Capitolo 29
Nei 5 giorni successivi prima di tutto cercai di spiegare ai miei figli il perché della mia decisione di tornare nella nostra vecchia casa. Naturalmente provare a spiegare a due bimbi di 8 e 6 anni il perché cambiassimo casa nuovamente fu difficile e soprattutto Sara non la prese bene. Adorava Stephan e aveva creato con lui un rapporto che si basava su fiducia, complicità e quella piccola componente di adorazione che mia figlia provava per lui. Mi urlò dietro che pensavo solo a me, che ero una cattiva mamma e che mi odiava...Cristian fu più pacato nei commenti...disse che gli dispiaceva e che non voleva tornare nella vecchia casa ma mise a posto tutte le sue cose senza fiatare..vedere il suo sguardo spento però fu forse ancora peggio che sentire le urla di mia figlia. Dal canto mio cercai di fare il trasloco nei momenti in cui Stephan era a Trigoria...non ci parlammo né ci scrivemmo messaggi. Il mio cellulare rimase inutilizzato per la maggior parte della giornata senza le sue notifiche. Nessun messaggio su WhatsApp, nessuna foto, nessuna telefonata, niente di niente. Impacchettai le mie cose in silenzio, lasciando nell'armadio le cose che lui mi aveva regalato...il vestito che avevo indossato la sera della nostra prima volta, i vestiti che mi aveva comprato alla Coin, tenni solo i gioielli perché...non sapevo neanche io perché...
Tolsi dagli scaffali i libri, i cd..lasciai sul suo comodino il buono per il tatuaggio che avremmo dovuto farci assieme..
Mancavano ormai poche cose mie da portar via...la mattina dopo avrei preso le ultime cose e poi me ne sarei andata, avrei voltato le spalle all'unica persona che avessi mai amato e che mi avesse fatto sentire veramente al sicuro, che mi aveva amata e mi aveva fatto sentire donna..che mi aveva dimostrato quanto mi adorasse e mi desiderasse sempre e comunque. Mi sedetti sul letto e fu in quella posizione che lui mi trovò. Avrei evitato volentieri ma mi ero persa ripensando a tanti episodi della nostra storia e così non mi ero accorta del tempo che passava. Il cielo di Roma ormai stava diventando scuro e mi riscossi quando Stephan mi appoggiò la mano sulla spalla. In quei 5 giorni sembrava che qualcuno avesse spento l'interruttore che alimentava la sua luce. I suoi occhi, di solito così belli e luminosi, sembravano spenti e la sua bocca, di solito sempre pronta ad un sorriso, ora era atteggiata in una linea severa. Era come sempre bello da togliere il fiato, sopratutto con la barba leggermente lunga "Scusa...non volevo spaventarti..."
"Scusa tu..è tardi.." mi alzai dal letto e mi spostai verso la porta "Domani prendo le ultime cose"
"Così..finisce qua...in queste ultime sere ho visto la casa svuotarsi pian piano ma speravo che ci ripensassi..."
"Stephan..."
"Ok..scusa..." lui alzò le mani e poi le mise in tasca "Solo che non capisco ancora perché te ne vai...mi hai detto che abbiamo sbagliato, anzi che tutta la nostra storia è stata uno sbaglio..che non mi ami..ma mi hai detto di amarmi mentre pensavi dormissi...quindi scusa tanto se non ci credo..."
"Vuoi rendere tutto ancora più difficile?"
"Si..voglio farmi del male...tanto già sto da schifo quindi una coltellata in più non farà nulla no? Insomma già mi stai portando via tutto...quindi non mi importa.."
"Non ti sto portando via tutto Stephan..ti sto dando la possibilità di farti una vita con una ragazza che sia adatta a te"
"La smetti?" Stephan, senza che potessi sottrarmi in alcun modo, mi prese per un fianco e poi mi appoggiò la mano alla base della schiena "Non voglio nessun'altra..." mi attirò a sé fino a quando dovetti piegare la testa all'indietro per fissarlo negli occhi. Avevamo entrambi il respiro accelerato e sentivo il suo cuore battere contro il mio petto dato che eravamo appiccicati praticamente "Per favore..."
