CAPITOLO 20

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Capitolo 20

Li fissai appoggiato al vetro dell'entrata posteriore della Coin. Stavo passando di lì per caso quando avevo buttato un'occhiata dentro e avevo notato la coppietta felice che usciva dall'ascensore e poi si dirigeva nell'area dove c'erano quei gioielli iper mega costosi che solo lui e pochi altri potevano permettersi. Marzia indossava un paio di jeans stretti e un piumino blu che metteva in risalto la linea pressoché perfetta, molto diversa da come me la ricordavo. Il taglio corto e curato le dava un'aria sbarazzina e dimostrava sicuramente meno dei suoi 30 anni. Lui le teneva con fare possessivo una mano sul fianco e nel momento in cui le sussurrò qualcosa all'orecchio lei buttò la testa all'indietro per ridere e poi gli diede una spinta scherzosa. Si baciarono a stampo e poi si presero per mano fermandosi davanti alla vetrinetta di Swarovski. Io le avevo preso un anellino in una bigiotteria per il primo suo compleanno che avevamo festeggiato da fidanzati e lui ora si poteva permettere invece di regalarle un anello che non avrebbe sfigurato al dito di una top model.
Quello che Marzia non aveva capito era che io il giorno prima non avevo scherzato...lei sarebbe stata di nuovo mia. Non che la amassi ancora o che mi fossi accorto che senza di lei non aveva senso vivere. Semplicemente lei mi apparteneva e quel ragazzino non avrebbe mai avuto qualcosa che avevo scoperto io in fondo. Perché prima di conoscere me Marzia era una ragazzetta insignificante che aveva paura anche della sua ombra, solo dopo avermi conosciuto lei era diventata una donna. La mia donna...

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"No no Ste.... è troppo dai"
"Ma se non hai ancora visto nulla"
"Mi è bastato vedere Swarovski... dai mi hai già regalato la macchina, i vestiti... sul serio io non voglio altro"
"Ma questo è diverso....è qualcosa che significa molto per me...ti faccio vedere quello che ho scelto poi puoi accettare o no..ok?"
Annuii con la testa e appoggiai le mani sul ripiano di vetro del corner Swarovski alla Coin. Davanti a me una sbrilluccichio da far invidia alla corona delle principesse, non avevo mai visto tanti gioielli di quel livello tutti assieme. Presi un bel respiro e poi fissai la scatoletta blu che la commessa mi aveva messo davanti. La vista mi si annebbió e mi dovetti sorreggere la piano d'appoggio per non stramazzare al suolo.
"Hey amore mio...siediti un attimo"
Mi accasciai praticamente sulla seggiola che Stephan mi mise dietro. La commessa si era defilata e per fortuna eravamo in un angolo, lontani da occhi indiscreti. Il mio ragazzo si inginocchiò davanti a me e questo mi mandò ancora di più in panico "Non ti sto chiedendo di sposarmi...non lo farei alla Coin in mezzo a centinaia di persone, ma magari su una spiaggia deserta"
"Quindi quando mi porterai su una spiaggia deserta lì dovrò collassare"
"Scema...senti...voglio solo darti una cosa che ti legherà ancora di più a me. Ma non voglio farlo perché ti considero mia e dovrai esserlo per sempre. Insomma lo spero ma potrebbe anche darsi che non sia così.."
"Lo so che quando dici che sono tua non lo intendi in senso negativo...ma oggi mi hai già regalato tanto e non solo a livello materiale. Quindi..ok sto entrando in panico.."
"Guardalo solo e poi deciderai..magari puoi tenerlo in un cassetto in attesa di metterlo..io ti ho sempre lasciata libera di fare quello che ti senti di fare, niente forzature, nessuna costrizione, nessun " devi.." io ti lascio libera di fare quello che ritieni meglio per te"
"Ok" allungai la mano verso la scatoletta e poi la presi. Non pesava nulla ma aveva dentro un oggetto che si regalava solo una volta nella vita. Perché io avrei amato così tanto solo una persona nella mia vita da portare al dito un suo anello. Quello che mi aveva dato il mio ex l'avevo messo al dito medio, era una semplice fascetta d'argento con al centro un diamantino racchiuso da due cerchi incastrati l'uno nell'altro.
Quando aprii questa scatoletta...bhe..l'anello che mi ritrovai davanti fu molto diverso. Le fascette erano cinque, una d'oro, una d'argento, una rosa, una nera e una satinata, si intrecciavano insieme in modo spettacolare e una centro c'era un diamante, neanche troppo piccolo ma non eccessivo o pacchiano. Era fantastico...e sentivo che se lui aveva scelto quel modello sotto c'era una spiegazione "Ti piace?"
"Prima mi spieghi cosa c'è sotto? Nel senso le cinque fascette significano qualcosa vero?"
"L'ho commissionato due settimane fa"
"Cioè.. è fatto su misura?"
"Si..allora una fascetta sei tu..per me sei quella dorata... quella d'argento sono io"
"Ok...io avrei detto il contrario ma va bene così"
"Poi quella rosa è Sara"
"Quella nera Cristian"
"E quella satinata è... bhe non so come si chiamerà"
"Ok e il diamante?"
"Bhe il diamante potrebbe essere l'amore che ci lega..che è sopra tutto e che non possiamo controllare"
"Quindi io te Sara e Cristian e quello o quella che arriverà in futuro siamo legati dall'amore"
"E tutto è iniziato il 18 settembre..la data è impressa all'interno" presi l'anello in mano e lo guardai rigirandolo per leggere la scritta all'interno "Io e te 18 settembre".
Allungai l'anello verso di lui " Marzia...tienilo tu...anche se non vuoi metterlo adesso, tienilo tu"
"Voglio metterlo...solo decidi tu in quale mano e su quale dito"
"Che significato ha per te?"
"Sono tua..sono legata a te e...vorrei che anche tu ne portassi una"
"Puoi sceglierla...allora mano sinistra...direi all'anulare...non sarà scambiata per una fede nuziale ma avrà in significato importante" quando quell'anello andò al suo posto lo fissai e poi me lo portai alle labbra "Grazie...ora posso scegliere la tua? Che pagherò io.."
"Te lo concedo..vieni qua" mi sollevò da terra baciandomi ed io lo abbracciai stretto stretto. Mi feci consegnare dalla commessa la scatoletta con tutte le fedine maschili e una attirò subito la mia attenzione. Era satinata, con una fascia nera che correva per tutta la sua lunghezza intrecciandosi. Era discreta, faceva la sua figura senza essere eccessiva..era perfetta. La presi in mano e gliela mostrai "Allora visto che anche io voglio spiegarti perché ho scelto questa fedina..tu sei la fascia satinata ed io quella nera che corre intorno"
"Quindi mi resterai sempre intorno... non mi libereró mai di te" la frase fu sussurrata al mio orecchio mentre la sua mano era appoggiata alla base della mia schiena "L'idea è quella.."
Stephan allungò la mano sinistra ed io vi infilai la fedina. Era perfetta anche come misura a al suo anulare sinistro faceva un effetto da mettere i brividi "Ti amo"
"Anche io"

Love me like you doDove le storie prendono vita. Scoprilo ora