LOVE ME LIKE YOU DO
CAPITOLO 32
Quando entrai nella caserma dei carabinieri pensai alla prima volta in cui avevo denunciato il mio ex. Lui era stato condannato, circa un anno dopo, a un anno di carcere e al pagamento delle spese processuali ma naturalmente non aveva mai fatto un giorno dentro ed io non avevo mai ricevuto un euro da lui. Nel mese e mezzo trascorso da quando avevo lasciato Stephan lui aveva cercato in tutti i modi di contattarmi ma io avevo smesso di rispondere alle sue chiamate e messagiavo a monosillabi, soltanto quando lui mi chiedeva dei bambini. Avevo continuato a seguirlo in tv, su Internet, sui giornali...insomma continuavo a stalkelarlo da lontano. Lui dal canto suo ogni tanto, soprattutto la sera, mi mandava lunghi messaggi vocali in cui mi raccontava la sua giornata e mi ribadiva il suo amore. Io continuavo ad amarlo? Da morire. Stavo pensando di tornare sui miei passi? No perché il mio ex mi ronzava sempre attorno. Fin troppo. Spesso veniva a casa mia, semplicemente per ribadirmi che lui disponeva della mia vita e anche di quella di Stephan. Poteva in qualsiasi momento fargli del male mi diceva. Ed io ero tornata a vivere nella paura. Paura che lui si intrufolasse in casa mia di notte, paura che si avvicinasse troppo e mi facesse veramente del male..dormivo poco e male, mangiavo ancora meno...ormai le telefonate, o videochiamate, con Sara e Silvia vertevano sempre sul loro chiedermi "Quando tornerai con lui?" Ed io immancabilmente rispondevo "Non succederà mai"..
Michele aveva tentato più di una volta di toccarmi, abbracciarmi, baciarmi..ed ai miei rifiuti si era messo a ridere..fino a quando un giorno il suo sorriso si era trasformato in un ghigno e mi aveva picchiata come non succedeva da tempo, da anni praticamente...mi aveva intrappolata sul divano, sdraiandosi sopra di me e mi aveva afferrata per il polsi stringendomi fino a farmi urlare dal dolore. Le sue gambe che stringevano le mie e la sua erezione che premeva contro di me mi mandarono fuori di testa...non riuscivo a pensare ad altro che tutto quello era profondamente sbagliato. Sbagliato il fatto che avessi dovuto rinunciare a Stephan, sbagliato il fatto che lui stesse male a causa mia, sbagliato che non fosse lui a stringermi e che stessi impedendo a lui di farlo da due mesi a quella parte...tutto era ingiusto...e se avessi continuato su quella strada prima o poi lui si sarebbe stufato di una ragazza che si negava e avrebbe voltato pagina. Fissai il mio ex negli occhi e trovai dentro di me una forza che non sapevo neanche di avere "Basta!" muovendo le ginocchia mi liberai e gli assestai una ginocchiata, anche se lieve, nelle parti basse. Lui si lasciò sfuggire un'imprecazione ma mi lasciò andare i polsi. Io mi tirai su a sedere e lo guardai con odio "Devi finirla...se una denuncia non ti è bastata te ne farò un'altra...e se non basterà ne arriverà una terza..e una quarta..devi uscire dalla mia vita"
"Non lo farò mai...tu sei solo una puttanella che vuole tornare a scopare il suo ragazzino..ma sai che non potrà mai succedere..." quando lui cercò di afferrarmi di nuovo io mi scansai e mi alzai in piedi rifugiandomi contro la porta. Mi prese per i capelli e mi strattonò all'indietro "Sei mia"
"Non sono tua" mossi la testa all'indietro e riuscii a liberarmi "Sono sua...lo sarò sempre ok? Non sai nulla di lui e di quello che mi ha dato in cinque mesi..non sai di quanto amore è riuscito a darmi...non sai nulla di quello che è successo fra di noi...ogni singolo istante è stato indimenticabile e tu non riuscirai mai a farmelo scordare...chiaro?"
"Oh si invece...perché quando ti scoperò fino a farti urlare dal dolore ti dimenticherai di lui..." non avrei mai potuto farlo..come facevo a scordare la sua risata e la sua voce? Quella voce che mi faceva venire i brividi...sia che mi parlasse normalmente sia che mi sussurrasse qualcosa all'orecchio..la sua risata che mi scaldava il cuore, che mi arrivava così in profondità da rimbombarmi dentro..per non parlare dei suoi occhi..che avevano una storia dietro e che io ormai conoscevo così bene da sapere che quando era felice o emozionato assumevano una sfumatura perfetta per perdermici dentro. Le sue mani che sapevano stringermi e che sapevano posarsi su di me senza mai farmi sentire a disagio...le sue braccia che mi proteggevano e mi abbracciavano facendomi sentire a casa...tutte le sensazioni che solo lui sapeva darmi..come avrei mai potuto dimenticarmene? Non volevo né potevo farlo...
Presi un bel respiro e poi buttai fuori "Basta! Io ti odio...con tutto il cuore...perché sei solo capace di farmi del male giustificando tutto con il tuo amore malato. Sono 11 anni che mi avveleni la vita..devi smetterla" urlai così forte che attirai l'attenzione del mio vicino che stava probabilmente rientrando a casa "Marzia...tutto bene?"
"Si...tranquillo...il mio ex ragazzo se ne stava giusto andando"
"Sicura? Chiamo la polizia se vuoi..."
"No veramente...ora se ne va" mi girai verso di lui e lo guardai "Fuori...da casa mia...dalla mia vita...fuori.."
"Non finisce qua...te ne pentirai amaramente...tu e il tuo ragazzino vi siete messi contro la persona sbagliata...ti porterò nella tomba insieme a me Marzia...fosse l'ultima cosa che faccio"
"Fuori" lui aprì la porta e se ne andò non prima di aver scoccato un'occhiata al mio vicino. Io lo fissai poi gli mimai solo un "grazie" con le labbra prima di chiudere la porta di casa. Rimaneva solo una cosa da fare prima di cercare di salvare il mio rapporto con Stephan. Dovevo denunciare per la seconda volta il mio ex. Una seconda denuncia avrebbe pesato come un macigno su di lui...gli avrebbero sicuramente tolto immediatamente la patria potestà e non avrebbe più potuto influire in alcun modo sulla vita dei miei figli. Una seconda denuncia avrebbe portato ad un secondo processo e ad una nuova condanna che speravo fosse più pesante e lo portasse in carcere. Mi guardai i polsi e notai che i segni rossi erano già visibili e sarebbero stati la prova di quello che lui mi aveva fatto. Mi alzai la maglia e sullo stomaco notai il segno del calcio che lui mi aveva rifilato due giorni prima...sulla schiena probabilmente c'era il segno di quando avevo sbattuto contro il tavolo la settimana precedente. Lui era molto bravo, lo era sempre stato, a colpirmi in punti che sarebbero stati facilmente coperti dai vestiti soprattutto adesso che faceva ancora freddo. Ma quel circolo vizioso dovevo fermarlo in qualche modo...non dovevo coprire nessun segno e neanche il ricordo delle lacrime sul mio volto...dove vi trovare il coraggio, ancora una volta, per fermarlo. Dovevo farlo per me e per Stephan...
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Love me like you do
Fiksi PenggemarMarzia ha 31 anni, due figli, un ex della peggior specie. Stephan ha 8 anni in meno, fa il calciatore e potrebbe avere tutte le ragazze che vuole... Torno a trattare il tema della violenza sulle donne in una ff che è molto autobiografica... Perché n...