"Per favore cosa Marzia? Per favore lasciami...o per favore baciami..o per favore sbattimi su quel letto e facciamo l'amore...oppure per favore..." Stephan mosse la testa e mi sussurrò all'orecchio "...per favore amami...come sai fare solo tu..."
"Lasciami" barcollai quando le sue mani mi lasciarono e praticamente corsi in salotto appoggiando le mani alla spalliera di una sedia "Ti diverti?"
"Scusa? Sarei io a divertirmi? Ma finiscila...sei te che ti sei divertita per cinque mesi e ora per un non meglio precisato motivo mi molli dall'oggi al domani...io non mi sto divertendo di certo...non dormo, non mangio, mi alleno senza capire quel cazzo che sto facendo...quindi scusa Marzia ma non mi sto affatto divertendo"
"Credi che io mi stia divertendo?"
"Dimmelo te..sta casa sta praticamente perdendo tutto quello che avevamo costruito in cinque mesi...ci sono ancora i tuoi biscotti preferiti in cucina...o le capsule del tuo caffè, quello al caramello, nel contenitore...ma non c'è più niente di quello che avevamo creato assieme...e sei tu a voler chiudere...e non credo ad una parola di quello che dici...tu mi ami...cazzo mi hai confessato di amarmi da chissà quanto tempo e ora che siamo assieme te ne vai...mi sono innamorato di te io...ora che cazzo faccio?"
"Vai avanti...andrai avanti..per forza"
"Certo..." Stephan si sedette sul divano ed io non potei far altro che sedermi sul tavolino davanti a lui e posargli le mani sulla ginocchia. Anche solo quel piccolissimo contatto mi mandò la solita scarica di brividi lungo la schiena "Stephan...guardami...abbiamo passato 5 mesi...belli...bellissimi..ma saranno una parentesi piccolissima della tua vita...quando ti guarderai indietro, fra 5 o 6 anni, sarò semplicemente una parte della tua vita..incontrerai quella giusta, ma non sono io...ho...troppe cose che mi porto dietro...e ti prego credimi quando ti dico che non ti ho mai preso in giro...ma ora è finita...come finiscono molte storie..."
"Ma la nostra storia non doveva finire..."
"Guardami..." gli spostai le mani dalle ginocchia al viso e glielo alzai di modo che mi guardasse "Sei forte...non dimenticarlo...io farò sempre parte della tua vita...ma..non sono quella giusta.."
"Tu sei l'unica giusta...Marzia..ripensaci..torna qua. Questa è casa tua...per favore"
"Non posso..." mi allontanai e mi alzai ma Stephan mi prese per i polsi e mi fece risedere "Ti ricordi il nostro primo bacio?"
"Certo"
"Ti ho detto che non avresti dovuto scappare...perché lo stai facendo adesso? Dopo tutto quello che è successo...dopo tutte le promesse...dopo tutte le volte in cui abbiamo fatto l'amore..dopo tutto quello che ci siamo detti...perché te ne vai? Io non sono niente adesso.."
"Tu sei un ragazzo fantastico...veramente..e la ragazza che starà con te sarà una ragazza molto fortunata.."
"Ma io voglio te...solo te.."
"Stephan...per favore..."
"Per favore...cosa?"
"Smettila di cercare una spiegazione dove non c'è...ci si innamora delle persone senza motivo e nello stesso modo le storie finiscono. Non ci deve essere per forza una spiegazione..."
"C'è un'altro?"
"Ma sei fuori? Come potrebbe esserci un'altra persona nella mia vita?"
"Dimmelo te...non ci capisco nulla" Stephan si alzò dal divano e iniziò a camminare avanti ed indietro "Ho sbagliato qualcosa? Ho corso troppo? Ti ho obbligata in qualche modo a fare qualcosa che non ti sentivi di fare? Dimmi se ho sbagliato qualcosa...ho sempre cercato di fare tutto nel modo giusto, senza forzarti...ma dimmi se...dammi una spiegazione...me la merito...mi sono scervellato in questi giorni per capire dove posso aver sbagliato ma non ho trovato nulla...ho sempre cercato di rispettare i tuoi tempi, le tue esigenze...abbiamo superato tanti ostacoli dati da quello che ti era successo...e credevo di aver fatto tutto nel modo giusto..."
