. Perché lei c'era sempre per le sue amiche, si sarebbe fatta chilometri e chilometri se una sua amica l'avesse chiamata nel cuore delle notte dicendo " ho bisogno di te"...ma voleva qualcuno che facesse lo stesso per lei. Perché spesso lei dava ma non riceveva nulla. Arrivata a 30 anni voleva accanto amiche che si facessero in quattro per lei come lei si faceva il mazzo per gli altri. Non le bastavano i "ti voglio bene", voleva chi le dicesse "ma sei deficiente?".. Voleva qualcuno che la spronasse, che facesse sempre l'avvocato del diavolo..
Sara ed Silvia erano le due persone che Marzia portava nel suo cuore in quel momento... diverse, complementari per lei e proprio per questo la sua risorsa più importante.
Silvia, marcato accento veneto e temperamento tranquillo a parte quando parlava del Chievo Verona e del suo giocatore preferito, Alberto Paloschi. Abbonamento al Bentegodi e sciarpa del suo Chievo sempre al collo.
Sara era la più casinara, romana e romanista, con un amore smodato per il numero 4 giallorosso era quella senza peli sulla lingua...fosse stato per lei avrebbe regalato anche la sua stessa vita per le sue amiche...
Marzia stava nel mezzo...a volte era più riflessiva come Silvia, altre volte era più impulsiva come Sara..con le due ragazze si era confidata riguardo ad ogni possibile sfumatura della sua cotta platonica per il numero 22 romanista. Ora la cotta si era trasformata in qualcosa di molto diverso e l'aggettivo platonico si poteva accantonare ma a maggior ragione ora che sembrava che le cose stessero andando per il meglio che lei aveva bisogno delle sue amiche.

"Non stai correndo troppo?" fissai Silvia che dalla sua camera a Verona aveva dato voce al mio dubbio più grande... e se nonostante tutte le buone intenzioni di Stephan stessimo correndo troppo?
"Silvia...studiare ti fonde il cervello a volte" Sara saltò su come una molla "Li ho visti io a Trigoria e ti assicuro che c'è un'intesa pazzesca fra di loro. Sai i classici pezzi del puzzle? Ecco sono così.. Marzia merita di essere felice"
"Come se non lo sapessi... voglio pure io che sia felice ma..insomma sembra tutto troppo perfetto"
"Ti ricordo che prima è stato tutto " troppo schifoso " per lei con quella sottospecie di ragazzo..ora ha accanto qualcuno che la capisce e la accetta e non cerca di soffocarla, letteralmente direi visto che è capitato pure quello... "
"Sara lo so benissimo ma cerco di fare un po l'avvocato del diavolo no?"
"Ragazze...ci sono pure io...Silvia in parte ha ragione..ma sai una cosa Sil? Non mi sono mai sentita così e sono stufa di guardare la vita delle altre che va avanti mentre la mia è sempre ferma lì al mio essere ex di uno stronzo e mamma. In queste 48 ore ho pensato 300 volte al fatto che sia troppo....troppo bello, troppo perfetto, troppo fantastico, troppo tutto.. Ma poi mi sono detta....fanculo..."
"Se soffrissi poi?"
"Soffriró ma avrò vissuto...ho sofferto per anni senza vivere. Silvia tu mi hai conosciuta quando avevo già rimesso insieme la mia vita..ma c'è stato un momento in cui ho pensato che la cosa più giusta da fare fosse lasciarmi morire..ora voglio vivere..soffriró? Può darsi...ma avrò vissuto"
"Lo sai che ti voglio bene e vorrei sempre il meglio per te..."
"Lo so...il meglio per me è lui adesso...prendo quello che la vita mi da. L'ho fatto quando mi ha dato solo cose brutte e a maggior ragione lo faccio adesso che mi sta regalando il mio sogno"
"Gli hai detto qualcosa?"
"No ma ha intuito qualcosina secondo me..."
"Fidati di quello che ti dice il cuore...parlagli"
"Rischio che vada via"
"Non dire cazzate Marzia" Sara fece prendere un colpo a me ed Silvia cacciando un urlo "Non se ne andrà... voi siete giusti assieme. Te l'ho sempre detto..e lo penso ancora di più adesso dopo che vi ho visti" mandai un bacio volante a Sara via video e contemporaneamente vidi Silvia asciugarsi furtiva una lacrima "Possibile che pianga sempre?" ridemmo tutte e tre poi io afferrai il cellulare che vibrava "Pronto?"
"Ciao"
"Ciao" la mia espressione fece capire alle due mie amiche chi ci fosse all'altro capo del telefono "Come stai?"
"Bene...stasera hai voglia se ceniamo assieme?"
"Certo..scusa un secondo" mi rivolsi alle mie due amiche che dividevano lo schermo del PC "La smettete? So di evere gli occhi a cuoricino..." sentii Stephan ridere al telefono cosi feci una linguaccia allo schermo e tornai da lui "Hai gli occhi a cuoricino? Per me?"
"No per uno che mi è venuto a trovare prima a casa"
"Devo essere geloso?"
"Mai...perché non li guardo neanche gli altri"
"Non sai che voglia ho di vederti.."
"Anche io"
"Alle sette e mezza sono lì...pizza?"
"Volentieri... Sara e Cristian faranno i salti di gioia"
"A dopo"
"Ciao" chiusi la chiamata e ricominciai a parlare con Silvia e Sara. Fra poche ora l'avrei rivisto e il cuore faceva già le capriole. Ero innamorata...che era peggio da dire che lo amavo. Ero proprio persa, andata, non avevo mai avuto quell'espressione ebete in faccia...amavo ogni più piccola sfaccettatura di lui..e potevo correre anche il rischio di rimanere fregata pur di passare qualche momento felice con lui.

Love me like you doDove le storie prendono vita. Scoprilo ora