CAPITOLO 13

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Capitolo 13

WARNING: RATING ROSSO

"Ok, sei pessimo almeno come ballerino"
"Te l'ho detto"
"Si ok..." non riuscii neanche a finire la frase perché un'attacco di ridarola mi impedì di finire. Mi appoggiai alla sedia e continuai a ridere...non riuscivo a fermarmi. Non avevo riso mai tanto in vita mia, forse solo quando i miei figli facevano gli stupidi assieme raggiungevo quel livello. Mi asciugai una lacrima ma le risate non la volevano sapere di smettere...e più fissavo la sua faccia più andavo avanti. Stephan mi guardava a braccia conserte con la testa leggermente inclinata "Vai avanti"
"Scusa...adesso cerco di smettere" presi un bel respiro e cercai sul serio di smettere di ridere ma sembrava più forte di me. In verità anche lui tratteneva a stento una risata "Sei pessima.."
"Io? Non ti ho chiesto di ballare chissà cosa..è una canzone lenta, ti dovevi solo muovere a destra e a sinistra, forse anche Cri ce la fa"
"Continua pure... affossa la mia autostima tanto ormai.."
"Dai amore...ora smetto sul serio..." mi ricomposi e gli misi le mani sulle spalle dato che i tacchi mi permettevano di raggiungere un'altezza accettabile "Riproviamo?"
"Così puoi pigliarmi per il culo altri tre anni?"
"No no dai sono seria adesso...allora la mia destra è la tua sinistra e viceversa...quindi se io dico destra tu vai.."
"..a sinistra...ho capito ma te mi confondi...non avevo calcolato la scollatura del vestito e lo spacco"
"Sei te che sei un pessimo ballerino..ok che sai fare altro ma..cioè adesso è colpa mia? L'hai preso tu il vestito"
"Sto pensando ad altro non a ballare con te adesso"
"E a cosa stai pensando?"
"Che è meglio se andiamo via da qua" Stephan mi mise una mano alla base della schiena e mi attirò a sé, prima di baciarmi facendomi poi fare una specie di casquet "Non ti salvi con questo"
"Mi salverò con altro non ti preoccupare" mentre io scoppiavo a ridere lui mi prese per mano e mi portò fuori dalla sala che era stata testimone della nostra cena. Non mi sarei mai aspettata di sentirmi a mio agio vestita così, invece dall'inizio alla fine avevo cercato di vivermela il più serenamente possibile e miracolosamente ci ero riuscita. Avevamo mangiato benissimo e avevamo passato tutto il tempo a parlare di mille cose..i miei figli, tutta la sua trafila da quando giocava nel Legino, fino all'approdo alla Roma. Amavo sentirlo parlare di sé e di quello che amava di più fare, una luce particolare gli accendeva lo sguardo e gli donava tantissimo. E il suo sorriso poi...lo amavo...
Il clou della serata era stata la mia proposta di ballare sulle note della musica che arrivava in sottofondo... quando le note di "Hero" di Enrique Iglesias si erano diffuse nella stanza gli avevo proposto "Balliamo?". Da lì il siparietto che ci aveva portato a tenerci per mano per raggiungere la nostra suite. Quando entrammo nell'ascensore mi appoggiai alla parete di fondo poi mi lasciai sfuggire un risolino " La finisci?"
"Non sto pensando al tua performance da ballerino...hai mai letto " 50 sfumature"?
"Ti sembra?"
"In effetti...comunque ci sono un pó di scene in ascensore"
"Tipo? Si può bloccare sai? anche perché quest'ascensore porta solo alla nostra stanza"
"Blocca"
"Pensi che non abbia in coraggio"
"Non lo so" Stephan diede una manata al pulsante di blocco poi si girò verso di me "Allora?" smisi di ridere e lo attirai a me prendendolo per la giacca "Adesso dovresti baciarmi"
Mi ritrovai le sue mani intrecciate alle mie ai lati della mia testa e la sua bocca sulla mia. Ok adesso capivo la protagonista del libro e la sua fissa per gli ascensori. Quando la sua bocca si spostò sulla mia gola riuscii ad articolare un "Andiamo in camera?" che provocò una sua risata e la ripresa della salita...

**********
Quando entrammo in camera avevo l'adrenalina alle stelle..quando avevo comprato quel vestito non avevo minimamente calcolato quanto potesse distrami Marzia vestita in quel modo. Era molto lontano da tutto quello che lei aveva mai indossato ma per una sera volevo che lei si sentisse una vera principessa e le principesse avevano bisogno di una abito lungo e di scarpe con il tacco. Ma il modo in cui lei lo portava era il massimo...
"Posso finalmente togliermi queste scarpe"
"No...non pensarci"
"Eh?"
"L'idea non è questa.." la presi per mano e la portai in camera dove sul tavolino c'erano un secchiello con dello champagne e due bicchieri. Quando le porsi il suo lei mi sorrise "Brindiamo?"
"Certo...a te che hai saputo rialzarti più forte di prima, che hai saputo farmi innamorare anche se non era nei miei piani, che sei bellissima..."
"A te che mi hai sconvolto la vita, che hai abbattuto le mie difese e che ogni giorno mi fai capire cosa è l'amore"
"A noi allora"
"A noi" bevemmo fissandoci negli occhi poi posammo i bicchieri e ci avvicinammo. Iniziammo a baciarci lentamente... i tacchi le davano la possibilità di essere quasi alla mia altezza anche se in verità adoravo quando si metteva sulle punte per acquistare centimetri.
Sentii le sue dita slacciarmi i bottoni della giacca per poi sfilarmela e farla scivolare a terra "Ok non ho mai slacciato una cravatta"
"Sarà la prima volta di una lunga serie allora. Di solito ad ogni evento la indosso" la aiutai a sfilarla e poi la appoggiai alla sedia lì vicino "Hey hai le mani che tremano"
"Lo so"
"Marzia... non dobbiamo fare nulla per forza"
"Ti voglio" quelle due parole furono il suo lasciapassare verso quella notte solo nostra...la prima di tante...

Love me like you doDove le storie prendono vita. Scoprilo ora