"Tu non hai sbagliato nulla...solo che...forse ho bisogno di una persona più vicina a me...forse questi 8 anni iniziano a farsi sentire..."
"Ma sei seria? In cosa si sentono gli anni di differenza? Passiamo ore intere a parlare di tutto...ci siamo raccontati ogni singola cosa che ci è successa..e non c'è stato mai un momento in cui ho sentito la differenza di età...mai...idem a livello fisico...c'è intesa fra di noi, sotto ogni punto di vista...dimmi che anche adesso non avresti voglia di fare l'amore con me..dimmelo..."
"Non c'entra nulla.."
"Invece si...avessimo litigato...o fosse successo qualcosa..lo capirei...ma sei cambiata dal giorno alla notte...dimmi se c'entra il tuo ex..."
"No...c'entro io...non sei quello giusto per me" lo vidi incassare il colpo sgranando leggermente gli occhi...si bloccò di colpo in mezzo alla stanza e poi venne vicinissimo a me coprendo la distanza fra di noi "Non sono quello giusto? Ci dovevi pensare prima...prima di mettere questo anello al dito e prima di comprarmene uno di anello...prima di dirmi certe cose..prima di farmi desiderare di costruire una famiglia con te..prima di desiderare un figlio da te...prima di mettere in discussione la mia intera esistenza per te...prima di farmi innamorare...prima di tutto questo...ci dovevi pensare prima...perché quando ci siamo conosciuti tu mi amavi già...hai capito? Ora dopo 5 mesi mi vieni a dire che non sono quello giusto?"
"Mi dispiace..."
"Certo...anche a me...dispiace di averti dato tutto...ma non le cose materiali...tutto il resto..."
"Non so cosa altro fare..."
"Dimmi la verità...c'è un altro? Dimmelo...è l'unica spiegazione.."
"Si...c'è un altro...contento? Mi sono innamorata di un altro..."
"Vaffanculo..." Stephan diede una manata alla spalliera della sedia più vicina che andò a sbattere contro il bordo del tavolo producendo un rumore secco che mi fece sobbalzare. Mi tappai le orecchie ed indietreggiai fino a ritrovarmi attaccata al muro. Scivolai a terra sempre con le mani sulle orecchie. Iniziai a piangere...avrei voluto solo rifugiarmi fra le sue braccia, invece gli stavo solo facendo del male...dovevo allontanarlo da me ma sembrava più facile a dirsi che a farsi. Forse perché quello che io e lui avevamo costruito era qualcosa di così forte che tutte le parole del mondo non avrebbero mai potuto romperlo.
"Cazzo..." Stephan si inginocchiò davanti a me e mi mise le mani sulle ginocchia "Scusa...vieni qua..." io mi lasciai abbracciare portando i piedi dietro la sua schiena e finendo praticamente in braccio a lui. Ma non mi importava..sapevo di averlo portato al limite e sapevo anche che lui non mi avrebbe mai fatto intenzionalmente del male.
"Scusami amore mio...scusa" Stephan mi abbracciò così stretta che quasi non respiravo ma solo fra le sue braccia io stavo bene.
"Mi dispiace..."
"Dimmi che non è vero che ami un altro..."
"Stephan..." mi staccai leggermente e lo fissai negli occhi "Dimmi che ami me...dimmelo"
"Amo solo te...amerò sempre e solo te...ma..."
"Shhh...zitta adesso..." quando lui mi tappò la bocca con la sua io lo lasciai fare. Sentii le sue labbra premere sulle mie, dapprima timide poi più esigenti. Dio se amavo baciarlo. Con un gemito mi abbandonai letteralmente a lui....e quando le nostre lingue si scontrarono, e poi si attorcigliarono, e poi si rincorsero un fuoco mi si accese dentro...come avrei mai potuto amare un'altra persona?
"Non volevo farti spaventare...ma non so cosa fare..mi sembra come se mi avessero tolto l'aria per respirare, come se senza di te niente abbia più senso..."
"Devo lasciarti andare...ti prego"
"Dimmelo che mi ami...dimmelo"
"Ti amo...ti amerò sempre...sempre...e forse un giorno capirai perché lo sto facendo..oppure avremo una seconda possibilità...Non dimenticarti mai di quello che siamo stati assieme..."
"Come faccio senza di te? Eh?" lui mi teneva ancora stretta a sé come se fosse per lui un'esigenza fisica avermi accanto. Per me era così ma sapevo anche che, se non lo avessi lasciato, il mio ex gli avrebbe fatto del male. Piuttosto mi sarei uccisa io..ma Michele non avrebbe mai dovuto toccare Stephan. Perché lui era stato colui che mi aveva ridato la speranza...speranza che qualcosa di meglio, di giusto per me ci fosse nel mondo. Per 5 mesi avevo veramente toccato la felicità, accanto ad un ragazzo meraviglioso...
"Sarò sempre con te...sempre" poi lo abbracciai stretta prima di guardarlo negli occhi tenendogli il viso fra le mani "Ricordati che io amerò sempre ogni singola sfumatura di te...e porterò sempre dentro di me le mille sensazioni che tu hai saputo darmi...dal giorno del mio compleanno. Il nostro primo bacio, la nostra prima volta...e ogni volta successiva. Ogni muro che ho abbattuto grazie a te..ogni brutto ricordo sostituito da uno bellissimo..."
"Promettimi che...niente e nessuno ti abbatterà...che sarai forte...e se in qualunque momento avrai bisogno di qualcosa..qualsiasi cosa, mi chiamerai...a qualsiasi ora...io ci sarò sempre per te"
"Lo so.." feci per alzarmi ma lui mi trattenne per i polsi "Posso chiederti una cosa?"
"Cosa?" lo fissai e vidi i suoi bellissimi occhi velarsi di lacrime...Non avrei mai sopportato di vederlo piangere, soprattutto sapendo di esserne io la causa "Stai con me stasera...almeno un pò"
"Devo andare a prendere i bambini dopo cena da mia madre"
"Sono le sette...rimani ancora un'ora..."
"Ok...ma alziamoci da terra" quando ci ritrovammo in piedi uno di fronte all'altra non seppi cosa fare. Finimmo per sdraiarci sul divano, come era successo decine di altre volte. Io con la testa appoggiata al suo petto e lui che giocherellava con i miei capelli...non parlammo affatto, ognuno perso nei suoi pensieri. Rimanemmo praticamente immobili per mezz'ora prima che Stephan parlasse "Scusa per prima"
"Non pensarci....veramente..." alzai leggermente la testa e gli sorrisi debolmente.
"Forse è meglio che tu vada"
"Come vuoi..." mi scostai e buttando le gambe giù dal divano mi stiracchiai facendo sollevare la maglietta che indossavo. In casa avevo sempre caldo quindi portavo solo una maglietta a maniche corte ed un paio di jeans. Quando mi alzai lui fece lo stesso "Passerò domani a prendere le ultime cose"
"Ok..senti non voglio che tu te ne vada ma averti qua...ho voglia di stare con te ma poi so che te ne andrai e...sarà ancora più difficile vederti andare via.." io annuii incapace di fare altro e mi spostai verso la porta "Per me è difficile andare ma..."
"Lascia stare...l'ho capito...ma cazzo io ti amo"
"Pure io"
"E allora perché mi lasci?"
"Perché ti amo troppo"
"Dimostramelo un'altra volta che mi ami troppo allora"
"Stephan.."
"Dimmi..." lo fissai mentre si mordeva il labbro inferiore con le mani affondate nelle tasche dei jeans "Meglio che vada" infilai la felpa, le scarpe da ginnastica ed il piumino e poi presi in mano il sacchetto e lo scatolone con quello che avevo preparato. Lui rimase per tutto il tempo immobile vicino al divano "Ciao"
"Ciao" mi venne vicino solo per aiutarmi ad aprire la porta e poi per chiuderla dietro di me ancora prima che io schiacciassi il pulsante per chiamare l'ascensore. Sentii dare le classiche quattro mandate prima che lui sfogasse la rabbia cacciando un'imprecazione. Scesi in garage, caricai sacchetto e scatola cercando di fare stare tutto fra bagagliaio e sedili posteriori dato che avevo già portato giù altra roba durante il pomeriggio. Stavo per salire in auto quando mi arrivò un messaggio "Ho bisogno di te" strinsi con le mani la portiera della macchina...anche io avevo bisogno di lui ma se avessimo continuato in quel modo non ci saremmo mai staccati. Ma chi volevo prendere in giro? Non ce l'avremmo comunque fatta a staccarci...chiusi la portiera e corsi verso l'ascensore. Risalii e con le mie chiavi aprii la porta. Sentii solo in lontananza lo scroscio dell'acqua nella doccia. Senza collegare il cervello, perché in questi casi solo il cervello ti potrebbe impedire di fare una cazzata colossale, mi spogliai velocemente e quando arrivai in bagno mi presi un momento per tirare il fiato ed ammirare lo spettacolo davanti a me. La doccia era di quelle grandi e spaziose, con le pareti smerigliate. Un'ombra si stagliava al di là del vetro...potevo vederne solo i contorni ma tanto conoscevo ogni singolo particolare...prendendo un bel respiro poggiai la mano sulla maniglia e la spostai leggermente "Avevi bisogno di me?" Stephan era di schiena, le gocce d'acqua che percorrevano il suo corpo. Si girò lentamente e mi fissò "Vieni qua" mi prese per il gomito e mi fece entrare chiudendo l'anta dietro di me "Non mi basterà una mezz'ora"
"Ho scritto a mia madre...i bambini stanno da lei fino alle dieci perché si sono messi a guardare un film"
Non mi rispose ma si mosse in avanti mentre io indietreggiavo. Toccai con la schiena la superficie fredda della parete. Stephan mise la mani ai lati della mia testa "Non scappi adesso"
"Chi vuole scappare.." lo attirai a me per un bacio disperato...non potevamo continuare così ed entrambi lo sapevamo. Quando lui mi sollevò leggermente io intrecciai i piedi dietro la sua schiena...con un movimento rapido entrò dentro di me ed io gli andai incontro dondolando il bacino. Ci amammo in modo assoluto...sapevo in cuor mio che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrei potuto abbracciarlo, baciarlo e starci assieme. Doveva essere l'ultima volta....
Non ci bastò naturalmente...mi ritrovai con la fronte appoggiata al vetro, le mani a palmo aperto poco più in basso e Stephan che mi divorava il collo a suon di baci prima di entrare di nuovo dentro di me...non protestai....mi stava marchiando il cuore e la pelle e ogni affondo era un modo per ricordare ad entrambi che anche se non avevamo tatuato il nome l'uno dell'altro sulla pelle avevamo qualcosa di molto più importante....ci amavamo in un modo così spiazzante che saremmo sempre appartenuti l'uno all'altra "Ti amo....e prima o poi tu tornerai da me..."
"Ah si?" avevo il respiro affannato come il suo e faticavo a reggermi in piedi soprattutto perché le sue mani vagavano sul mio corpo. Mi girò cosicché ci ritrovammo fronte contro fronte..l'acqua scrosciava attorno a noi e sarei rimasta volentieri in quella doccia per sempre "Si amore mio....perché io appartengo a te..e tu a me...se ora vuoi allontanarmi sappi che prima o poi il filo che ci lega ci porterà di nuovo vicini..." lo sentivo quel legame ma dovevo spezzarlo prima che lui si facesse male....
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Love me like you do
FanfictionMarzia ha 31 anni, due figli, un ex della peggior specie. Stephan ha 8 anni in meno, fa il calciatore e potrebbe avere tutte le ragazze che vuole... Torno a trattare il tema della violenza sulle donne in una ff che è molto autobiografica... Perché n...